Il Teatro della Toscana propone nelle sue sale un ricco cartellone che spazia dai classici come l’Iliade rivisitata da Alessio Boni e Iaia Forte, il Goldoni di Un curioso accidente, diretto e interpretato da Gabriele Lavia, e L’ispettore generale di Gogol con Rocco Papaleo. Ma anche novità assolute come Darwin’s Smile di e con Isabella Rossellini, Monica Guerritore in Ginger& Fred e The Handke Project di un ensemble mitteleuropeo.
Firenze è una città indissolubilmente legata alla storia dell’arte, dove ogni strada, piazza o palazzo raccontano di un passato di splendore che sino ai giorni nostri ha conservata intatta e giustamente tutelata la sua bellezza: in città nessuno può restare indifferente alle testimonianze lasciate dai più grandi Maestri. In un luogo simile anche il teatro non poteva non vantare origini antiche e gloriose. Ne è un esempio il Teatro della Pergola, da sempre cuore pulsante della scena fiorentina, inaugurato nel 1657 dagli Accademici Immobili, un gruppo di nobili dediti a coltivare le arti, che scelsero il progetto di Ferdinando Tacca al quale si deve l’ideazione della sala a forma di ferro di cavallo e dei primi palchi sovrapposti, spazi separati da cui le famiglie potevano assistere agli spettacoli da postazioni separate, ideati, secondo una versione certamente faziosa, al fine di evitare la frequente litigiosità dei fiorentini. Una peculiarità questa a cui viene associata la creazione del teatro all’italiana. Riservato dapprima ai membri della corte medicea, si aprì nel 1718 al pubblico pagante che poté assistere allo spettacolo Scanderbeg di Antonio Vivaldi. Gestito sino al 2010 dall’Ente Teatrale Italiano, in seguito al suo scioglimento dall’anno successivo la proprietà del Teatro passa al Comune di Firenze che dà vita alla Fondazione Teatro della Pergola con Marco Giorgetti nel ruolo di girettore generale. Nel 2015, con la confluenza della Fondazione Teatro Pontedera in quella della Pergola, quest’ultima assume nome e organizzazione nuovi, diventando Teatro della Toscana, a cui poco dopo viene riconosciuto lo status di Teatro Nazionale, sempre guidato da Giorgetti. Oltre alla Pergola, la sua attività spazia al Teatro Era di Pontedera (provincia di Pisa), al rinnovato e suggestivo Niccolini e dalla stagione 2022/23 al Teatro di Rifredi. Vediamo allora le proposte di queste sale per i prossimi mesi.
Iniziamo dalla Pergola che al Saloncino Paolo Poli il 9 e 10 gennaio ha in cartellone Per l’amor dei poeti–Umberto Saba. Un ritratto, recital con Ugo De Vita che cura la scelta dei testi, musiche e allestimento del reading con brani dal Canzoniere e da Cronistoria del Canzoniere del poeta triestino, che ha caratterizzato la sua opera non solo con la poesia d’amore ma anche con quella del rapporto tra uomo e città e uomo e tempo. Dal 9 al 14 gennaio nella sala grande è di scena un classico della commedia brillante: il regista Edoardo Erba rivisita e traduce L’anatra all’arancia di W.D. Home e M.G. Savajon con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli. Testo reso celebre da Alberto Lionello e Valeria Valeri ma anche dalla versione cinematografica con Monica Vitti e Ugo Tognazzi, racconta la crisi coniugale di una coppia, Gilbert e Lisa, unita da 15 anni che, nonostante le molte infedeltà di lui, porta avanti un sofferto ménage sino a quando lei s’innamora perdutamente dell’affascinante Jean Claude. Lo spettacolo prosegue, tra gli altri, al Moderno di Grosseto (19/1), al Duse di Bologna (2-4/2), al Circus Visioni di Pescara (6-7/2) e al Comunale di Vicenza (9-10/2).
A seguire, dal 16 al 21 gennaio, una delle opere da noi meno rappresentate (ma popolare all’estero) di Carlo Goldoni: è Un curioso accidente che Gabriele Lavia mette in scena e interpreta accanto a Federica Di Martino. E’ la storia del mercante olandese Filiberto che sullo sfondo della Guerra dei sette anni (1756-1763) ospita in casa un ufficiale ferito e squattrinato del quale s’invaghisce la figlia Giannina che, temendo l’ostilità del padre nei confronti del suo sentimento, gli mente dicendo che il giovane è già impegnato con un’altra fanciulla: da qui una ridda di esilaranti equivoci. Lo spettacolo è in programma anche al Carignano di Torino (23-28/1) e al Comunale di Ferrara (2/4 febbraio).
Molto attesa è la novità assoluta Darwin’s Smile, scritto e interpretato da Isabella Rossellini, che in queste settimane vediamo anche sugli schermi nella Chimera, diretta da Alice Rohrwacher. Perché il sorriso è compreso in ogni angolo del mondo mentre alcuni gesti sono specifici solo per alcuni paesi? Alla domanda risponde questo one-woman-show della Rossellini, diretta da Murielle Mayette-Holtz, che ha debuttato nei mesi scorsi a Los Angeles. Nel suo libro L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali, Darwin ha sottolineato la continuità esistente tra i due anche nell’esprimere sentimenti ed emozioni. Ecco allora che l’attrice si trasforma con umorismo in cani, gatti, galline, pavoni e nello stesso studioso, regalando al pubblico una godibile lezione sull’evoluzione, riconciliando due mondi, l’arte e la scienza, spesso agli antipodi. Lo spettacolo andrà in scena alla Pergola dal 23 al 28 gennaio, ma prima anche al Comunale di Vicenza (16/1) e al Politeama Rossetti di Trieste (20-21/1).
A Firenze ritorna Monica Guerritore che adatta, dirige e interpreta, accanto a Pietro Bontempo e una numerosa compagnia, Ginger & Fred, basato sul testo di Federico Fellini, Tonino Guerra e Tullio Pinelli, anche sceneggiatura per l’omonimo film con Giulietta Masina e Marcello Mastroianni. Rivediamo la coppia di anziani ballerini d’avanspettacolo, Amelia Bonetti e Pippo Botticella, in arte Ginger & Fred, che dopo anni di separazione si riuniscono quando vengono scritturati da una televisione privata per uno show di Natale all’insegna della nostalgia e riscoprono la loro antica passione. Alla Pergola dal 30 gennaio al 4 febbraio e prima, tra gli altri, al Quirino di Roma (9-21/1), Brindisi (23/1), Taranto (24-25/1) e Barletta (26-28/1).
Nella programmazione di febbraio segnaliamo un inedito Arlecchino?, la maschera della Commedia dell’Arte che Marco Baliani rivisita e aggiorna per Andrea Pennacchi (alla Pergola dal 6 all’11 febbraio e al Teatro Era di Pontedera il 3 e 4 febbraio), l’assai interessante e innovativo Pirandello in cui si è misurato da regista Geppy Gleijeses in Così è (se vi pare) (13-18 febbraio), il rinnovato confronto con Fabrizio De Andrè di Neri Marcorè nello spettacolo di teatro-canzone La buona novella (20-25 febbraio), infine in marzo Magnifica presenza che Ferzan Ozpetek, dopo il successo della versione teatrale di Mine vaganti, bissando l’operazione, dallo schermo ha adattato per la scena: nel cast spicca l’attrice Serra Yilmaz, da sempre musa del regista (5-10 marzo).
Dopo il rutilante inizio d’anno con Fiesta, lo spettacolo con Fabio Canino che lo ha anche ideato (con Roberto Biondi e Paolo Lanfredini) e dedicato alla vita e alle canzoni dell’iconica Raffaella Carrà, ripreso in questa stagione dopo più di 20 anni, e la compagnia madrilena di teatro comico e gestuale Yllana che propone Passport, omaggio per grandi e piccini alla vita degli artisti che attraversano i confini (sino al 7 gennaio), il Teatro di Rifredi (edificato nel 1911 nell’omonimo quartiere a nord-ovest di Firenze dalla locale Società di Mutuo Soccorso) conferma la sua vocazione alla valorizzazione della drammaturgia contemporanea con lo sguardo sempre rivolto oltrefrontiera. Uno dei drammaturghi dei quali ha fatto meritoriamente conoscere l’opera in Italia è il catalano Josep Maria Mirò che firma ora l’adattamento di L’amico ritrovato, dal romanzo di Fred Uhlman, tradotto e diretto da Angelo Savelli, direttore artistico del teatro il cui lavoro abbiamo sempre seguito con interesse, interpretato da Federico Calistri, Mauro D’Amico e Roberto Gioffrè. Nella Stoccarda del 1933 due sedicenni frequentano la stessa scuola: uno è figlio di un medico ebreo, l’altro di una ricca famiglia aristocratica. Nonostante la differenza di classe, cultura e carattere, tra i due nasce una profonda amicizia che sarà messa a dura prova dalla funesta ascesa del regime nazista (26-28 gennaio).
Febbraio si apre con la novità The Handke Project, testo del kossovaro Jeton Neziraj sulla drammaturgia della serba Biljana Srbljanovic e regia di Blerta Neziraj che vede in scena una compagnia pan-europea muoversi all’interno del delicato equilibrio tra libertà d’espressione e responsabilità sociale a teatro, servendosi delle argomentazioni del controverso drammaturgo e Premio Nobel austriaco, Peter Handke, noto per il suo sostegno all’aguzzino Slobodan Milosevic (2-3 febbraio, in inglese con sottotitoli). A seguire, dal 15 al 17 febbraio, lo struggente Tango delle capinere che Emma Dante, autrice e regista, ha tratto dallo studio Ballarini, parte della sua Trilogia degli occhiali: in scena Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco nei panni di due anziani innamorati la cui vita è resa sopportabile dalla danza.
Nato nella seconda metà degli anni settanta come Piccolo Teatro di Pontedera per merito di un ristretto nucleo di artisti, tra cui Dario Marconcini, che si ispiravano al Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina e all’Odin Teatret di Eugenio Barba, dal 1974 il teatro assunse la denominazione di Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale diretto dal regista Roberto Bacci, che nel 1986 propose al Maestro polacco Jerzi Grotowski di creare in loco un istituto in cui condurre un percorso di ricerca. Il CSRT ha proseguito la sua attività dal 1999 sino al 2015 come Fondazione Pontedera Teatro, ma già nel 2008 in un quartiere popolare della cittadina viene inaugurata la nuova sede, il Teatro Era. Molto attesa è qui la prima di Iliade “Il gioco degli dei”, pièce liberamente ispirata a Omero, su drammaturgia di Francesco Niccolini, Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e Alessio Boni (stessa squadra dei precedenti Duellanti e Don Chisciotte); quest’ultimo è anche in scena accanto a Iaia Forte e allo stesso Prayer. Non è difficile specchiarsi oggi in quel mondo arcaico dominato dal Fato e da dèi capricciosi e vendicativi: anche le nostre vite sono dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale. Lo spettacolo è in scena al Teatro Era il 9 e 10 gennaio; poi dal 27 febbraio al 3 marzo alla Pergola e una lunga tournée che, tra gli altri, sarà al Duse di Bologna (12-14/1), Petrarca di Arezzo (17-18/1), Toniolo di Mestre (23-28/1), Umberto Giordano di Foggia (6-7/2), Civico di La Spezia (24-25/2), Politeama Rossetti di Trieste (7-10/3) e Ambra Jovinelli di Roma (13-24/3).
Rocco Papaleo è il protagonista di L’ispettore generale, commedia satirica, e al tempo assai avversata, del russo Nikolaj Gogol (1809-1852), adattata e diretta da Leo Muscato, dove, grazie allo strumento della comicità, viene messa alla berlina la corrotta burocrazia della Russia zarista e ci si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene il potere. Secondo Gogol non è l’uomo a essere malvagio ma è la società che lo rende corrotto e corruttore, approfittatore e imbroglione. In scena dal 27 al 28 gennaio al Teatro Era. Poi in tournée al Verdi di Padova (31/1-4/2), Sociale di Brescia (7-11/2), Ivo Chiesa di Genova (14-18/2), Cagnoni di Vigevano (20/2) e Goldoni di Venezia (22-25/2). In febbraio e marzo, in sinergia con la Pergola, vengono programmati La buona novella (17-18/2), Il tango delle capinere (10-11/3) e Magnifica presenza (27-28/3).
a cura di Mario Cervio Gualersi