Sono sei le realtà italiane che sono state incluse dal Financial Times nell’edizione 2024 di “Europe’s Leading Startups Hub”, la speciale graduatoria che ha identificato i 125 migliori hub europei per l’accelerazione e l’incubazione di start-up, che il quotidiano londinese ha realizzato in collaborazione con Statista e Sifted. Si tratta di H-Farm, dock3 – The Startup Lab, LVenture Group, PoliHub, Scientifica Venture Capital e Fondazione UNIMI.
In prima posizione fra i rappresentanti del bel paese, al 36esimo posto, si trova H-Farm, piattaforma di formazione digitale quotata sull’Euronext Growth Milan sulla quale, un mese fa, la trevigiana E-FARM srl e la pordenonese CGN Futuro srl, azionisti di riferimento con il 42,53%, hanno lanciato un’opa totalitaria obbligatoria a 0,1125 euro per azione cum dividendo finalizzata al delisting della loro partecipata (si veda altro articolo di BeBeez). H-Farm è quotata a Piazza Affari da novembre 2015 (si veda altro articolo di BeBeez) ed ha chiuso il bilancio al 31 agosto 2023 con un valore della produzione pari a 36,1 milioni di euro, un ebitda negativo per 5,1 milioni e un risultato d’esercizio in perdita di 8,9 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Successivamente, in 56esima posizione, dock3- The Startup Lab, programma di training e incubazione per startup, partner di CTE – Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma Capitale, che ogni anno forma 100 giovani imprenditori e 15 nuove startup e li presenta per la prima volta ad acceleratori e fondi di venture capital italiani e internazionali, spiega sul suo sito. Negli ultimi sei anni, ha seguito circa 800 giovani innovatori, che hanno dato vita a 30 startup, capitalizzate con oltre 1,5 milioni di investimenti, in cui lavorano oltre 90 persone.
Terzo fra le italiane e 67esimo in Europa è LVenture spa, holding di venture capital quotata su Euronext Growth Milan che oggi debutta a Piazza Affari come parte della nuova realtà Zest spa, nata dalla fusione con Digital Magics spa (si veda altro articolo di BeBeez). La nuova società si presenterà al mercato con un portafoglio che a fine 2023 aveva un valore complessivo di oltre 60 milioni di euro, così come emerge dai risultati di bilancio dei due operatori, pubblicati nei giorni scorsi.
In 90esima posizione, quarta fra le italiane, l’FT ha indicato PoliHub, technology transfer office del Politecnico di Milano che si è posto come missione quella di accompagnare la nascita di startup deep tech che generino valore per la società e l’economia, in direzione di un progresso sostenibile.
95esima e quinta allo stesso tempo è Scientifica Venture Capital, nata a novembre 2021 per sostenere ricercatori e startup che presentano idee tecnologiche innovative, ed è guidata dal managing partner Riccardo D’Alessandri. Fra le ultime attività, a marzo dell’anno scorso Scientifica aveva costituito il veicolo Quantum Italia per investire nell’emergente settore tecnologico quantistico, in cui nella seconda metà del mese scorso ha investito Quantonation, primo fondo di venture capital dedicato al deep physics e alle tecnologie quantistiche a livello globale (si veda altro articolo di BeBeez). Scientifica, a sua volta, creerà il primo Quantum Studio italiano ed europeo, struttura di supporto progettata per consentire agli innovatori quantistici di condurre ricerche, sviluppare e perfezionare i propri progetti con l’obiettivo di creare nuove soluzioni tecnologiche.
Infine, al 123esimo posto si è piazzata Fondazione UNIMI, che supporta e valorizza il flusso d’innovazione generato dall’Università degli Studi di Milano. La Fondazione rappresenta il punto di arrivo di un percorso che aveva preso il via nel 2008, quando l’Università, Camera di Commercio di Milano, Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo avevano fondato Fondazione FIlarete per le bioscienze e l’innovazione.
E per quanto concerne l’Italia, come si posiziona nel contesto europeo identificato nella graduatoria Purtroppo ne risulta il fanalino di coda, in ultima posizione dopo Austria e Svizzera, presenti con otto hub, precedute da Francia ed Europa dell’Est con nove. In prima posizione a livello di paesi si trovano Gran Bretagna e Irlanda (26 hub), Portogallo e Spagna (19) e Germania (16).