Banco BPM ha finanziato una joint venture fra due family office che fanno capo a due importanti famiglie israeliane per la ristrutturazione e la riconversione di un complesso immobiliare situato in via Belzoni 82 a Padova, che è stata la sede storica dell’ex Convitto del Sacro Cuore (si veda qui il comunicato stampa), gestito fino a pochi anni fa dalla Provincia italiana della Società del Sacro Cuore.
Secondo quanto risulta a BeBeez il finanziamento ammonta a poco più di 20 milioni di euro, scadrà il 31 dicembre 2033 ed è stato erogato a favore di Padova PropCo srl, che fa capo interamente a un’altra società, Casa Mia srl, joint venture paritetica al 50% fra Zed Holding sarl e Union Investments & Development ltd.
La prima è una società a responsabilità di diritto lussemburghese che fa capo all’investitore israeliano Haim Zamir, la cui famiglia controlla diverse società che operano da molti anni sia in Gran Bretagna sia in Europa. La seconda, che ha sede a Tel Aviv, appartiene alla famiglia Horesh che, secondo la rivista statunitense Forbes, con una ricchezza stimata di 2,34 miliardi di dollari si trovava al 29esimo posto nella classifica dei più ricchi di Israele nel 2022 anno in cui, sempre secondo Forbes, gli Horesh si trovavano al 164esimo posto nella classifica dei miliardari ebrei nel mondo. Come riporta il quotidiano israeliano Haaretz, George Horesh è il proprietario di Union Motors, importatore ufficiale in Israele di Toyota e Lexus, e il franchisee israeliano della catena di moda H&M oltre ad avere investimenti significativi per miliardi di dollari in Israele, Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada.
Casa Mia è stata costituita in occasione dell’acquisizione della parte di proprietà gestita dall’ente religioso Provincia italiana della Società del Sacro Cuore da parte dei due family office israeliani, operazione del valore di 20 milioni di euro che è stata portata a termine fra dicembre 2020 e settembre 2021. A fornire assistenza per lo structuring del deal, scriveva Il Mattino di Padova, era stato lo studio RSM Palea Lauri Gerla, mentre in qualità di consulente degli acquirenti sulla realtà locale aveva agito l’avvocato padovano Sergio Dal Prà.
Per quanto concerne quest’ultima operazione di finanziamento, invece, Grimaldi Alliance ha assistito Banco BPM, che ha agito in qualità di banca agente e banca finanziatrice iniziale, come advisor per l’operazione di finanziamento immobiliare, per i profili urbanistico-amministrativi, di diritto immobiliare e fiscali. IPG Lex&Tax ha assistito gli investitori israeliani, proprietari dell’area e gestori della futura struttura ricettiva, per gli aspetti corporate, di diritto finanziario, fiscali e finanziari oltre che legali. Gli aspetti notarili sono stati curati dallo studio RS Notai.
L’obiettivo degli investitori israeliani è quello di realizzare una residenza universitaria (studentato) di oltre 400 posti letto, con aule studio, sale polifunzionali, locali ricreativi e per la socializzazione, nonché un bar per gli studenti. “Nel progetto della joint venture israeliana è previsto anche il recupero del grande parco che si trova dietro il complesso, così come la volontà di creare nuovi spazi per l’università, a partire dall’ex chiesa”, raccontava a gennaio del 2021 Il Mattino di Padova, spiegando come un progetto di massima fosse stato presentato “alla fine del 2019, sia al sindaco Sergio Giordani che al rettore Rosario Rizzuto. L’ok definitivo è arrivato ad aprile 2022 nel corso di un consiglio comunale in cui era stato deliberato il via libera al cambio di destinazione d’uso da “istituzione religiosa” (era un convitto gestito da suore e che ospitava solo studentesse) ad “attrezzatura di interesse comune.
L’area è posizionata in modo strategico per la vicinanza con il Complesso Paolotti dell’Università di Padova, con l’annesso Dipartimento di Matematica, con il Dipartimento di Ingegneria di via Loredan e anche con l’area ospedaliera, quindi con un bacino potenziale di clientela molto elevato.
Per quanto riguarda l’attività dell’istituto di credito, Banco BPM ha annunciato vari altri finanziamenti a pmi nei giorni scorsi. L’ultimo in ordine di tempo è stato n finanziamento di 17,7 milioni di euro della durata di 15 anni a VCP Power 6, società detenuta dalla holding Maluni srl (Gruppo Vigorito), e parte del gruppo IVCP (energia rinnovabile), finalizzato a sostenere i costi di sviluppo di un suo parco eolico in Basilicata (si veda altro articolo di BeBeez). Qualche giorno prima la banca aveva finanziato per 12 milioni (con Garanzia Green di SACE all’80%) TPER spa (Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna), il gruppo della mobilità che gestisce tra l’altro il trasporto pubblico locale su gomma nelle province di Bologna, Ferrara, Modena e Ravenna (si veda altro articolo di BeBeez), per finanziare l’acquisto di due treni a trazione elettrica. In precedenza, la banca guidata da Giuseppe Castagna aveva erogato un altro prestito in formato maxi da 100 milioni a Compagnia Valdostana delle Acque – Compagnie Valdotaine des Eaux spa, controllato interamente dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta (si veda altro articolo di BeBeez), destinate alla gestione ordinaria, del circolante e ai piani di investimento previsti dalla compagnia a seguito dell’approvazione del Piano Strategico 2023-2027. A inizio mese, la banca aveva stanziato insieme a Natixis Cib diverse linee di credito per un importo complessivo di circa 150 milioni di euro per il percorso di sviluppo per la fibra ottica del gruppo FibreConnect spa, operatore indipendente che offre servizi di connettività ad alte prestazioni e affidabilità in modalità wholesale only per le imprese nelle aree industriali e artigianali (Aia) italiane (si veda altro articolo di BeBeez).