Jacob Cohën Company spa, proprietaria dell’omonimo brand di luxury denim maschile e femminile, ha annunciato l’acquisizione del 100% del capitale di JC Industry spa, che a partire dalla collezione Autunno Inverno 2021/22 ha prodotto e distribuito su licenza i capi a marchio Jacob Cohën (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è Sinv spa, sinora azionista unico, controllato da Sinv Holding spa, che fa a sua volta capo ad Ambrogio e Francesco Dalla Rovere.
L’operazione, che si inserisce all’interno del già avviato progetto di internalizzazione del processo produttivo e distributivo del marchio, è stata finanziata da illimity Bank congiuntamente al Fondo iSC (illimity Selective Credit) gestito da illimity sgr e dedicato a investimenti in strumenti finanziari corporate performing (private equity e debito subordinato). Il fondo ha annunciato il primo closing della raccolta lo scorso aprile a 90 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
FAI – Futuro all’Impresa ha agito per questa operazione al fianco di Jacob Cohën Company in qualità di advisor finanziario curando tutti gli aspetti di corporate-finance, mentre Pirola Pennuto Zei & Associati ha affiancato la società in relazione agli aspetti di strutturazione sia del deal sia del finanziamento. Infine LS Laghi & Partners ha supportato la società in relazione agli aspetti legali dell’acquisizione. Sinv è stata a sua volta assistita da DLA Piper sul fronte legali per gli aspetti corporate, finance e fiscali. Illimity Bank e il fondo iSC sono stati assistite infine da Gatti Pavesi Bianchi Ludovici.
JC Industry era stata costituita da Sinv nel 2020 appositamente per produrre e distribuire su licenza i capi a marchio Jacob Cohën, che dal 2004 e sino a quel momento era stato legato con un contratto di licenza esclusiva con Giada spa. La società ha chiuso il 2022 con 64 milioni di ricavi, un ebitda di 4,9 milioni e un debito finanziario netto di 3,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Il brand fondato da Nicola Bardelle, scomparso nel 2012, fa capo oggi per l’80,25% alla moglie Jennifer Tommasi attraverso Jacob Cohën Holding di Jennifer Maria Tommasi sas, mentre il restante 19,25% sono azioni proprie. La società, guidata dal 2020 dall’amministratore delegato Luca Roda, in azienda già dal 2016 dove aveva ricoperto il ruolo di style coordinator, ha chiuso il bilancio 2022 con 13,4 milioni di euro di ricavi, 2,2 milioni di ebitda e 4,8 milioni di euro di debito finanziario netto (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Con questa operazione Jacob Cohën Company spa, oltre alla gestione dell’headquarter e dello showroom di Milano, delle boutique di Milano, Parigi, Saint Tropez e Courchevel, e di un laboratorio di proprietà specializzato nella confezione, completa il già avviato progetto di internalizzazione del processo produttivo e distributivo del marchio, spiega una nota diffusa dalla società nei giorni scorsi.
“L’acquisizione di JC Industry è un passo avanti nello sviluppo e nell’espansione di Jacob Cohën. Portare in house il controllo di produzione e distribuzione significa poter gestire in prima persona l’evoluzione del prodotto e il suo posizionamento sui mercati”, ha commentato l’ad Luca Roda.
E il presidente Jennifer Tommasi Bardelle ha aggiunto: “Il totale controllo sulla qualità delle collezioni Jacob Cohën, rappresenta per il brand un ulteriore avanzamento nel mondo del lusso, coerente con la nostra identità fatta di tradizione unita a costante innovazione e sperimentazione; e in linea con la filosofia di voler sempre fare un prodotto unico, di altissima qualità. Sin dalla fondazione, l’attenzione alla qualità e la cura del dettaglio sono stati elementi imprescindibili del marchio, a tal punto da poter definire Jacob Cohen il primo brand di lusso nel mondo del denim”.