L’app tra i leader mondiali nella pubblicazione di testi musicali Musixmatch passa nel portafoglio di TPG Growth, il fondo di crescita di TPG, uno dei colossi del private equity globale, che ha acquisto la maggioranza del capitale della scaleup (si veda qui il comunicato stampa). Tutti gli azionisti attuali rimangono nella compagine della scaleup bolognese e viene confermato il management, con il fondatore Max Ciotola che resta ceo.
Il valore dell’operazione non è stato comunicato, ma si dice che per il 2022 Musixmatch preveda di raggiungere un ebitda di 30 milioni di euro, il che significa che sulla base dei multipli del settore, la valutazione potrebbe collocarsi tra i 300 e i 400 milioni di euro. La scaleup avevachiuso il 2020 con 13,5 milioni di euro di ricavi (da 8,2 milioni nel 2019), un ebitda di 4,5 milioni (da 2,2 milioni) e liquidità netta per 6,8 milioni (da 2 milioni)(si veda qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
La società era sul mercato dallo scorso autunno e già allora il nome di TPG circolava tra quello degli investitori interessati al deal, insieme a quelli di Apax, KKR e Francisco Partners (si veda altro articolo di BeBeez).
A giocare a favore di TPG è stata la sua significativa esperienza negli investimenti in musica ed entertainment, avendo investito in società come Calm, Creative Artists Agency (CAA), DirecTV, Entertainment Partners e Spotify.
Citi ha agito come financial advisor di Musixmatch, Legaince come consulente legale e Tremonti Romagnoli Piccardi & Associates e Goodwin hanno assistito il management. Ropes & Gray e Chiomenti sono stati invece i consulenti legali di TPG.
Soci di Musixmatch, oltre ai fondatori Max Ciociola, Giuseppe Costantino, Gianluca Delli Carri, Francesco Delfino e Loreto Parisi(tutti ex Dada, storica internet company italiana nata a Firenze nel 1995, oggi ribattezzata Register e nel portafoglio di HG Capital), è una serie di investitori di venture capital italiani. In particolare P101 e United Ventures, che avevano guidato un round da 4,5 milioni di euro nel 2016, al quale aveva partecipato anche Micheli Associati. P101 e United Ventures avevano investito in Musixmatch una prima volta nel 2014, guidando un round da 5,5 milioni di euro a cui avevano partecipato anche Paolo Basilico e Roberto Condulmari (fondatori del gruppo Kairos) e gli investitori del round seed del 2011 da 2,5 milioni Micheli Associati e Paolo Barberis (fondatore di Dada, dell’incubatore Nana Bianca e della community per startup StartupItalia!). Quest’ultimo a sua volta aveva investito in precedenza altri 400 mila euro in Musixmatch.
L’ultima operazione sul capitale di Musixmatch risale al 2020, quando sul mercato secondario il fondo Piton Capital IV ha acquistato il 7,15% della società per 2,5 milioni di dollari (si veda qui Crunchbase). A seguito di quell’operazione, oggi la quota principale del capitale è in mano a Micheli Associati (39,54%), seguito da Massimo Ciociola (15,34%) e Gianluca Delli Carri (8,58%), da P101 e United Ventures (con il 7,95% ciascuno) e da Paolo Barberis (6,12%), mentre il resto è distribuito tra soci minori.
Fondata a Bologna nel 2010 come piattaforma sulla quale far apparire in tempo reale i testi dei brani più popolari, nel 2015 ha siglato un accordo con Spotify, il colosso svedese della musica in streaming, che ha integrato al suo interno le funzioni dell’app italiana, facendo apparire con un click il testo della canzone che si sta ascoltando. Da allora è stato solo un crescendo di attività. Per esempio nel 2019 Musixmatch ha siglato una partnership con Instagram che permette agli utenti di aggiungere i testi delle canzoni alle loro storie.
Oggi Musixmatch, con i testi di milioni di brani in oltre 80 lingue, offre i suoi metadati ai fornitori di servizi digitali (DSP), tra cui Amazon Music, Apple Music, Google, Instagram, Spotify e Tidal e conta oltre 70 milioni di utenti. Il contenuto è generato e continuamente aggiornato da una comunità globale di oltre 20 milioni di curatori, un sofisticato stack tecnologico di intelligenza artificiale/apprendimento automatico, una rete di oltre un milione di artisti verificati e un team di specialisti di garanzia della qualità formati internamente. L’azienda ha rapporti con oltre 100.000 editori musicali in tutto il mondo, tra cui BMG, Kobalt, Sony Music Publishing, Universal Music Publishing e Warner Chappell. Intanto la società ha allargato il ventaglio della sua offerta anche a chi la musica la produce: con Musixmatch Pro, artisti, autori, tecnici del suono, editori ed etichette possono gestire attraverso il servizio la presenza dei crediti nelle opere e i corrispettivi generati dall’utilizzo.
“Negli ultimi dieci anni, il nostro team ha costruito Musixmatch da zero con la visione di rappresentare meglio cantautori e artisti, consentendo ai loro testi di raggiungere una comunità globale di amanti della musica”, ha affermato Max Ciociola, cofondatore e ceo di Musixmatch, che ha aggiunto: “Il team di TPG porta più di una semplice esperienza di investimento dietro società di musica e streaming di livello mondiale: condividono anche la nostra etica e lo spirito imprenditoriale che è stato un segno distintivo del nostro successo fino ad oggi e continuerà a guidare la nostra prossima fase di crescita . Siamo entusiasti di dare il benvenuto a TPG come partner e non vediamo l’ora di sapere cosa possiamo portare ai nostri artisti e ai loro fan”.
E Jacqui Hawwa, Business Unit Partner di TPG Growth, ha concluso: “Lo streaming di musica digitale è diventato la forma predefinita di consumo di musica e continua a registrare una forte crescita. Ammiriamo da tempo l’impressionante piattaforma che Max e il suo team hanno costruito e crediamo che l’impareggiabile catalogo di metadati di Musixmatch, il motore di sourcing dei testi proprietario e le ampie relazioni con piattaforme di streaming e proprietari di IP continueranno a posizionare l’azienda per il successo in questo mercato ampio e in crescita”.