Il fondo Ibla Industries II, gestito dall’operatore di private equity romano specializzato negli investimenti di turnaround, Ibla Capital, ha messo sul piatto complessivamente 1,5 milioni di euro di equity e si accollerà un debito pari a circa 10 milioni per il risanamento di Heila Cranes, società emiliana che produce gru marine dal 1978. L’azienda, entrata in crisi in seguito alla pandemia e al conflitto in Ucraina, il 24 gennaio scorso ha ricevuto dal Tribunale di Reggio Emilia il via libera al concordato preventivo con continuità aziendale (si veda qui il decreto del Tribunale, disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). Lo rivela a BeBeez Alessandro Lo Savio, presidente di Heila Cranes e fondatore e ceo di Ibra Capital, che lo scorso luglio 2022 si era appunto impegnata a investire nella società, in occasione dell’ammissione alla procedura di concordato con riserva da parte del Tribunale di Reggio Emilia (si veda altro articolo di BeBeez).
Heila Cranes è assistita da Allen & Overy in veste di advisor legale, e dallo Studio Bogoni in qualità di advisor finanziario. Il piano di concordato con continuità aziendale è stato attestato dallo studio SC&A di Reggio Emilia. Simona Boiardi è il giudice delegato, mentre Maria Domenica Costetti è il commissario giudiziale.
Per il salvataggio dell’azienda, che a luglio scorso ha visto l’ingresso del fondo attraverso il veicolo lussemburghese controllato al 100%, Italian Investments Holding o I2h, Ibla ha già versato 300 mila euro a titolo di finanziamento e si è impegnata a investire altri 1,2 milioni a titolo di aumento di capitale o come riserva di patrimonio netto dopo l’omologa del Tribunale. “Questo ha permesso il ritorno a una marginalità positiva di Heila Cranes già negli ultimi tre mesi del 2022, dopo una perdita nel primo semestre superiore a quella dell’intero esercizio 2021”, pari a quasi 1,45 milioni, spiega Lo Savio, e un rosso di circa 200mila euro accumulato durante i mesi estivi. “Il nostro contributo complessivo in termini di equity sarà pari a 1,5 milioni, di cui 300mila euro di finanziamento già erogato che sarà convertito al termine della procedura e 1,2 milioni vincolato all’omologa”, aggiunge.
La proposta concordataria, che sarà presentata all’assemblea dei creditori il prossimo 30 maggio, prevede il pagamento integrale dei creditori privilegiati e il pagamento parziale di quelli chirografari in una percentuale pari al 15,5% senza suddivisioni in classi. Il debito complessivo ammonta a circa 20 milioni, e sarà stralciato a circa 10 milioni in caso di adesione dei creditori. Nel 2021, il debito bancario era pari a quasi 10 milioni, ridotto a poco più di 7 milioni prima dell’ingresso del fondo.
Quest’anno la società conta di rivedere il fatturato del 2021, con ricavi verso i 18 milioni e una marginalità positiva, dice ancora Lo Savio, dopo che il 2021 era stato chiuso con ricavi per 18,6 milioni di euro, un ebitda negativo per 1,8 milioni e un debito finanziario netto di 9,5 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
“Il piano di ristrutturazione prevede l’abbandono dei grandi progetti ad hoc per i singoli clienti e la concentrazione sui prodotti più remunerativi”, precisa ancora l’amministratore delegato di Ibla Capital, sottolineando che “l’azienda vanta una presenza globale, particolarmente forte nel Benelux grazie alla filiale olandese controllata al 100%, ma nelle Americhe, nel Sud Europa e nell’area Asia-Pacifico (Sud-Est asiatico e Australia)”.
Ibla Capital è stata fondata nel 2015 da Alessandro Lo Savio, dopo avere lavorato per 7 anni nella società di telecomunicazioni Linkem, prima come cfo e successivamente come direttore generale. Ibla Capital nel marzo 2020 ha chiuso la raccolta del suo secondo fondo, battezzato Ibla Industries II (si veda altro articolo di BeBeez). Il veicolo, che ha raggiunto l’hard cap di 30 milioni di euro,e investe in pmi in tensione finanziaria che necessitano di un piano di ristrutturazione e di un rilancio dell’attività, è oggi quasi interamente investito e, oltre a Heila Cranes, ha in portafoglio anche i tubi marini di Man Oil & Marine (si veda altro articolo di BeBeez), Seko Industries (automazione per l’agricoltura, si veda altro articolo di BeBeez) e Se.Fa. (articoli in gomma) (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, nel settembre 2020, il fondo ha acquisito il 100% della divisione Oil & Marine di Manuli Hydraulics, parte del gruppo Manuli Rubber Industries (MRI) e attiva nella realizzazione e commercializzazione di tubi speciali in gomma per il trasporto sottomarino del petrolio (si veda altro articolo di BeBeez). Il precedente veicolo di Ibla Capital, sempre dedicato alle attività di turnaround, Ibla Industries sarl, era stato costituito con l’appoggio dell’asset manager Clearsight Investments e ha chiuso tre operazioni tra il 2016 e il 2019 investendo in: Natural Way Laboratories, società attiva negli integratori alimentari; Presotto Industrie Mobili, marchio storico nella produzione e commercializzazione di mobili di alta qualità per la zona giorno e la zona notte e Assio, azienda che realizza mobili imbottiti per noti brand dell’arredamento e per grandi progetti per hotel e settore navale.