Regione Piemonte ha conferito sei immobili al nuovo Comparto Regione Piemonte del Fondo i3-Sviluppo Italia, gestito da Invimit sgr, controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (si veda qui il comunicato stampa).
Il nuovo comparto è stato aperto proprio in concomitanza dell’apporto dei sei immobili oggetto dell’operazione, tutti localizzati a Torino, sono Villa Javelli in via Petrarca 44 e Villa Gualino in via Settimio Severo 65, oltre agli edifici in Corso Bolzano 44, Via Principe Amedeo 17, Corso Principe Eugenio 36 e Via Garibaldi 4.
L’annuncio segue l’atto stipulato lo scorso 20 dicembre in base al quale la Regione ha conferito al Fondo gestito da Invimit una quota pari al 70,2% del diritto di piena proprietà degli immobili in cambio di quote del fondo per un valore di 12,4 milioni euro. Il restante 29,8%, invece, è stato venduto al fondo per un valore pari a 5,2 milioni grazie all’investimento del Fondo i3 Core (INAIL), sempre gestito da Invimit sgr. L’ammontare complessivo dell’operazione è di 17,7 milioni. Il procedimento sarà replicato, nei prossimi mesi, per ulteriori edifici. In questo caso gli immobili si trovano su tutto il territorio piemontese e a Bruxelles, nella sede della Regione.
L’obiettivo principale dell’iniziativa è valorizzare il portafoglio immobiliare della Regione attraverso l’affitto, la vendita o la ristrutturazione degli edifici apportati al fondo. L’iniziativa è anche particolarmente strategica sotto il profilo economico, in quanto garantirà alla Regione un immediato ritorno finanziario e la partecipazione, pro quota, agli utili dei percorsi di valorizzazione che saranno individuati per i singoli immobili. Il comitato di gestione del fondo è composto da tre membri, di cui due rappresentati della Regione Piemonte.
il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore al Patrimonio, Andrea Tronzano, hanno commentato: “Con questo accordo la Regione attiva una modalità di gestione innovativa, sia del proprio patrimonio immobiliare sia della sua valorizzazione, grazie al contributo professionale e all’esperienza di Invimit. La Regione non è un’agenzia immobiliare e ha il dovere di gestire il proprio patrimonio con oculatezza e preservando le risorse pubbliche. L’abbiamo realizzato con il trasloco al Grattacielo Piemonte, che garantisce ogni anno un risparmio tra gli 11 e i 18 milioni di euro, l’abbiamo fatto con il palazzo di piazza Castello, ceduto alla Corte dei Conti e quindi rimasto nel patrimonio pubblico, e lo facciamo ora con questi immobili”.
E Giovanna Della Posta, amministratore delegato di Invimit sgr, ha aggiunto: “L’operazione che abbiamo realizzato con la Regione Piemonte è la testimonianza che la collaborazione pubblico-pubblico può generare iniziative di alto valore sociale ed economico. Dopo una proficua interlocuzione, supporteremo il presidente Cirio e tutta la sua squadra nella valorizzazione e nella riqualificazione del patrimonio immobiliare della Regione, affinché questo possa rappresentare non solo una risorsa a livello locale, ma anche un elemento di attrazione di capitali, risorse aggiuntive, sia nazionali che internazionali, in grado di innescare un fattore moltiplicativo sul territorio”.
Il presidente di Invimit, Nuccio Altieri, ha sottolineato: “Con la creazione del comparto Piemonte si apre una grande opportunità per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico della Regione, ma anche dei comuni e delle province del Piemonte. Abbiamo già avviato interlocuzioni con Novara, Alessandria, Asti e Torino e oggi grazie a questo primo apporto della Regione Piemonte abbiamo un fondo che può operare a favore di tutti gli Enti locali del territorio. Il patrimonio immobiliare pubblico è una grande risorsa economica e sociale se gestito in maniera professionale e moderna, questa è la mission di Invimit che, grazie alla decisione del presidente Cirio, diventa operativa anche in Piemonte”.
L’iniziativa con la regione Piemonte trae spunto da quanto realizzato con successo già dalla Regione Lazio a partire dal 2014, che ha portato l’Istituzione a dotarsi di un fondo multi-comparto volto a valorizzare sia gli stabili regionali che quelli di altri Enti.