Coty, lo storico produttore di profumi e cosmetici fondato a Parigi nel 1904, che controlla marchi come Calvin Klein, Davidoff, Marc Jacobs e Rimmel, si prepara a raccogliere sino a 1,22 miliardi di dollari in un’ipo sul New York Stock Exchange, che prevede la vendita di 65 milioni di azioni. Lo riferisce il Wall Street Journal, che precisa che in un file inviato ieri alla Sec Coty ha fissato la forchetta di prezzo tra i 16,50 e i 18,50 dollari per azione.
L’azionista di controllo Joh. A. Benckiser venderà una quota che al massimo della forchetta vale 806 milioni di dollari, mentre i fondi di private equity Berkshire Partners e Rhone Capital metteranno in vendita quote per un valore massimo di 126 milioni di dollari ciascuno. Dopo l’ipo JAB continuerà a controllare una quota che varrà sino a 5 miliardi di dollari, con l’84,9% dei diritti di voto, mentre Berkshire Partners e Rhone Capital, scenderanno dal 7,1% al 6,6% del capitale e avranno il 6,4% dei diritti di voto, cioè l’1% in meno per ciascuno.
Nel maggio 2012 Coty aveva abbandonato il suo progetto di acquisire Avon per 10,7 miliardi di dollari con il supporto della Berkshire Hathaway di Warren Buffet, dopo che il gruppo aveva respinto l’offerta e dopo dopo Coty aveva inviato un file alla Sec annunciando l’ipo. Allora l’idea era di raccogliere sino a 700 milioni di dollari con la quotazione. Coty ha chiuso il 2012 con 4,6 miliardi di dollari di ricavi.
Partnership Assurance Group debutterà sul London Stock Exchange in ipo con un prezzo compreso tra i 325 e i 400 pence per azione. Lo riferisce Reuters, che calcola così il valore della compagnia di assicurazioni controllata dal fondo Cinven tra 1,3 e 1,6 miliardi di sterline. L’ipo prevede che Cinven e il management vendano una parte delle loro azioni, ma anche un aumento di capitale per raccogliere 125 milioni di sterline con i quali rimborsare il debito (si veda altro articolo di BeBeez). Il tutto con l’obiettivo di raggiungere un flottante del 25% del capitale, come comunicato un paio di settimane fa dalla società. Cinven aveva acquisito l’80% del capitale di Parnteship nel 2008 per 200 milioni di euro.
Apache Corp ha messo in vendita una quota di minoranza delle sue attività di estrazione di petrolio e gas nelle acque della piattaforma continentale del Golfo del Messico, nel quadro di un programma di dismissioni dal quale punta a incassare 4 miliardi di dollari per abbattere il debito di 2 miliardi e acquistare azioni proprie sul mercato. Lo rivela Reuters, che precisa che Apache ha dato per questo mandato a Goldman Sachs.
Si tratta di attività che producono più petrolio e gas di quanto non facciano le attività di estrazione in acque profonde e con minori rischi. Per contro, le attività in acque profonde, per le quali pure Apache ha dato un mandato di vendita (in questo caso a Jefferies Group), potrebbero rivelarsi più profittevoli. A essere interessati alla quota nelle attività di estrazione nella piattaforma continentale ci sono parecchi colossi del private equity Usa, da TPG Capital ad Apollo Global Management a KKR. Mentre le attività in acque profonde interessano sia a fondi sia a soggetti industriali.
In particolare, TPG è interessato a entrambe le attività e sta lavorando all’offerta affiancato da Scott Josey, l’ex manager di Mariner Energy allora alla guida del team che nel 2010 aveva venduto ad Apache le attività di estrazione in acque profonde per 3,9 miliardi di dollari.