Il fondo FSI guidato da Maurizio Tamagnini si è aggiudicato l’esclusiva a trattare con Banco BPM per l’acquisto del business della monetica della banca, che come noto vale oltre 2 miliardi di euro. Ieri in serata, infatti, la banca ha comunicato che “il Consiglio di Amministrazione, esaminate le offerte ricevute da primari operatori del settore, ha deliberato di concedere un’esclusiva a FSI sgr spa, Pay Holding spa e BCC Pay spa“, quindi nel dettaglio alla società di gestione del fondo e alle due società controllate dal fondo FSI che condurranno il deal. Pay Holding e BCC Pay già operano nel settore, perché sono le stesse con le quali nel 2022 il fondo ha condotto l’acquisizione del 60% business della monetica di Iccrea Banca, capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, in un deal da 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
La banca guidata dal ceo Giuseppe Castagna aveva annunciato l’avvio formale dell’asta lo scorso aprile con l’obiettivo di “procedere con un progetto di valorizzazione del business della monetica finalizzato alla definizione di una potenziale partnership con un primario operatore di mercato che avrà ad oggetto sia il merchant acquiring e gestione dei POS sia l’issuing e la distribuzione di carte di pagamento” (si veda altro articolo di BeBeez). Già allora la banca aveva valorizzato l’asset oltre 2 miliardi di euro. Tra i soggetti che avevano avanzato un interesse per l’asset della banca oltre al fondo FSI, c’erano Nexi e Worldline, tutti e tre con già un solido track record nel settore.
Sempre nella nota di Banco BPM si legge che “tale esclusiva è finalizzata alla negoziazione e alla definizione dei termini e delle condizioni di una potenziale partnership nei settori dell’issuing e dell’acquiring, con contestuale attivazione di una joint venture, nel cui capitale la banca potrà entrare con una quota significativa. La nuova partnership potrà portare alla creazione del secondo operatore nazionale per dimensioni, interamente controllato da istituzioni Italiane, al quale Banco BPM intende conferire le proprie attività nel business della monetica, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni comportante benefici anche in termini di capitale”.
E non è tutto. “E’ prevista la contestuale sottoscrizione di un accordo distributivo che permetterà alla
banca di preservare i livelli commissionali running (circa 140 milioni di euro nel 2022) e di sfruttare
tutto il potenziale di valorizzazione, quantificabile in oltre 2 miliardi di euro in termini di NPV (Net Present Value, ndr), in un settore ad alto potenziale di crescita in termini di volumi e di ricavi”.
Ricordiamo che sempre nel settore dei pagamenti, lo scorso aprile il fondo FSI ha siglato anche un accordo di partnerhip strategica con Bancomat spa, che gestisce i circuiti di prelievo e pagamento tra i più diffusi e conosciuti in Italia, con il fondo che diventerà nuovo azionista della società dei prelievi con una minoranza significativa, al fianco delle banche già azioniste. L’operazione, che avverrà tramite un aumento di capitale riservato da 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), segue una lettera d’intenti firmata lo scorso anno (si veda altro articolo di BeBeez).