Il fondo anglo svedese Njord Partners, che attraverso il veicolo Njord Andreanna srl controlla Ancona International Airport spa, la ex Aerdorica, società di gestione dello scalo aeroportuale di Ancona, Raffaello Sanzio, è pronto a vendere la sua quota del 91,54%, acquisita nel 2019, affiancandosi alla Regione Marche (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scrive il Corriere Adriatico, precisando che si sono già fatti avanti due pretendenti.
In pole position, segnala il Corriere dell’Adriatico, ci sarebbe Innovest spa, holding di investimento fondata nel 1993 con sede a Milano, con focus su realtà aziendali che necessitano di cambiamenti radicali, di una nuova visione imprenditoriale o sottoposte a procedure concorsuali, nelle quali investe sia in equity sia in debito a medio termine. Innovest, secondo il giornale, agirebbe in cordata con un gruppo di imprenditori marchigiani vicini a esponenti nazionali di spicco di Fratelli d’Italia, partito che esprime il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli. Questa mattina, però, il ceo di Innovest spa, Giandomenico Trombetta, con una mail inviata a BeBeez, ha smentito la notizia di una manifestazione di interesse da parte di Innovest a rilevare la quota di controllo di Ancona International Airport Spa posseduta da Njord Andreanna.
L’altro pretendente sarebbe un gruppo veneto con sede a Verona, in cordata con un fondo estero che si occupa anche di aviazione non civile. In quest’ottica, la lunga pista del Sanzio e gli ampi spazi di cui dispone farebbero gola per le attività di riparazione degli aerei.
Njord Partners, fondo specializzato in ristrutturazione di aziende in crisi, era entrato nel capitale della società aeroportuale come detto nel 2019, a calle del decreto di omologa del concordato preventivo emesso dal Tribunale di Ancona, investendo 15 milioni di euro per supportare il piano di risanamento triennale che prevedeva contestualmente l’immissione di ulteriori 25 milioni di euro di capitali freschi messi a disposizione dalla Regione Marche, dopo l’ok della Commissione Ue. Il tutto per ripianare 40 milioni di euro di debiti e rilanciare lo scalo.
Da allora, però, la situazione finanziaria dello scalo è peggiorata, colpito dalle conseguenze della pandemia da Codiv-19. La società ha chiuso il 2021 con soli 3,8 milioni di euro di ricavi (da 2,5 milioni nel 2020), un ebitda negativo per 3,8 milioni (da -4,2 milioni nel 2020), una perdita netta per 3,2 milioni (da 2,3 milioni) e liquidità netta per 3,7 milioni (da 2,6 milioni). Numeri che erano invece molto diversi nel 2019, quando lo scalo aveva chiuso con 5,7 milioni di ricavi, un ebitda negativo di 4,8 milioni, ma un utile netto di ben 12,4 milioni, grazie alla gestione finanziaria che aveva implementato il piano di rilancio, e liquidità netta per 2,1 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
(Articolo modificato alle ore 13.00 del 5 settembre 2022 – si riporta smentita di Innovest)