Il fondo Idea Taste of Italy, gestito da Dea Capital Alternative Funs sgr, ha messo sul mercato la controllata Indian srl, società produttrice di gelato che opera con i marchi Gelato d’Italia, Dessert d’Italia, Bottega della Panna e Indianino, Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che il fondo avrebbe affidato un mandato all’advisor Lincoln International perché individui la soluzione migliore per la valorizzazione della quota.
Le ipotesi sul tavolo sono le più varie: si va dalla cessione dell’intera quota in portafoglio al fondo, a una cessione parziale, per fare posto nel capitale a un investitore che possa immettere capitali freschi per trasformare la società in una piattaforma di aggregazione di altre realtà nel settore.
Idea Taste of Italy aveva comprato il 70% el capitale di Indian dalla famiglia Olivi nel maggio 2016 sulla base di una valutazione di 41,5 milioni di euro, compreso il debito senior di 15 milioni e un vendor loan di 5 milioni., con la famiglia Olivi che da allora ha continuato a gestire l’azienda (si veda altro articolo di BeBeez). La società ha chiuso il 2020 con ricavi per 50,2 milioni di euro (da 48,5 milioni nel 2019), un ebitda di 1,3 milioni (da 6,1 milioni) e un debito finanziario netto di 27,4 milioni (da 18,8 milioni) (si veda qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
I multipli di valutazione che circolano oggi nel settore sono piuttosto alti, se si prende a riferimento per esempio il deal annunciato lo scorso giugno da Equinox che ha acquisito il 63% del gruppo Salpa, specializzato nella produzione di biscotti per gelati, decorazioni & toppings per prodotti destinati al settore dei gelati, a fronte di una valutazione di 120 milioni di euro, quasi 14 volte l’ebitda 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). A quell’asta avevano partecipato anche diversi player sia strategici, tra cui Barry Callebaut, Dr. Oetker, Weston Foods, Irca, sia finanziari, tra cui Investindustrial, NB Renaissance, Clessidra, Riverside, DeA Capital Alternative Funds sgr, Portobello Capital, Peak Rock. Ed è quindi ragionevole immaginare che gli stessi player andranno a valutare anche il dossier Indian. E non solo quelli.
Ricordiamo, infatti, che nel novembre 2016 Charterhouse Capital Partners aveva vinto l’asta per Optima srl, la società riminese più nota con il nome del brand Mec3, leader mondiale nella produzione di ingredienti semilavorati per gelati artigianali e pasticceria (si veda altro articolo di BeBeez). Charterhouse aveva battuto le offerte di svariati altri fondi di private equity, tra i quali Permira, Cinven e Carlyle. Ma si era parlato anche di un’interesse di Froneri, la joint venture nel settore del gelato e dei surgelati tra il colosso svizzero alimentare Nestlé e il big britannico del gelato R&R (controllato da Pai Partners), a cui fanno però capo anche marchi come quelli dei biscotti Oreo, il cioccolato Milka e il cioccolato Toblerone (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere allora Optima a Charterhouse era stato il fondo The Riverside Company, che aveva a sua volta acquisito la società a fine febbraio 2014, affiancato in coinvestimento da Lexington Partners, Parkwood e Intermediate Capital Group,
Quanto agli investitori strategici attivi nel settore in Italia, ricordiamo che Ferrero nel maggio 2019 aveva annunciato l’acquisizione del controllo del produttore di gelati spagnolo ICFC (si veda altro articolo di BeBeez), per non parlare degli investimenti nello sviluppo interno di gelato-stecco a marchio Rocher e Raffaello. Mentre nel 2017 Barry Callebaut, leader mondiale nei prodotti a base di cioccolato e cacao di alta qualità con sede a Zurigo, per potenziare ulteriormente le proprie attività nel settore specialità e decorazioni aveva acquisito D’Orsogna Dolciaria, fondata da Mario D’Orsogna e dalla moglie Lucia nel 1957 a San Vito Chietino nella provincia di Chieti in Abruzzo (si veda qui il comunicato stampa di allora).