Cambia il controllo di Bracchi, società milanese attiva nei trasporti e nella logistica. Il pacchetto di maggioranza della società è stato infatti venduto da IGI Private Equity (76,58% del capitale) e Siparex (7,38%) al fondo Argos Climate Action di Argos Wityu e ai fondi coinvestitori Anima Alternative 1 di Anima Alternative sgr e Clessidra Private Debt Fund di Clessidra Capital Credit sgr, oltre che per una piccola quota al management team guidato dal ceo Umberto Ferretti. Anima Alternative 1 e Clessidra Private Debt Fund hanno inoltre erogato un finanziamento junior a supporto dell’operazione, che si è affiancato a un finanziamento senior, fornito da BNL e Banco BPM (si veda qui il comunicato stampa).
Per il fondo Argos Climate Action, primo fondo europeo di buyout “grey to green” dell’operatore di private equity paneuropeo Argos Wityu, si tratta del primo investimento dopo l’annuncio del primo closing avvenuto all’inizio di settembre con una raccolta di 120 milioni di euro, raggiungendo il 40% del suo obiettivo iniziale (si veda altro articolo di BeBeez).
Gli acquirenti sono stati supportati da DC Advisory per la parte finanziaria, Roland Berger per la decarb due diligence, EY Parthenon per la commercial e la financial due diligence, FieldFisher per la tax due diligence, EY per l’ESG-Environmental, social e governance due diligence, Giovanelli & Associati per la parte legale e WTW per l’insurance due diligence. I venditori sono stati invece assistiti da Lazard per la parte finanziaria, da Chiomenti per la parte legale, da Molinari Agostinelli per la tax due diligence e da KPMG per l’accounting due diligence.
Nata come azienda di trasporti locali in Italia, Bracchi attualmente è tra i principali operatori logistici e di trasporto a livello europeo e gestisce servizi su misura in settori di nicchia altamente specializzati come gli ascensori, le attrezzature agricole e i marchi del lusso. L’azienda è un punto di riferimento per tutti i clienti che vogliono avvalersi di un unico interlocutore per qualsiasi esigenza di supporto logistico e distributivo in Italia, Europa e nel mondo. Bracchi conta 650 dipendenti e ha generato, nel 2022, un fatturato di quasi 190 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto all’esercizio precedente (si veda qui il comunicato stampa) operando da sette sedi regionali e undici hub in Europa, mentre per il 2023 è attesa una chiusura a circa 200 milioni. L’anno scorso ha registrato un ebitda di 14,5 milioni e un indebitamento finanziario netto di oltre 4,8 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Igi sgr aveva investito in Bracchi nel maggio 2016, tramite i fondi Igi Investimenti Cinque e Igi Investimenti Cinque Parallel, comprando il 64% del capitale ed era stata affiancata nel deal da Siparex Investimenti 2 spa e dal fondo Siparex Mid Cap II con una quota complessiva del 26%. La famiglia Annoni e i manager, tra i quali anche il coo Mauro Crippa, erano quindi allora scesi al 10%, mentre il fondo Arner Private Equity era uscito dall’azionariato (si veda altro articolo di BeBeez).
Successivamente l’azienda ha condotto una serie di acquisizioni. In particolare, nel maggio 2018 Bracchi aveva acquistato da una serie di soci privati l’intero capitale di BAS Group, società con sede a Bassano del Grappa opera nel settore della logistica per il fashion e il beverage e nei trasporti nazionali e internazionali, con le società Logistic Net, Bas Sped, Bas Express e Il Corriere (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2020 bracchi aveva poi rilevato Peterlini, azienda di Parma attiva dal 1967 nei trasporti eccezionali “tecnici pesanti”. Peterlini era stata ceduta dai fratelli Mavilla (Cristian ed Enrico) e da Nerella Peterlini (si veda altro articolo di BeBeez).
“IGI Private Equity ha investito in Bracchi perché ne ha compreso l’enorme potenziale e ritiene che anche oggi abbia margini di crescita grazie al mercato in cui opera e alla qualità delle persone che vi lavorano. Il team di IGI Private Equity desidera ringraziare tutti i manager, dipendenti e collaboratori di Bracchi, in Italia e all’estero, per questa straordinaria esperienza di creazione di valore e di crescita raggiunta in questi anni insieme”, ha sottolineato Matteo Cirla, managing partner di IGI Private Equity e presidente uscente di Bracchi.
“L’operazione appena conclusa trova tutto il management pienamente soddisfatto di poter cogliere ulteriori opportunità di sviluppo nel nostro business attraverso nuove leve strategiche in piena coerenza con il cambiamento che il comparto sta vivendo. Desidero ringraziare i fondi IGI sgr e Siparex sgr per la fiducia assegnata al management e per aver garantito le risorse che hanno permesso alla nostra società di incrementare e consolidare il proprio posizionamento nel settore”, ha osservato Umberto Ferretti, amministratore delegato di Bracchi.
Il business plan di Bracchi prevede di espandere nei prossimi anni la copertura geografica, acquisire nuovo know-how tecnico in altre nicchie logistiche speciali e far crescere la base clienti. In ossequio alla mission del fondo Argos Climate Action, che punta a un obiettivo di riduzione dell’intensità di Co2 del 7,5% all’anno e a un allineamento diretto degli incentivi del team alle performance ambientali (e, per questo motivo, è classificato come coerente con l’art. 9 del Regolamento UE 2019/2088 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019, relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari), è il piano di decarbonizzazione delle operations, che mira a dimezzare l’intensità delle emissioni di anidride carbonica nell’arco di cinque anni negli ambiti Scope 1, 2 e 3, si legge nella nota.
Supportato quindi dalla volontà del management di avviare una transizione ambientale, il piano è guidato dalla domanda, in quanto i principali clienti di Bracchi stanno già accelerando la decarbonizzazione della loro filiera a monte e a valle della propria filiera, è sostenuto da soluzioni tecniche validate in un settore a così alto impatto carbonico ed è basato su partnership innovative relativamente al procurement di biocarburanti, si legge ancora nella nota.
Non a caso, il cambio di timone coincide con l’insediamento di un nuovo consiglio di amministrazione con presidente Paolo Scaroni, che tra i vari incarichi ha avuto in passato quello di amministratore delegato di Enel ed ENI. La presenza di Scaroni nel board ha l’obiettivo di guidare l’azienda proprio nel suo percorso di decarbonizzazione, con focus strategico sui biocarburanti innovativi e altri sistemi di mobilità sostenibile. Ricordiamo che Scaroni nel giugno 2021 era già stato portato da Argos Wityu alla presidenza dell’altra sua controllata Sicura, gruppo leader nei prodotti e servizi per la sicurezza, salute e benessere in ambienti di lavoro (si veda altro articolo di BeBeez).
Lucio Ranaudo,. senior partner di Argos Wityu, ha commentato: “Siamo molto orgogliosi che Bracchi sia il primo investimento del nostro fondo Argos Climate Action. Si tratta di una vera eccellenza italiana apprezzata e riconosciuta in Europa con un forte potenziale di sviluppo. Oggi, assieme al management, puntiamo a solidi fondamentali di buyout attivando una serie di iniziative che fungano da leva per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità perché secondo noi la sostenibilità rappresenta un vantaggio competitivo, non un costo”. E Sandra Lagumina, senior partner di Argos Wityu, ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è che Bracchi diventi un leader europeo sostenibile nel mercato dei trasporti e della logistica. Siamo quindi pronti a fornire tutto il nostro supporto come azionisti mettendo a disposizione tutte le competenze e le esperienze maturate da Argos Wityu nell’ambito della sostenibilità”.
Ricordiamo che Argos Wityu, guidata in Italia dal managing partner Jean-Pierre di Benedetto, oltre alla già citata Sicura, di cui ha comprato il controllo nel febbraio 2020 da Rekeep (ex Manutencoop) (si veda altro articolo di BeBeez), attraverso il fondo Euroknights VII detiene in portafoglio anche SB Italia rilevata poco più di un anno fa (si veda altro articolo di BeBeez), le società Latteria e Caseificio Moro, che producono formaggi (si veda altro articolo di BeBeez), e Fabbri Vignola, azienda che realizza macchine e pellicole per il confezionamento di prodotti freschi (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto all’intervento di Clessidra Capital Credit sgr nell’operazione Bracchi, l’amministratore delegato Mario Fera ha detto: “Siamo entusiasti di sostenere il piano di espansione e di decarbonizzazione di Bracchi, perfettamente coerente con i principi di sostenibilità promossi dal nostro fondo. Questa operazione rappresenta il sesto investimento del fondo Clessidra Private Debt e ad oggi abbiamo investito il 60% del capitale raccolto. Affiancando Argos Wityu e Bracchi confermiamo il nostro ruolo di partner in grado di fornire soluzioni flessibili per sostenere la crescita di una società con obiettivi ESG chiari e trasparenti”.
E Philippe Minard e Andrea Cappuccio, rispettivamente direttore Investimenti e vice direttore Investimenti di Anima Alternative sgr, hanno concluso: “Il supporto allo sviluppo di aziende italiane eccellenti come Bracchi con strumenti di capitale ibrido rientra pienamente nella nostra strategia. Siamo grati ad Argos Wityu di permetterci di accompagnare l’ambizioso programma di decarbonizzazione disegnato assieme al management team guidato da Umberto Ferretti”.