Evernote, la società californiana degli appunti via dispositivo mobile, entra a far parte del gruppo Bending Spoons, lo sviluppatore italiano di app che a fine settembre ha raccolto un mega-round da 340 milioni di dollari da investitori internazionali in quella che è una delle operazioni più importanti avvenute in Italia negli ultimi anni in ambito tecnologico (si veda altro articolo di BeBeez).
Le aziende non hanno comunicato il valore della transazione che dovrebbe completarsi all’inizio del 2023 (si veda qui il comunicato stampa).
In altre parole, la giovane società italiana che sviluppa app ha rilevato la ex startup che nel 2012 aveva raggiunto nel 2012 lo status di unicorno, cioè società da almeno 1 miliardo di dollari di valore. Diventata nello scorso decennio una delle app più popolari al mondo, nel corso degli ultimi anni Evernote non era però riuscita a consolidare la crescita e il posizionamento sul mercato, entrando progressivamente in crisi e perdendo quindi lo status di unicorno. Nel 2020 l’azienda aveva lanciato una profonda revisione della app, intervento che però non era bastato a risollevarne le sorti. Evernote ha fatto sapere in un comunicato congiunto di avere ricavi per circa 100 milioni di dollari e milioni di utenti paganti. La scaleup Usa era stata finanziata negli anni da Sequoia Capital, Meritech Capital e da ultimo dal gruppo media giapponese Nikkei nel 2014 (si veda qui il comunicato stampa di allora).
“Anche se la proprietà sta cambiando, il nostro impegno a mantenere i dati al sicuro e protetti rimane fermo, l’Evernote che conosci continuerà a esserci. L’adesione a Bending Spoons ci consente di trarre vantaggio dalla loro comprovata esperienza nelle app e l’ampia gamma di tecnologie proprietarie”, ha spiegato sul blog il ceo di Evernote, Ian Small. “Ogni giorno milioni di persone in tutto il mondo si affidano a Evernote per organizzare la propria vita. Siamo lieti di poter servire la sua ampia e fedele base di clienti”, ha detto Luca Ferrari (nella foto), ceo e co-fondatore di Bending Spoons.
Bending Spoons è nota per le app Splice di video editing, Remini che migliora le immagini con l’Intelligenza Artificiale e 30 Day Fitness. Evernote dal canto suo è una della app più note per prendere appunti utilizzata da milioni di utenti in tutto il mondo, di cui sono disponibili una versione gratuita e una a pagamento. Forse la riprogettazione del 2020, fa notare il sito specializzato di tecnologia Engadget, non è bastata a mantenerla autonoma economicamente. In passato l’app aveva avviato anche una collaborazione con il famoso taccuino Moleskine. A Bending Spoons toccherà il compito di sviluppare nuove funzionalità, tra cui quella che permette a più persone di modificare gli appunti nello stesso momento.
Tornando al mega round da 340 milioni di dollari raccolti, ricordiamo che della cifra totale 40 milioni sono stati investiti in equity da fondi e star internazionali nei settori della tecnologia, dei media, dell’intrattenimento e dello sport, mentre gli altri 300 milioni sono venture debt, erogato da Intesa Sanpaolo, Banco BPM e altri importanti gruppi bancari. Tra gli investitori della quota equity ci sono Ryan Reynolds, attore e produttore di fama mondiale e co-fondatore della casa cinematografica e agenzia Maximum Effort; Kerry Trainor, fondatore di Creator Partners e ceo di Vimeo e SoundCloud. Ad annunciarlo è stata ieri la società in una nota (si veda qui il comunicato stampa), ma si dice che tra gli investitori ci siano anche Eric Schmidt, ex ad di Google; Diego Piacentini, presidente di Exor Seeds; e il calciatore Keisuke Honda. Insomma, nomi importanti e già molto connessi al mercato americano. Tra gli investitori c’è anche la holding di investimento che organizza club deal, FG2 Capital, come risulta da questo post Linkedin.
Bending Spoons è stata fondata nel 2013 a Copenaghen, per poi trasferirsi a Milano nel 2015. I suoi fondatori sono gli ingegneri italiani Luca Ferrari, Francesco Patarnello, Matteo Danieli e Luca Querella che hanno mantenuto la gestione della società. Bending Spoons significa “piegare cucchiai”, omaggio a una scena del film “Matrix”, quella in cui un bambino riesce con la mente a piegare un cucchiaio di metallo.
Il round da 340 milioni segue quello di fine 2021 da 9 milioni di euro, al quale avevano partecipato la Red Circle Investments di Renzo Rosso, patron di Diesel e presidente e fondatore della holding di moda Only the Brave (si veda altro articolo di BeBeez) e altri investitori, tra i quali Nerio Alessandri, fondatore di Technogym, con la sua Alfin; la Zedef del rapper Federico Leonardo Lucia (in arte Fedez); la Akela di François De Brabant, fondatore di Jakala; la Andre Agassi Foundation for Education dell’omonimo ex tennista; la B Holding del business angel Fabio Cannavale; e la Mavis di Federico Marchetti, fondatore di Yoox(si veda altro articolo di BeBeez) e anche, secondo quanto risulta ora a BeBeez, anche Cherry Bay Capital Group (CBC), piattaforma monegasca che affianca famiglie industriali e imprenditori con un modello integrato di multifamily office, tra wealth advisory e investimenti di private capital (si veda altro articolo di BeBeez).
Tutti questi investitori si sono affiancati a quelli dei precedenti round. In particolare ricordiamo che l’azienda dal luglio 2019 è partecipata da StarTip (braccio di investimento in venture capital della TIP di Gianni Tamburi), da H14 (il family office di Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi), e da Nuo Capital (fondo con capitale asiatico ma guidato da Tommaso Paoli, ex top manager di Banca Imi), (si veda altro articolo di BeBeez).
La società, che produce utili da tempo, ha chiuso il bilancio consolidato 2021 con 67,8 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 18,9 milioni, un utile netto di 14,6 milioni, a fronte di un debito finanziario lordo di 178 milioni e di un patrimonio netto di 87,7 milioni.
Con oltre 500 milioni di download delle sue app, e oltre 90 milioni di utenti attivi al mese, Bending Spoons è oggi uno dei leader globali nello sviluppo e commercializzazione di app per smartphone, nonché una delle prime aziende tecnologiche in Europa. In particolare, molti dei prodotti fanno riferimento alla cosiddetta ”creator economy”: influencer, appassionati di settori specifici e persone comuni che creano e pubblicano contenuti sul web.
Ricordiamo che nell’aprile 2020 Bending Spoons, in collaborazione con la rete lombarda di poliambulatori Centro Medico Santagostino, la società di digital marketing milanese Jakala e GeoUniq, startup specializzata in Mobile Location Intelligence, partecipata da Jakala, è assurta agli onori della cronaca generalista per aver sviluppato la app Immuni (successivamente donata a Sogei e pagPA) per tracciare i movimenti delle persone affette dal COVID-19 nella fase 2 di allentamento del lockdown (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel gennaio 2020 la scaleup aveva inviato un’offerta da 260 milioni di euro per l’acquisto della app americana di incontri per gay e bisessuali Grindr (si veda altro articolo di BeBeez), poi ceduta nel marzo scorso dal colosso cinese Beijing Kunlun all’americana San Vicente Acquisition Partners (si veda TechCrunch).
Ultima curiosità, Bending Spoons ha sede nell’edificio Corso Como Place di Milano, che ospita anche la società di consulenza internazionale Accenture. La torre di Corso Como, situata in Porta Nuova a Milano, è stata sviluppata da Coima sgr tramite il fondo immobiliare Porta Nuova Bonnet, sottoscritto dal fondo di sviluppo Coima Opportunity Fund II, e dalla società immobiliare quotata (siiq) Coima Res (si veda altro articolo di BeBeez).