Fibermind, società specializzata nella progettazione di soluzioni ultrabroadband (UBB), parte del gruppo Maticmind, controllato da CVC Capital Partners e CDP Equity, ha annunciato ieri l’acquisizione del ramo d’azienda UBB di Italtel, multinazionale dell’Ict controllata da PSC Group (con il 53,66% del capitale), Clessidra Capital Credit (28,62%) e TIM (17,72%) (si veda qui il comunicato stampa).
L’oggetto dell’acquisizione è un’unità di business dedicata alla progettazione di reti passive di accesso in fibra ottica in architettura FTTH (Fiber To The Home) e in tecnologia radio FWA (Fixed Wireless Access), che impiega un team specialistico di circa 100 professionisti. Contestualmente all’operazione, Fibermind rileverà da Italtel anche le rimanenti attività di progettazione UBB di cui questa è assegnataria.
Ai fini dell’operazione di acquisizione è stata costituita da Italtel una newco alla quale verrà conferito il ramo d’azienda UBB e che verrà poi acquisita al 100% da Fibermind. Il closing dell’operazione è previsto tra fine settembre e ottobre, coerentemente con le tempistiche previste dalla normativa Golden Power.
L’operazione consentirà al gruppo Maticmind, tra i principali system integrator italiani attivi nella vendita di soluzioni e servizi professionali relativi a sistemi di networking, cybersecurity, collaboration, data center e application, di crescere e rafforzare la propria posizione nel settore. Questa operazione consentirà in particolare a Fibermind di ampliare il business nel settore delle reti UBB, mercato su cui la società si sta affermando come player italiano di riferimento. L’operazione è in sintonia con il nuovo piano strategico nazionale che punta a implementare l’UBB nel triennio 2023 – 2026, prevedendo la copertura del Paese con rete fissa a 1 giga, tecnologia FWA e rete mobile 5G sull’intero territorio italiano. Attraverso Fibermind, infatti, di recente sono stati già acquisiti importanti lotti di attività per la progettazione della rete in fibra ottica, sia da Open Fiber sia da Fibercop.
Inoltre circa un anno fa Maticmind aveva acquisito il 51% di Cloudtec srl, startup innovativa specializzata nell’Intelligent Cloud Transformation, che supporta aziende private e pubblica amministrazione nel processo di trasformazione digitale. Contestualmente Cloudtec è stata trasformata in società per azioni e ha cambiato nome in Cloudmind spa (si veda altro articolo di BeBeez). Per Maticmind era stata la quinta operazione dell’anno. La quarta operazione era stata annunciata ad agosto, contestualmente all’acquisizione del controllo da parte di CVC. Si trattava della maggioranza di SIO, azienda italiana leader nel mercato della cybersecurity e delle tecnologie per l’intelligence (si veda altro articolo di BeBeez). All’inizio di aprile, tramite Fibermind, il gruppo aveva invece acquisito il 100% della pescarese TecnologiePM, una pmi innovativa che sviluppa modelli di gestione smart in grado di rendere più efficiente il ciclo di vita delle infrastrutture di rete esistenti o in via di sviluppo (si veda altro articolo di BeBeez). Precedentemente, a fine gennaio 2022, il gruppo aveva annunciato l’acquisto simultaneo del 55% di Sind spa, e del 100% di ITI Sistemi-Innovazione Tecnologica Italiana srl. La prima è una realtà leader nella cybersecurity e nei sistemi biometrici basati su algoritmi di intelligenza artificiale per l’identificazione in automatico di persone e cose (si veda altro articolo di BeBeez).
Maticmind, con sede a Vimodrone (Milano), è nata nel 2005 dallo spin-off del business italiano della svizzera Ascom AG, Maticmind e le controllate Fibermind e Cybermind hanno oggi un fatturato pro-forma di 372,5 milioni, un ebitda di 36 milioni e liquidità netta di 47,5 milioni, Risultati in netto rialzo rispetto al 2021 quando i ricavi erano circa 304 milioni di euro (da 291 milioni nel 2020), un ebitda di 20,6 milioni (da 25 milioni) e liquidità netta per 4,2 milioni (da 35 milioni) (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Ricordiamo che la posizione finanziaria include il finanziamento erogato dai fondi di private debt Tenax QIAIF ICAV, gestito da Tenax Capital, e Green Arrow Private Debt Fund, gestito da Green Arrow Capital sgr, contestualmente all’ingresso nel capitale di Maticmind da parte di redFish nell’ottobre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). A queste risorse si erano poi aggiunte a dicembre 2020 quelle di un prestito da 24 milioni di euro ottenuto da Banco BPM, in qualità di lead arranger e banca agente, CDP e Banca MPS (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Italtel, la cessione del ramo d’azienda UBB è in linea con la strategia di rifocalizzazione sulla trasformazione digitale, sull’offerta di soluzioni per l’integrazione “smart” delle reti, su servizi gestiti ed ingegneristici in molteplici ambiti ICT, oltre che sul rafforzamento delle proposizioni verticali dedicate ai settori entreprise e pubblica amministrazione in segmenti quali la cybersecurity, il cloud, l’analytics & automation, l’Iot. L’operazione di valorizzazione del ramo e delle sue competenze rappresenta, quindi, un ulteriore acceleratore del cammino di crescita di Italtel nella direzione delineata dal proprio piano industriale presentato la scorsa estate, che punta al raggiungimento di ricavi per 365 milioni di euro nel 2026 (si veda altro articolo di BeBeez), e che prevede tra l’altro appunto anche la cessione di alcuni asset. Ricordiamo infatti che già lo scorso marzo Italtel ha ceduto lo storico sito industriale di Carini (Palermo) a H Exchange, società immobiliare che fa capo al gruppo Hightel Towers spa (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Italtel è uscita dalla situazione di crisi alla fine del 2021, quando il Tribunale di Milano ha omologato il piano concordatario e ha dato il via libera all’ingresso dei nuovi soci (si veda altro articolo di BeBeez). Oggi le attività della società ruotano attorno alla progettazione di software applicata alla realizzazione di infrastrutture, servizi e soluzioni per la trasformazione digitale in ambiti quali il cloud, la cybersecurity, l’IoT, l’Ubb e il 5G, il digital workplace e l’analytics & automation.