Antress Industry spa, società di Carpi (Modena), che opera nel settore dell’abbigliamento e degli accessori donna, principalmente con il marchio Manila Grace, è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo con riserva (ex art.44 CCI) dal Tribunale di Modena. che ha nominato Maurizio Bisi commissario e ha dato tempo per il deposito di un accordo di ristrutturazione del debito o di un piano concordatario sino al prossimo 20 luglio (si veda qui il decreto del Tribunale).
L’azienda aveva depositato domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo in bianco, dopo aver rinunciato alla procedura di composizione negoziata della crisi alla quale aveva acceduto a fine aprile, perché, si legge nel verbale dello scorso 17 maggio con il quale l’amministratore unico, Andrea Billi, ha messo agli atti la domanda di ammissione al concordato in bianco (documento disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data), “si è ritenuto che tale procedura non fosse più ragionevolmente percorribile, al fine di consentire il superamento dello stato di crisi in cui versa la società”. La procedura di pre-concordato, invece, si legge ancora nel verbale, “consertirebbe alla società di proteggere il proprio patrimonio e preservarne il valore nelle more della predisposizione di un piano atto ad assicurare il risanamento dell’impresa e della conclusione delle trattative attualmente in corso con potenziali investitori interessati all’acquisizione dell’azienda di Antress o di un suo ramo”. E sempre nello stesso documento si legge che, per assisterla in questa fase, la società ha conferito incarico a Paolo Rinaldi dello Studio Rinaldi quale advisor finaziario e all’avvocato Andrea Novarese dello studio White&Case quale advisor legale.
Intanto, in un comunicato del sindacato Femca Cisl Emilia Centrale, che annuncia che i 93 dipendenti della Antress Industry andranno in cassa integrazione straordinaria per dodici mesi, il sindacalista Roberto Giardiello ha dichiarato:”Siamo impegnati a salvare tutti i 93 posti di lavoro, di cui una cinquantina a Carpi tra lo stabilimento e l’outlet. L’azienda è in difficoltà da tempo e la situazione è peggiorata con il Covid. Sembra ci siano alcune aziende interessate a rilevarla, perché Manila Grace è comunque un marchio conosciuto e i dipendenti hanno una alta professionalità. Intanto abbiamo garantito loro per un anno una fonte reddito e li accompagneremo in questa delicata fase in vista dell’auspicata cessione dell’azienda”.
Fondata nel 1989 da Maurizio Setti, Antress Industry è controllata al 100% da Mulin Rouge spa, a sua volta controllata direttamente e indirettamente (attraverso Seven 23 srl) dall’imprenditore, che è anche proprietario dell’80% dell’Hellas Verona (si veda Verona Sera) e nel 2018 aveva acquisito il controllo anche del Mantova (si veda qui La Gazzetta di Mantova).
La società è oggi presente e distribuisce in oltre 40 paesi nel mondo. La società aveva chiuso l’esercizio al 31 marzo 2022 con 32,8 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda negativo per circa un milione di euro e una perdita netta di 2 milioni (che si somma a quella di 9,1 milioni del 2020) a fronte di un debito finanziario netto di 19,2 milioni e di un patrimonio netto di 1,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Il debito include anche un minibond da 4 milioni di euro, emesso nel dicembre 2018 e a scadenza 30 giugno 2022, che era stato interamente sottoscritto dal fondi di private debt di Tenax Capital (si veda altro articolo di BeBeez) e un altro minibond da 5 milioni di euro emesso a fine 2020 e sottoscritto nel settembre 2021 da Patrimonio Pmi di Invitalia (si veda qui l’elenco dei bond sottoscritti da Patrimonio pmi, nel Report 2022 del Osservatorio Minibond del Politecnico di Milano, pag. 73).
Le cose sono poi peggiorate nel corso dell’ultimo anno, così come spiegato nel Ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo con riserva (documento disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data) portando a una perdita netta di 11,8 milioni a chiusura dell’esercizio a marzo 2023 e il patrimonio netto in negativo per 7 milioni. E questo nonostante il fatto che negli ultimi due anni ha l’imprenditore abbia ricapitalizzato più volte la società per un totale complessivo di 9,1 milioni di euro.