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Arte e gastronomia sono ormai un binomio consolidato, un marchio per il territorio come dimostra anche il progetto “Degustando l’arte”, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Conservatorio Santa Chiara di San Miniato, in provincia di Pisa, tenutasi di recente. Così una serie di borghi pisani, meno noti di altri toscani, da Peccioli a Palaia mettono in campo tutte le risorse di un patrimonio storico materiale e immateriale per attrarre un turismo culturale. Palaia, borgo con alcune bellezze da visitare, dalla Rocca alla Pieve di San Martino appena fuori dell’abitato, malgrado la diminuzione delle attività economiche sta rilanciando un’economia della cultura. I concerti che riuniscono i giovani, i percorsi di visita e i sapori sono al centro dell’idea.
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Palaia è un centro agricolo situato su uno dei più alti crinali che dividono la valle d’Arno dalla Valdera, di origine etrusca, come testimoniano alcuni ritrovamenti. La cittadina ha conosciuto un periodo di relativa prosperità nel XIII secolo, quando furono costruite la Pieve di San Martino, originale edificio in cotto del 1280 che presenta anche elementi gotici, dove si svolge ogni anno una rassegna internazionale di corali, e la Chiesa di Sant’Andrea del XIV secolo, che conserva preziose opere d’arte. Da vedere anche la Porta civica o Torre dell’orologio, i resti delle mura e della rocca. La memoria delle sue tradizioni agricole si ritrova nei dintorni in particolare nel borgo di Montefoscoli dove ha sede il Museo della Civiltà Contadina, e dove si visitano cantine. Da vedere anche il Museo del Lavoro e della Civiltà Rurale di San Gervasio dove sono esposti attrezzi, utensili e perfino trattori d’epoca. Il borgo è tra l’altro punto di partenza per escursioni paesaggistiche di grande bellezza, come la strada che attraversa i borghi di Colleoli, un antico castello oggi trasformato in palazzo; Villa Saletta, dove sono stati girati i film La Notte di San Lorenzo e Fiorile dei fratelli Taviani nonché Io e Napoleone di Paolo Virzì; e Toiano, borgo disabitato tra colline e aspri calanchi di sabbia.
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Nel 2012, nasce il Ristorante Antica Farmacia proprio nel centro di Palaia, situato sulla via principale che attraversa il paese, un locale piccolo, un locale storico, che tanto tempo prima aveva ospitato una caratteristica e suggestiva farmacia di paese. Oggi, un piccolo salotto gastronomico, molto curato con passione dal titolare e chef, Juri Zanobini, che qualche anno fa ha acquistato anche l’immobile e coronato il suo sogno coltivato fin da bambino. In questo ambiente rustico-elegante, un grande caminetto caratterizza ancora di più l’antica costruzione, che d’inverno, nelle fredde serate palaiesi, accompagna la cena con il piacevole scoppiettare della legna e il tepore del fuoco. La ristrutturazione conservativa purtroppo non è riuscita a salvare il pavimento originario in graniglia ma ha portato alla luce uno stemma curioso sul camino dove sono presenti simboli della massoneria ancora oggetto di studio. L’idea dello chef – affiancato dal suo compagno di scuola Adriano Civitillo, sous chef de cuisine, e dalla compagna anche nella vita Giulia Parente, responsabile di sala e sommelier AIS – è di fare di questa boutique della tavola un punto di incontro coinvolgendo artisti che possano esporre le loro opere sottolineando il rapporto con il territorio e il cibo. La stessa proposta, riservata a solo 20 coperti, recupera i sapori locali della tradizione con una ricerca originale rispetto alle solite ricette del territorio; puntando alla qualità dei sapori, la riconoscibilità nel piatto e ad un’architettura e sperimentazione che non promuovono l’estro ad ogni costo.
Chi è Juri Zanobini
Giovane, innamorato del suo lavoro, conclusi gli studi all’Istituto Alberghiero Matteotti di Pisa, dopo una serie di esperienze lavorative in ristoranti e hotel della Toscana, Zanobini decide di fare il grande salto, diventando titolare di un ristorante e sceglie il borgo medievale di Palaia per aprire un suo locale del quale acquista il fondo. Con l’AIS, sta completando il percorso che gli porterà il titolo di sommelier professionista e sta iniziando a muovere i primi passi per approfondire la conoscenza con le produzioni più pregiate di oli extravergini d’Italia.
a cura di Mila Fiorentini