Siamo dei privilegiati: viviamo e lavoriamo ai piedi del Monte Bianco e proviamo a meritarci questo privilegio. Cercando di fare cose belle e di portare nuova bellezza in un luogo magnifico. Da qui nasce l’idea di far incontrare Saype ed il Monte Bianco. L’artista Saype ha deciso di donare alla montagna uno dei suoi meravigliosi capolavori. Per questa ragione ha dipinto i pascoli di Pavillon, a 2.200 metri di quota. Si tratta di una gigantesca opera d’arte disegnata sull’erba con colori biodegradabili a base di carbone, gesso e proteine del latte, da lui stesso creati e visibile dall’alto, dalle cabine rotanti di Skyway Monte Bianco. Ti invitiamo a contemplare quest’opera straordinaria, ma prima ti regaliamo una brevissima storia che forse potrà in qualche maniera preparare il tuo spirito al fantastico spettacolo. “Un giorno di molti anni fa la nonna mi portò a fare una passeggiata. Arrivammo su di uno spiazzo di terra battuta e da lì si vedeva la montagna alta con la cima bianca di neve. La nonna si fermò. Aveva bisogno di riposare. Il cielo era tutto azzurro.
“Nonna” Dissi.
Lei mi guardò.
“La montagna è più vecchia di me?”
“Oh sì.” Rispose la nonna.
“Ed è più vecchia anche di te?”
“Oh sì.” – Ripeté la nonna – “La montagna è lì da sempre.”
Io stavo in silenzio, alla maniera di quando i bambini pensano.
“Quando sono nata” – continuò – “lei era già lì e mia mamma, la tua bisnonna, alzò gli occhi e la guardò.
E anche quando sei nata tu la montagna c’era.
Io e tuo madre uscimmo per una passeggiata con la carrozzina e in fondo alla via c’era lei e insieme le abbiamo chiesto di farti vivere una vita meravigliosa.”
Ascoltai tutte quante le parole della nonna e ci pensai su.
“Ma allora la montagna è fatta di ricordi.” Dissi.
Lei sorrise.
“Sì. Proprio così. La montagna è fatta di ricordi.”
“La sai una cosa?” Chiesi.
“No. Che cosa.”
“Anche tu sarai il mio ricordo ogni volta che guarderò la montagna.”
La nonna allora lasciò la mia mano e senza distogliere lo sguardo dal cielo, si asciugò gli occhi.
“Sì” – disse poi la nonna – “io sarò il tuo ricordo.
Tutto ciò che posso lasciarti è questa montagna.”
Ancora oggi, a distanza di molti anni, la vita della nonna guida la mia e la sua memoria ritorna ogni volta che alzo lo sguardo e vedo la meraviglia del Monte Bianco. E così la montagna che è custode del passato, d’incanto si fa futuro.”