Noberasco, storica società del settore della frutta secca e disidratata, è uscita dalla crisi sottoscrivendo lo scorso dicembre un accordo di ristrutturazione del debito con le banche e facendo entrare nel capitale illimity sgr, tramite il fondo iCCT-illimity Credit & Corporate Turnaround, con una quota di minoranza (si veda qui il comunicato stampa). L’azienda ligure, ammessa all’inizio dello scorso mese di marzo alla composizione negoziata (si veda altro articolo di BeBeez), ha trovato poco prima di Natale l’intesa con gli istituti di credito e attende “tra fine febbraio e metà marzo”, ha spiegato il direttore operativo Mattia Noberasco a BeBeez, l’omologazione da parte del Tribunale di Savona della procedura introdotta dal Codice della Crisi, attraverso cui Noberasco ha gestito e superato il periodo di temporanea difficoltà. Questo era stato originato dai rilevanti investimenti fatti poco prima del triennio di pesante congiuntura negativa, conseguente agli effetti combinati di pandemia e conflitti bellici.
“L’investimento rilevante”, ricorda l’imprenditore, classe 1977, quarta generazione della famiglia che nel 1908 ha creato l’azienda, “è quello dello stabilimento di Carcare (Savona), che copre un’estensione di quasi 25mila metri quadrati coperti ed è il più innovativo d’Europa essendo totalmente automatizzato, in cui sono stati investiti quasi 50 milioni di euro” nel 2018.
A rilanciare Noberasco, dopo l’omologa, saranno quindi le nuove risorse provenienti da illimity e la nuova governance con il nuovo amministratore delegato, Flavio Ferretti, in arrivo da Nims spa Gruppo Lavazza. “L’obiettivo è innanzitutto quello di ridurre la posizione finanziaria netta e portare il rapporto ebitda sul debito a un livello sostenibile e in linea con quello dei competitors. È chiaro che il primo anno saremo ancora zavorrati, ma contiamo di tornare a un fatturato a regime di 115 milioni di euro, dopo il picco straordinario di 140 milioni del 2017, più spostato sui prodotti senza conservanti ad alto valore aggiunto, come le creme spalmabili, le nuovissime Bio Barrette proteiche e quelle biologiche Bio Break e la linea di prodotti di frutta morbida di filiera domestica 100% Italia. Il nuovo ceo nei prossimi mesi metterà a punto un nuovo piano strategico quinquennale, che prevederà una crescita sia in Italia che all’estero, dove l’export pesa attualmente per il 10%, senza escludere eventuali acquisizioni”, rivela Noberasco.
L’ultimo bilancio consolidato risale a fine giugno 2022, quando il gruppo ha registrato ricavi pari a 96,3 milioni di euro, in calo del 13,4% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, un ebitda negativo di 4,3 milioni (meno 4,5%), un indebitamento finanziario netto di 81,7 milioni e un patrimonio netto negativo di oltre un milione di euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Il debito, tutto nei confronti delle banche anche con prestiti garantiti da SACE, all’inizio del 2023 era pari a 84 milioni, di cui 12 milioni ipotecari. Tra questi, 37 milioni di BPER comprensivi dei finanziamenti di Carige, 10 milioni di Banca Popolare di Sondrio, 8 milioni di Intesa Sanpaolo, 7 milioni di Banca d’Alba e 5 milioni di Banca MPS.
La composizione negoziata della crisi è stata coordinata dall’esperto nominato dalla locale Camera di commercio, il commercialista Giampaolo Provaggi, e supportata da Deloitte e dallo Studio Legale Cangiano Vazio quali advisor rispettivamente finanziario e legale. illimity è stata invece assistita dallo studio legale Linklaters, mentre le banche dallo studio legale Giovanardi.
Con questa procedura, come detto, la famiglia Noberasco ha drasticamente ridotto l’ingente indebitamento, dismettendo anche asset non strategici con la cessione, ad esempio, di uno stabilimento in Liguria per 21,1 milioni di euro e contestuale suo affitto a lunga scadenza.
“Un ringraziamento particolare a chi ci ha supportato e guidato con competenza e dedizione straordinaria in questi mesi, tra i quali l’Unione industriali di Savona e il nostro chief restructuring officer Antonio Cellie”, consigliere delegato dell’azienda, precisa Mattia Noberasco in qualità di chief operating officer.
“Tra qualche mese Mattia e io passeremo il timone a Flavio Ferretti, che ha già iniziato a prendere confidenza con la nostra organizzazione. Lo ringrazio per la sua disponibilità perché, in veste di ceo, sono certo che saprà guidare e sviluppare la società nei prossimi anni in quanto manager di primissimo livello del settore alimentare, nonché proveniente da un contesto, per quanto multinazionale, anch’esso familiare”, ha aggiunto Cellie, che è anche alla guida di Fiera di Parma.
“È stato un periodo molto complicato con una situazione che mai la nostra famiglia si sarebbe immaginata di dover gestire. Quando, a partire dal 2015, abbiamo scelto di investire tutto quello che avevamo nella realizzazione dello stabilimento di Carcare non potevamo prevedere che avremmo subito, in sequenza, pandemia, conflitti bellici, impennata dei costi e dei tassi di interesse, nonché il disastro della viabilità intorno a noi. Di fronte alle difficoltà, abbiamo saputo reagire restando uniti e stando tutti ‘sul campo’: oltre a me, mio fratello Gian Benedetto e i miei nipoti Mattia, Benedetto e Manuel Villa. Anche nei momenti più difficili non abbiamo licenziato nessuno, i clienti hanno continuato ad avere fiducia in noi e i fornitori ci hanno sempre supportato. Oggi guardiamo con fiducia a un futuro che condividiamo con i nostri partner di illimity, che hanno compreso subito il potenziale di Noberasco e ci stanno aiutando a disegnare e gestire una nuova governance ispirata ai valori della nostra famiglia e arricchita con nuovi innesti manageriali”, ha commentato il presidente Gabriele Noberasco.