Energy Dome, startup italiana che ha brevettato una nuova batteria di elevata efficienza e durata, basata sul ciclo termodinamico e sull’utilizzo dell’anidride carbonica, in grado di ottimizzare lo stoccaggio e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, ha chiuso un round di Serie B da ben 40 milioni di euro guidato da ENI Next, la società di corporate venture capital di ENI, e da Neva sgr. Al round hanno partecipato anche gli attuali investitori di Energy Dome, tra i quali il Sustainable Impact Capital di Barclays; CDP Venture Capital sgr, attraverso il suo fondo Evoluzione; il multi-family office svizzero Novum Capital Partners; e 360 Capital. Al round hanno partecipato anche i nuovi investitori Japan Energy Fund, un fondo di venture capital specializzato in tecnologie per la transizione sostenibile che rappresenta entità come Biprogy, Enechange, Mitsui Sumitomo Trust Bank e Toshiba Energy System; ed Elemental Excelerator, un investitore non a scopo di lucro statunitense focalizzato a favorire la crescita di tecnologie CleanTech (si veda qui il comunicato stampa).
Energy Dome nel luglio 2022 aveva chiuso un bridge round da 11 milioni di dollari strutturato come finanziamento convertibile, proprio in vista di questo successivo round di Serie B. Il bridge round era stato guidato dal fondo Evolution di CDP Venture Capital sgr e dal programma Sustainable Impact Capital di Barclays, già investitore in un round precedente. Al round aveva inoltre partecipato Novum Capital Partners, a sua volta già investitore di Energy Dome (si veda altro articolo di BeBeez). Quel round seguiva quello di Serie A del novembre 2021, anch’esso di 11 milioni di dollari e guidato da 360 Capital, le stesse Barclays e Novum Capital Partners e Third Derivative (si veda altro articolo di BeBeez). In quello stesso round aveva investito anche il corporate venture capital di A2A, un programma nel quale A2A si è impegnata a investire sino a 70 milioni di euro in partnership proprio con 360 Capital, o meglio con il fondo Poli360, lanciato a sua volta da 360 Capital in partnership con il Politecnico di Milano (si veda altro articolo di BeBeez). Il round di finanziamento appena annunciato porta quindi ora il capitale complessivo raccolto da Energy Dome a circa 54 milioni di euro.
Fondata nel 2019 dall’imprenditore energetico seriale Claudio Spadacini, Energy Dome ha inventato e sviluppato la CO2 Battery, un sistema che rende l’accumulo di energia a lunga durata commercialmente competitivo. Oggi Energy Dome sta già lavorando con diverse utility, IPP e industrie sviluppando una pipeline di progetti che supera i 9 GWh in mercati come Stati Uniti, Europa, Sud America, India e Australia. I proventi di questo investimento consentiranno a Energy Dome di entrare pienamente nella fase di crescita commerciale su scala globale, con un focus speciale sugli Stati Uniti, al fine di sfruttare al massimo le opportunità derivanti dall’Inflation Reduction Act e dagli importanti vantaggi fiscali sugli investimenti disponibili per lo stoccaggio di energia su larga scala. L’obiettivo a breve termine della società è quello di mantenere lo slancio finora acquisito e avere due impianti di taglia standard da 20 MW-200 MWh commercialmente operativi già entro la fine del 2024.
Claudio Spadacini, fondatore e amministratore delegato di Energy Dome, ha commentato: “Immaginate un sistema in grado di immagazzinare energia rinnovabile con il 75% di RTE (AC-AC, MT-MT) e un costo pari alla metà del costo delle batterie agli ioni di litio. Un sistema che non perde efficienza né capacità per più di 30 anni e che è fatto solo di acciaio, acqua e CO2. Ora immaginate che quel sistema sia costituito da componenti esistenti e ben noti a qualsiasi tecnico con esperienza di manutenzione di centrali elettriche, e che tali componenti siano implementabili su larga scala ovunque nel modo senza colli di bottiglia nella supply chain e senza vincoli legati a specifiche condizioni del terreno. Se vi piace questa idea, smettetela di immaginare perché La nostra CO2 Battery è pronta per il mercato e, dopo aver chiuso il Serie B, siamo pronti a garantirne le prestazioni a qualsiasi cliente che voglia davvero sbarazzarsi dei combustibili fossili e sostituirli con energie rinnovabili”.
Grazie a questo round di raccolta, le statistiche degli investimenti di venture capital del primo quadrimestre dell’anno salgono a sfiorare quota 250 milioni di euro (si veda qui il Report di BeBeez 4 mesi di Venture Capital 2023, disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).