Una Portofino alternativa quella che si incontra al
Museo del Parco, il Centro Internazionale di Sculture all’Aperto allestito nel Castello del Barone von Mumm, nel territorio del Parco di Portofino, nato nei primi anni Ottanta e visitato ogni anno da migliaia di turisti, affascinati dal tesoro
botanico custodito sul promontorio. L’idea è certamente affascinante, una passeggiata, inerpicandosi su terrazzamenti del giardino panoramico sul mare con una vista mozzafiato di circa tre ettari. In esposizione ci sono le sculture di oltre una cinquantina di artisti che testimoniano le differenti ricerche, i paesi d’origine, le distanze generazionali. Dal percorso emerge una matrice comune, rappresentata dalla fusione di arte e natura, come il monumento al Muro di Berlino – un pezzo del muro stesso, che si trova all’ingresso con superficie specchiante, che riflette ad un tempo la bellezza della natura e chi la guarda. Perché il primo muro è quello che costruiamo dentro noi stessi. Dal lungo mare si avvista il grande Rinoceronte
appeso di Stefano Bombardieri e I Suricati rosa del gruppo Biellese Cracking Art, sono sull’attenti sopra il muro di cinta del museo, come delle sentinelle impegnate a controllare chi entra nella baia di Portofino. Tra le opere troviamo Marionetta Danzatrice, scultura di Anna Chromy, collocata nel 2003 in un luogo ben visibile sopra il porto, che rappresenta un danzatore nell’atto di gettarsi in mare da 10 metri di altezza. Tra gli Arnaldo Pomodoro, Giacomo Costa, Francesco Messina e Ben Vautré con la sua ‘lapide’ che recita “l’art n’existe pas”. L’antologia mette insieme a dire il vero opere di pregio e altre più modeste. Il Museo, chiuso in caso di maltempo, è aperto da maggio a dicembre; da giugno a novembre aperto da mercoledì a lunedì (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19) mentre nel resto dell’anno solo il fine settimana. Unica nota negativa, la trascuratezza del giardino che lascia intravedere una certa incuria anche per le opere.
A cura di Ilaria Guidantoni