Dagong Europe Credit Rating srl, la controllata europea di Dagong Global Credit Rating, ha ottenuto dall’European Securities and Markets Authority la licenza di credit rating agency (Cra), che le permetterà di agire come agenzia di rating in tutti i Paesi Ue e quindi di assegnare rating «solicited» a emittenti di debito che vorranno collocare i propri titoli a investitori europei. Lo ha annunciato venerdì 7 giugno la stessa Dagong, precisando che l’approvazione dell’ESMA avrà effetto a partire dal 13 giugno 2013.
Nelle intenzioni della Cina, è un primo passo per spezzare l’oligopolio costituito dalle agenzie di rating occidentali o made in Usa. Inoltre, se una società europea è intenzionata a investire in Cina, il partner cinese può leggere il giudizio di Dagong nella sua lingua madre. Passaggio che da solo rompe una barriera che spesso impedisce di leggere le informazioni sulle società occidentali in modo completo ed esaustivo, perché redatte esclusivamente in inglese.
Dagong ha sede a Milano dall’aprile del 2012 ed è una joint venture di Dagong Global Credit Rating (con sede a Pechino) e del fondo italo-cinese Mandarin Capital Partners. Il suo consiglio di amministrazione nei prossimi tre anni sarà composto dal presidente Guan Jianzhong, da Lorenzo Stanca, Ding Wei, Marco Cecchi de’Rossi (ex amministratore delegato di Fitch Ratings Italia) e Wei Benhua.
Partnership Assurance Group ha debuttato con il botto venerdì 7 giugno al London Stock Exchange. Lo riferisce Reuters, che precisa che la compagnia di assicurazioni controllata dal fondo Cinven ha venduto in ipo le azioni a 385 pence per azione, nella parte alta della forchetta di 325-400 pence, per un valore complessivo della compagnia di 1,54 miliardi di sterline, a fronte di una domanda pari a 10 volte l’offerta. In apertura di contrattazioni venerdì il titolo è subito balzato del 17% sino a 450,5 pence ed è poi salito ulteriormente sino a 480 pence.
Nell’ipo, organizzata da Bank of America Merrill Lynch e Morgan Stanley, gli azionisti hanno venduto azioni per un totale di 360 milioni di sterline e sono state vendute nuove azioni in aumento di capitale per ulteriori 125 milioni di sterline con i quali rimborsare il debito, per un totale di 485 milioni di sterline raccolti sul mercato (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione ha fruttato be 12 milioni al ceo Steve Groves, che come gli altri azionisti ha venduto il 25% della sua quota, che al prezzo di ipo è stata valutata 48 milioni. Quanto a Cinven ha portato a casa un guadagno di ben 7 volte il capitale investito quando nel 2008 aveva acuqisito il controllo del gruppo assicurativo pagandolo 158 milioni di sterline. Se sarà esercitata l’opzione di over-allotment e saranno quindi collocate altre azioni pari al 15% del capitale, Cinven resterà con il 52%. In ipo Blackrock ha acquisito una quota del 3-4%, mentre Government of Singapore Investment Corporation (GIC) ha sottoscritto una quota del 3,1%.
BC Partners ha dato mandato a Credit Suisse, Canaccord Genuity e Numis Securities per lavorare all’ipo di Foxton’s, una nota catena di agenzie immobiliari del Regno Unito. Lo rivela il Financial Times, che precisa che l’ipo dovrebbe valere attorno ai 400 milioni di sterline e che la decisione arriva a valle dei successi ottenuti dal concorrente Countrywide, con un’operazione da 750 milioni di sterline lo scorso marzo, e dal costruttore Crest Nicholson lo scorso febbraio con un’ipo da 550 milioni. Il tutto grazie alle nuove norme a supporto del settore immobiliare residenziale introdotte dal governo britannico sotto il programma “Help to Buy”.
BC Partners aveva acquisito Foxtons nel 2007 dal fondatore Jon Hunt nel momento di picco di mercato per 360 milioni di sterline, investendo però soltanto 50 milioni di equity e indebitandosi per il resto. Tanto che con la crisi, nel 2010, le banche finanziatrici convertirono il debito in equity diventando gli azionisti principali, con il fondo che investì 50 milioni di nuovo equity per rimanere almeno in minoranza. L’anno scorso BC Partners ha ricomprato le azioni dalle banche e ora la società è priva di debito.