Lo storico Hotel Bauer di Venezia passa al fondo americano King Street Capital Management (si veda qui Il Gazzettino), che insieme a Starwood Capital Group nel 2022 aveva già sottoscritto un’emissione obbligazionaria da 330 milioni di euro con cui il gruppo Statuto ha rifinanziato il debito dell’hotel Danieli di Venezia, con cui sono stati finanziati anche investimenti per 30 milioni di euro a servizio di lavori strutturali in vista del re-branding dell’hotel (si veda altro articolo di BeBeez)
A vendere il Bauer è Signa Rem Italia GmbH/Srl, società che appartiene al gruppo immobiliare austriaco Signa, fondato da René Benko e che a fine novembre 2023 ha chiesto di accedere alla procedura di insolvenza a Vienna, affossato da un debito bancario valutato allora circa 5 miliardi di euro (si veda qui Reuters), ma con un passivo che nel frattempo è quasi raddoppiato: a fine gennaio scorso, infatti, il responsabile della procedura, Christof Stapf, ha annunciato un passivo di ben 8,6 miliardi di euro (si veda qui Reuters). D’altra parte la struttura del gruppo è molto complessa e JP Morgan stimato che ha l’esposizione delle varie holding e sub holding potrebbe arrivare addirittura a 13 miliardi. Perciò, in futuro la gestione dei commissari potrebbe vedersi costretta a vendere vari altri asset per ripagare i creditori, come i magazzini Kadewe di Berlino, il centro commerciale Oberpollinger a Monaco di Baviera o il resort Villa Eden sul Lago di Garda. Mentre già a dicembre era stata messa in vendita la quota di Signa nel grattacielo Chrysler di New York, altro palazzo iconico, uno dei più ammirati della Grande Mela, che nel 2019 il gruppo austriaco aveva acquisito in tandem con il gruppo newyorkese di real estate RFR Holding per 150 milioni di dollari complessivi.
La crisi del gruppo Signa ha coinvolto, secondo il Financial Times, investitori tra i nomi più importanti del mondo degli affari europeo: la famiglia francese Peugeot; Rausings di Tetra Pak; il magnate della logistica Klaus-Michael Kühne; Roland Berger, fondatore dell’omonima società di consulenza manageriale internazionale; il presidente del gruppo svizzero del cioccolato Lindt & Sprüngli, Ernst Tanner; l’industriale austriaco Hans Peter Haselsteiner; il magnate del cibo per animali Torsten Toeller. Anche gli eredi della leggenda austriaca della Formula 1 Niki Lauda possiedono azioni di Signa Group.
Tornando alla vendita dell’hotel Bauer, questa è indice chiaro del fatto che evidentemente la situazione negli ultimi mesi è precipitata, visto che soltanto a fine 2023 Heinz Peter Hager, commercialista esperto in fiscalità, a capo di Signa Italia, in un’intervista a La Nuova Venezia aveva detto chiaro che “il Bauer non è in vendita”, che “il nostro obiettivo è riaprire l’albergo nel terzo trimestre del 2025 o al massimo nel primo trimestre del 2026″, e che “la vendita non è all’ordine del giorno. All’ordine del giorno c’è invece il rifinanziamento dell’operazione per concludere l’intervento di ristrutturazione”.
Signa, contattata da BeBeez, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Nel frattempo, i lavori di ristrutturazione dell’hotel sono fermi dallo scorso dicembre e i dipendenti non ricevono lo stipendio dal febbraio scorso.
L’obiettivo di Signa era quello di realizzare entro il 2025 una novantina di suite di lusso e dedicare una porzione dell’edificio ai negozi di alta gamma, affidando la gestione alla catena Rosewood Hotels & Resorts che fa capo al gruppo Chow Tai Fook di Hong Kong. A progetto completato, il valore dell’iconico albergo sarebbe stato di 400 milioni più altri 200 milioni di shopping arcade. Adesso è tutto da capire e rimane da stabilire se King Street confermerà l’accordo di gestione a Rosewood Hotels.
Ricordiamo che l’Hotel Bauer di Venezia, inaugurato nel 1880 e affacciato sul Canal Grande, era stato acquisito da Signa nel 2020 dal fondo Elliott (si veda altro articolo di BeBeez). Elliott a sua volta aveva rilevato l’intero capitale del gruppo Bauer insieme a Blue Skye nel giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez), acquisendo l’ultimo 25% del capitale che ancora non possedeva e che era rimasto di proprietà della famiglia Bortolotto Possati, discendente di Arnaldo Bennati, costruttore navale ligure di successo che acquistò l’albergo nel 1930 dalla famiglia Bauer-Grünwald. L’hotel Bauer nell’operazione del 2019 era stato valutato 400 milioni di euro e si dice che i fondi avessero con la vendita ottenuto una discreta plusvalenza. Inizialmente Elliott aveva invece acquisito il 75% del capitale dell’hotel nel 2017.