Nefrocenter, primo gruppo privato in Italia specializzato nel settore della nefrologia, dialisi, diabetologia e malattie metaboliche, ha ottenuto da Banca Progetto un finanziamento chirografario garantito da Mediocredito Centrale per 4,5 milioni di euro. Il prestito è finalizzato all’acquisizione del Rome American Hospital, una struttura ospedaliera privata di 150 posti letto con focus particolare nella cardiochirurgia, neurochirurgia, oncologia, urologia e ortopedia (si veda qui il comunicato stampa).
La struttura ha a disposizione anche 24 posti per la dialisi e, attraverso la controllata rsa Longoni, 98 posti letto in regime residenziale e semi-residenziale destinati a persone anziane, disabili, minori e alle loro famiglie.
L’operazione è stata assistita dallo Studio Legale Di Gravio e Associati per il gruppo HCIR (Rome American Hospital) e dallo studio legale del prof. Francesco Fimmano per Nefrocenter, affiancato anche da Consulting srl quale advisor finanziario e dallo Studio Associato Costanzo Ippolito Parenti.
Nefrocenter è attivo in Italia con oltre 50 centri ambulatoriali accreditati e cura oltre 1.500 pazienti nefropatici in dialisi al giorno ed oltre 60.000 pazienti affetti da diabete o con malattie metaboliche. Dal 2016 il gruppo è impegnato in importanti progetti di ricerca scientifica e medica in collaborazione con il C.N.R., con le principali università italiane ed in particolare l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università degli Studi della Campagna Luigi Vanvitelli e l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Nel 2021 Nefrocenter ha fatturato 1,7 milioni, l’ebitda è stato negativo per 65.281, la liquidità netta pari a 89.236 e il patrimonio netto di 178 mila (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Quanto a Banca Progetto, challenger bank italiana specializzata in servizi per le pmi, dal dicembre 2015 controllata al 99,824% da Oaktree Capital Management attraverso BPL Holdco sarl (si veda altro articolo di BeBeez), è reduce da pochi giorni dall’approvazione dell’assemblea dei conti per il 2022 e del cda per il primo trimestre 2023 (si veda qui il comunicato stampa e qui i risultati di bilancio 2022).
L’erogato della banca alle imprese è stato di 2,7 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi di euro concessi alle pmi soltanto nel primo semestre (si veda altro articolo di BeBeez), in netto rialzo dai 2,2 miliardi di fine 2021 e contro gli 1,1 miliardi di fine 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Il totale attivo è stato di 6,7 miliardi di euro (da 4,6 miliardi del 2021), l’utile netto di 52 milioni di euro (dai 41 milioni) e il CET 1 Ratio al 17,2% (dal 20% precedente), In crescita anche i finanziamenti alle imprese a euro 2,7 miliardi rispetto ai 2,2 miliardi del 2021. Per quanto riguarda invece il primo trimestre di quest’anno, l’attivo totale è stato di 7,1 miliardi di euro, l’utile netto pari a 21 milioni di euro e il CET 1 Ratio al 18%. I finanziamenti alle imprese si sono invece attestati a 700 milioni.
Come spiegato in una nota dalla società, Banca Progetto continuerà a investire nel digitale e nelle persone nel corso del 2023 con in pipeline nuove iniziative per la clientela, tra cui la piena operatività del segmento factoring.
La Banca ha inoltre perfezionato lo scorso 27 aprile, in co-arrangement con Société Générale, un’operazione di cartolarizzazione con sottostanti portafogli di finanziamenti erogati alle piccole medie imprese italiane garantiti da SACE, per un valore complessivo di raccolta pari a 250 milioni di euro. Lo Studio Legale Chiomenti aveva agito in qualità di transaction legal counsel, mentre Orrick, Herrington & Sutcliffe ha operato come originator legal counsel.
La crescita esponenziale dell’attività ha portato la banca a divenire un target interessante sia per i fondi di private equity sia per altri investitori. Nei mesi scorsi si è parlato di possibile quotazione a Piazza Affari e anche di vendita. “L’azionista di lungo termine (dal 2015) ha manifestato la volontà di una exit per valorizzare l’investimento dopo un percorso di crescita esponenziale e un turnaround di successo. Grazie ai numeri importanti ci sono diversi soggetti interessati”, aveva risposto a BeBeez Giuseppe Pignatelli, responsabile Divisione Imprese di Banca Progetto, sollecitato sul tema in un’intervista a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez). La scorsa estate, infatti, BFF Banking Group, quotata a Piazza Affari, aveva ottenuto l’esclusiva a trattare per il controllo della banca guidata da Paolo Fiorentino, ma poi sono scaduti i termini senza che se ne facesse più nulla.
La suggestione relativa al possibile deal, aveva comunque messo fuori gioco gli altri due pretendenti del momento di Banca Progetto, e cioè da un lato il fondo Davidson Kempner, che controlla Prelios, il gruppo quotato a Piazza Affari, specializzato in investimenti e gestione di crediti distressed e in investimenti in real estate, a sua volta sul mercato ormai da oltre un anno (si veda altro articolo di BeBeez) e, dall’altro, il fondo Centerbridge, specializzato in investimenti nel settore finanziario, che ha portato in Borsa nel 2017 lo stesso BFF Banking Group (si veda altro articolo di BeBeez) da cui è poi uscito definitivamente nel febbraio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Più di recente sono circolati nomi di partner industriali potenzialmente interessati ad acquisire la banca, come Fineco, CheBanca! e Banca Mediolanum.