Patto per la transizione energetica in Europa tra il gruppo di ingegneria Maire, quotato a Piazza Affari, tramite la controllata MET Development e il colosso finanziario australiano Macquaire attraverso il ramo che si occupa di consulenza, mercati dei capitali e investimenti Macquaire Capital (si veda qui il comunicato stampa). Le due società costituiranno una nuova holding a maggioranza australiana, 80% di Macquaire Capital e 20% di MET Development, che creerà una piattaforma finalizzata allo sviluppo, alla realizzazione e alla gestione di progetti in settori chiave, che spaziano dal riciclo chimico dei rifiuti per la produzione di carburanti e idrogeno-sostenibili a tutte le soluzioni per l’idrogeno verde, per l’idrogeno a basse emissioni e per la cattura dell’anidride carbonica, compresi i fertilizzanti.
La nuova piattaforma permetterà di unire le tecnologie, le capacità ingegneristiche e di sviluppo dei progetti a livello internazionale del gruppo italiano con le competenze di Macquarie Capital, che agisce in veste di investitore e di consulente nel finanziamento di progetti infrastrutturali e di energia verde a livello globale e che finora hanno superato i 100 gigawatt, frutto della collaborazione con gli stakeholder del settore pubblico e privato. I progetti, spiega una nota, saranno basati su una struttura di capitale non-recourse e potranno contare su contratti di fornitura e accordi di offtaking di lungo periodo.
“Siamo entusiasti di iniziare questa collaborazione con il Gruppo Macquarie, che permetterà di avviare numerosi progetti di transizione energetica in tutta Europa. È un ulteriore riconoscimento della posizione di primo piano di Maire nel supportare la trasformazione del sistema energetico, grazie al nostro know-how in soluzioni tecnologiche sostenibili e alle nostre competenze nel project development, in linea con quanto previsto nel nostro piano decennale di crescita”, ha commentato l’amministratore delegato del Gruppo Maire Alessandro Bernini.
“Questa partnership è un esempio di come operatori leader nei rispettivi settori possano collaborare per sviluppare nuovi approcci per accelerare la transizione energetica. Siamo entusiasti di iniziare a lavorare con MAIRE per creare soluzioni concrete per il clima che sosterranno la decarbonizzazione dell’economia italiana ed europea”, ha aggiunto Roberto Purcaro, global head of Complex Opportunities e responsabile di Macquarie Capital Italy.
Macquaire è già presente in Italia e, più in generale, in Europa nel settore energetico e in altri comparti. Prendendo in considerazione solo le operazioni di quest’anno, verso la fine di luglio ha acquistato da Enel il 50% della greca Enel Green Power Hellas (si veda qui il comunicato stampa e qui altro articolo di BeBeez). In Italia starebbe poi guardando a un’altra infrastruttura nazionale, il gruppo IP, primario operatore nel settore dei carburanti e della mobilità, proprietario di oltre 4.500 stazioni di rifornimento nel Paese (si veda altro articolo di BeBeez), che alla fine dell’anno scorso ha rilevato la rete nazionale dei distributori Esso. Le trattative sarebbero in fase avanzata e comporterebbero un esborso da parte di Macquarie di circa 500 milioni di euro per rilevare una quota significativa dell’ex Italiana Petroli con l’obiettivo di sostenere i piani di transizione di IP, che intende affiancare nuovi servizi per l’auto elettrica alla tradizionale attività di raffinazione e distribuzione di benzina e gasolio.
Attraverso Reden Development Italy, controllata attraverso il gruppo Reden Solar, Macquaire ha poi ricevuto 264 milioni di euro da un pool di banche composto dalla Banca Europea per gli investimenti, Credit Agricole Corporate & Investment Banking e Natixis Corporate & Investment Banking, per lo sviluppo di uno dei portafogli di impianti fotovoltaici più grandi in Europa tramite la costruzione di ventisei nuovi impianti in Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Reden Solar Group, con sede in Francia e una presenza consolidata in Spagna, Portogallo, Grecia, Porto Rico, Cile e Messico, ha già effettuato operazioni di questo tipo in Italia, dove è entrato nel 2021, acquisendo quattordici progetti fotovoltaici (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Macquaire è presente anche in altri settori nel nostro Paese, in particolare in Open Fiber con il 40% ed è al momento fuori dalla partita Netco, la newco che acquisirà la rete di TIM (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando a Maire, nei giorni scorsi il gruppo ha emesso un prestito obbligazionario non convertibile senior unsecured sustainability-linked unrated¸ a tasso fisso, per un controvalore compreso tra un minimo di 120 milioni di euro e un massimo di 200 milioni, la cui offerta in Italia e in Lussemburgo parte oggi e terminerà il prossimo 2 ottobre (si veda qui il comunicato stampa). Per il gruppo italiano di ingegneria si tratta della seconda emissione di un bond dopo quella da 165 milioni lanciata nel 2018.
Maire è presieduto da Fabrizio Di Amato, la cui famiglia detiene attraverso il relativo family office l’investment company Maire Investments, attiva in Italia e all’estero in diversi settori, con un’attenzione specifica alle startup innovative e un approccio imprenditoriale a sostegno dello sviluppo tecnologico, che poco più di tre anni fa ha partecipato a un round di investimento da 1,7 milioni di euro di SkinLabo, il primo digital brand italiano della cosmetica (si veda altro articolo di BeBeez).