di Giuliano Castagneto
Il colosso britannico del private equity Permira ha annunciato ieri il completamento dell’acquisizione congiunta del controllo di Kedrion e della britannica Bio Products Laboratory (BPL) in partnership con la famiglia Marcucci, l’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA) e il fondo Usa Ampersand Capital Partners, con i precedenti investitori di Kedrion, fondo FSI e CDP Equity che hanno a loro volta reinvestito.
Le due società acquisite sono poi state fuse e la nuova realtà sarà guidata dal gennaio 2023 dal nuovo ad Ugo Di Francesco, attualmente ceo del Gruppo Chiesi (si veda qui il comunicato stampa). Paolo Marcucci, co-fondatore di Kedrion, continuerà a ricoprire il ruolo di presidente e di ceo dell’azienda unificata sino all’ingresso di Ugo Di Francesco per poi mantenere l’incarico di presidente non esecutivo.
I fondi Permira sono stati assistiti da Morgan Stanley, EY, Latham & Watkins, Alvarez & Marsal, Giliberti, Triscornia e Associati, e Maisto e Associati. Gli azionisti di Kedrion sono stati assistiti da Lazard, Natixis, Carnelutti e Pedersoli; mentre la famiglia Marcucci è stata assistita da Terzi & Partners e Carnelutti. BofA Securities e Goodwin Procter sono stati gli advisor di BPL e di TII, azionista unico di BPL.
L’operazione era stata annunciata lo scorso gennaio (si veda altro articolo di BeBeez) e all’epoca il reinvestimento di CDP Equity non era scontato: allora, infatti, CDP Equity si era riservata l’opzione di rilevare una quota del 5% del veicolo di acquisizione, ossia Kevlar srl, accanto ai Marcucci (17%) e a FSI (13%). Ricordiamo che CDP Equity era presente in Kedrion, con una quota di poco inferiore al 19%, dal maggio del 2012, tramite FSI Investimenti spa, una joint venture tra CDP Equity (al 77%) e la Kuwait Investment Authority (al 23%). FSI invece era entrato nel capitale di Kedrion nell’ottobre del 2019 con il 19,59% investendo un totale di 150 milioni di euro per l’operazione, di cui 100 milioni per l’acquisto di azioni da Sestant Internazionale spa (holding della famiglia Marcucci) e altri 50 milioni per sottoscrivere un aumento di capitale. Contestualmente, FSI Investimenti aveva sottoscritto un ulteriore aumento di capitale per 16,7 milioni di euro per mantenere inalterata la sua quota del 25,06% nel gruppo (si veda altro articolo di BeBeez).
Altro elemento di novità, come sopra accennato, è la presenza di Ampersand, gestore americano di fondi private equity, specializzato in medie aziende (per gli standard Usa) del comparto Healthcare. Fondata nel 1992, ha gestito sinora dieci fondi, e non più di dieci giorni fa ha chiuso la raccolta, a 1,2 miliardi di dollari, del suo undicesimo veicolo, AMP-22, (si veda qui il comunicato stampa).
Di conseguenza, la compagine azionaria di Kevlar srl oggi è così articolata: il 65% è ripartito tra Permira, ADIA e Ampersand, il 17% fa capo alla famiglia Marcucci, il 13% a FSI e il resto è ripartito tra CDP Equity e altri soci di minoranza.
La sola Kedrion, secondo quanto risulta a BeBeez, è stata valutata circa 2 miliardi di euro, considerando i 555 milioni di euro di posizione finanziaria netta a fine settembre 2021 e un equity value compreso tra 1,3 e 1,5 miliardi. Kedrion ha poi chiuso il bilancio 2021 con un fatturato di 660,4 milioni di euro, in calo del 6% rispetto ai 697 milioni del 2020, e un ebitda rettificato di 139 milioni (da 160 milioni), a fronte di un debito finanziario netto salito a 640 milioni dai 599 milioni di fine 2020.
Il 2022 è poi iniziato con ricavi per 119,4 milioni (da 123 milioni a fine marzo 2021) e un ebitda rettificato di 23,7 milioni (da 34,6 milioni), numeri in calo per effetto della vendita di centri di distribuzione di plasma avvenuta nel 2021. Quanto al debito finanziario netto si è attestato a 623 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
A proposito di debito sempre ieri il gruppo ha annunciato il rimborso anticipato (si veda qui il comunicato stampa) e il delisting dalla Borsa di Dublino (si veda qui il comunicato stampa) del bond da 410 milioni di euro con cedola 3,375%, che era stato emesso nel maggio 2021 per rifinanziare le emissioni effettuate in precedenza (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso aprile il gruppo aveva fatto la stessa cosa con i 200 milioni di euro ancora in circolazione del bond inizialmente da 350 milioni in scadenza lo scorso luglio (si veda qui il comunicato stampa).
Kedrion, azienda italiana con sede in Toscana, porta con sé un ampio portfolio costituito da 21 prodotti e oltre 600 autorizzazioni all’immissione in commercio in tutto il mondo. Fondata nel 2001 dalla famiglia Marcucci, Kedrion ha radici nell’industria farmaceutica italiana che risalgono agli anni ’50.
Quanto a BPL, la società britannica ha sede a Elstree (Regno Unito), gestisce un portfolio mirato di prodotti di successo nel comparto delle malattie rare, ed è uno dei player in più rapida crescita nel settore del plasma negli ultimi cinque anni. BPL è stata costituita nella sua forma attuale nel 2010, ma raccoglie un’eredità di quasi settant’anni, essendo stata tra i primi pionieri dell’industria del plasma. La società era stata messa in vendita dal gruppo d’investimento cinese Creat Group per imposizione del governo americano al fine di evitare un’eccessiva concentrazione di business. Kedrion aveva studiato il suo dossier nel settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Dall’unione tra BPL e Kedrion nasce un player globale, con sede in Italia, nel campo dei prodotti medicinali derivati dal plasma umano per il trattamento di pazienti con condizioni rare che ne mettono a rischio la vita. La nuova realtà vanta 1,1 miliardi di euro di ricavi , di cui l’87% fuori dall’Italia e dal Regno Unito, e impiegherà quasi 4.000 persone in tutto il mondo.
L’azienda opererà secondo un modello unificato di raccolta plasma che comprende quasi 75 centri negli Stati Uniti, e disporrà di un portfolio di 37 prodotti salva-vita con cui raggiungere oltre 100 Paesi. Si stima che il 60% circa del fatturato si concentrerà nel mercato statunitense con 10 prodotti autorizzati; al contempo, l’azienda manterrà una solida posizione di leadership in Italia e nel Regno Unito, oltre a stabilire la propria presenza sul mercato cinese grazie al recente accordo di distribuzione di Albuminex.
I nuovi azionisti, in partnership con la famiglia Marcucci, sosterranno la nuova azienda unificata in una crescita organica attraverso l’internazionalizzazione del portfolio esistente e l’accelerazione dello sviluppo di nuovi prodotti; ma ricercheranno anche opportunità di crescita per linee esterne, con l’obiettivo ultimo di diventare una realtà diversificata e specializzata nelle malattie rare.
Silvia Oteri, partner and global head of healthcare di Permira, ha dichiarato: “Siamo molto felici di aver chiuso questa operazione e adesso non vediamo l’ora di collaborare con la famiglia Marcucci, con Ugo e con tutto il management team di Kedrion e di BPL per continuare a sviluppare la nuova azienda unificata e servire così un mercato globale. Ugo è un leader straordinario con una comprovata esperienza in aziende farmaceutiche globali e in crescita. Siamo entusiasti di averlo al timone in questa nuova fase volta alla costruzione di una realtà di primissimo piano specializzata nelle malattie rare, in grado di offrire soluzioni a tutti coloro che ne hanno bisogno in tutto il mondo, e profondamente impegnata verso i donatori”.
Paolo Marcucci, chairman and chief executive officer di Kedrion, ha aggiunto: “La partnership con Permira ha reso possibile un grande passo avanti nella storia di Kedrion, permettendoci di dar vita a un player globale nel settore dei plasma-derivati in grado di competere con successo in un mercato in crescita e caratterizzato da nuove e costanti sfide nel campo della salute. Ne siamo orgogliosi, e siamo grati a Permira per il supporto nell’integrazione con BPL, che contribuirà ad aumentare significativamente la portata globale e la competitività dell’azienda unificata. È nota la profonda conoscenza del settore da parte di Permira e, per questo, non vediamo l’ora di poter mettere a frutto la sua esperienza per creare valore e guidare così la crescita. Per aiutarci a realizzare i nostri obiettivi e le nostre ambizioni, sono molto contento di avere Ugo Di Francesco dalla nostra parte in veste di ceo a partire dal prossimo gennaio: la sua esperienza e la sua conoscenza del settore farmaceutico, unitamente alle sue caratteristiche di leadership e alle sue doti personali, fanno di lui la persona perfetta per l’azienda unificata nell’affrontare le sfide future e nel guidare le prossime fasi di crescita”.
Di Francesco, futuro ceo di Kedrion, ha concluso “Sono molto contento di collaborare con Permira a questo eccitante progetto volto ad unire due player di primo piano nel settore e a dar vita a un nuovo leader globale. Insieme, Kedrion e BPL saranno in grado di fornire ai pazienti la migliore assistenza e di coinvolgere responsabilmente i donatori: per questo, non vedo l’ora di guidare la crescita dell’azienda a partire dal prossimo anno. Vorrei ringraziare Paolo, la famiglia Marcucci e Permira per la loro fiducia, e sono consapevole di poter contare sul supporto di tutto il team unificato mentre continuiamo a servire pazienti in tutto il mondo”.