di Salvatore Bruno e Giuliano Castagneto
Optima spa, società leader nella produzione di ingredienti composti e semilavorati per la gelateria artigianale, pasticceria e mondo beverage, controllata dal private equity inglese Charterhouse, attraverso la holding Cone Investments UK Ltd, ha rifinanziato il debito in parte con l’emissione di un prestito obbligazionario a tasso variabile da 220 milioni di euro a scadenza 2029 e in parte mediante una linea di credito revolving a lungo termine super senior. Sia il bond sia la linea di credito sono assistiti da garanzie reali, in particolare un pegno sul 100% delle azioni della capogruppo e di alcune controllate, e anche personali.
Le società del gruppo Optima sono state assistite dallo studio legale Kirkland & Ellis International per gli aspetti di diritto inglese, e dallo studio Gianni & Origoni per quelli di diritto italiano. I finanziatori e i sottoscrittori del prestito obbligazionario di nuova emissione sono stati assistiti dallo studio legale londinese Gotshal & Manges per gli aspetti di diritto inglese e dallo studio legale Gattai, Minoli, Partners per gli aspetti di diritto italiano. (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, secondo quanto risulta a BeBeez, Optima ha emesso un bond a sette anni che offre una cedola variabile pari all’Euribor 6 mesi maggiorato del 5,5%. Il bond è stato sottoscritto in private placement da fondi gestiti da Goldman Sachs, con Banca Finint che agisce in qualità di rappresentante degli obbligazionisti e U.S. Bank che agisce in qualità di Trustee, Security Agent, Paying and Settlement Agent e Registrar. La linea di credito revolving è stata invece concessa da HSBC Continental Europe e, secondo quanto risulta a BeBeez, ammonta a 20 milioni di euro e ha una durata di 4 anni, con U.S. Bank che ha agito quale facility agent. In totale quindi la nuova finanza ottenuta da Optima ammonta a 240 milioni.
Il bilancio 2021 della società non è stato ancora diffuso. Ricordiamo che a fine 2020 Il totale dei debiti finanziari era pari a 257 milioni, di cui 256 a medio e lungo termine. Il debito finanziario netto invece ammontava a 228 milioni. Ciò a fronte di un fatturato di poco superiore a 142 milioni di euro e un ebitda di 11,7 milioni, il tutto a fronte di un fatturato di 142,3 milioni e di un ebitda di 11,7 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Ricordiamo che a settembre 2020, due controllate di Optima avevano sottoscritto un accession deed (atto di adesione, si veda altro articolo di BeBeez) nel contesto di un finanziamento che l’azienda aveva stipulato nel dicembre 2016, in concomitanza del passaggio di proprietà dal fondo The Riverside Company a Charterhouse (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, l’accession deed era stato sottoscritto con i finanziatori dalle controllate Modecor Italiana, azienda di riferimento a livello europeo nella produzione di decorazioni per pasticceria acquisita nel novembre 2017 (si veda altro articolo di BeBeez) e Maestri Gelatieri Italiani, marchio della storica cioccolateria italiana Pernigotti, di cui Optima aveva rilevato il ramo Ice&Pastry nell’ottobre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo Optima detiene anche Giuso Guido, azienda specializzata nella produzione di composti per gelateria e pasticceria artigianali, acquisita a maggio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e la brasiliana Blend Coberturas, che progetta e fornisce prodotti e soluzioni innovative per il mercato dei dolci, dei gelati e dei dolci senza zucchero, acquisita nel novembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Charterhouse aveva acquisito Optima nel 2016, sulla base di una valutazione di 400 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), a seguito di un’asta che aveva visto la partecipazione di Permira, Cinven e Carlyle, ma si diceva all’epoca che la lista dei pretendenti includesse Froneri, la joint venture nel settore del gelato e dei surgelati tra il colosso svizzero alimentare Nestlé, e il big britannico del gelato R&R (controllato da Pai Partners). The Riverside Company aveva a sua volta acquisito la società dal fondatore Giordano Emendatori a fine febbraio 2014, affiancata in coinvestimento da Lexington Partners, Parkwood e Intermediate Capital Group. A finanziare l’acquisizione erano stati lo stesso Intermediate Capital Group e l’allora GE Interbanca (si veda altro articolo di BeBeez). Allora Optima era stata valutata circa 140 milioni, sulla base di un fatturato consolidato 2013 di circa 100 milioni e di un ebitda di 17 milioni.