Proxima Fusion, startup tedesca che mira a costruire impianti di energia prodotta dalla fusione nucleare, fondata un anno fa da tre italiani, Francesco Sciortino (amministratore delegato), Lucio Milanese (direttore operativo) e Andrea Merlo, insieme all’americano Martin Kubie e ai tedeschi Jorrit Lion e Jonathan Schilling, ha chiuso un seed round da 20 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa), dopo aver già raccolto 7,5 milioni nel 2023 con un round pre-seed (si veda altro articolo di BeBeez).
Il seed round è stato avviato su interesse spontaneo degli investitori e ha ricevuto grande seguito, si legge nella nota. L’investimento è stato guidato dalla società svizzera di venture capital redalpine, con la partecipazione di Bayern Kapital (sostenuto dal Governo bavarese e attivo da trent’ann con 700 milioni di euro in gestione e quasi cento aziende nel proprio portafoglio), del DeepTech & Climate Fonds supportato dal Governo tedesco e dalla Fondazione Max Planck (che ha all’attivo oltre trenta premi Nobel e un patrimonio di circa 700 milioni). Hanno reinvestito nella giovane società gli investitori del pre-seed round, tra cui il fondo di investimento early-stage anglo-estone Plural, la società di venture capital early-stage tedesca UVC Partners, il venture capitalist tedesco High-Tech Gründerfonds, il venture capitalist londinese Wilbe e l’investitore in pre-seed e seed Tomorrow, che fa parte della rete Visionaries Club.
Con questo nuovo finanziamento la società, che ha sede a Monaco di Baviera ed è nata come primo spin-out dell’IPP-Istituto Max Planck per la fisica del plasma, punta ad accelerare la realizzazione entro il 2040 della prima generazione di impianti di energia da fusione nucleare basati, in particolare, sugli stellarator quasi-isodinamici con superconduttori ad alta temperatura. Gli stellarator mirano a confinare il plasma con potenti campi magnetici per innescare la reazione di fusione nucleare controllata.
La startup si basa sull’esperienza dell’esperimento Wendelstein 7-X o W7-X, il più grande stellarator al mondo creato circa dieci anni fa presso l’IPP con 1,3 miliardi di euro di investimenti pubblici tedeschi e dell’Unione europea. L’obiettivo è quello di guidare l’Europa in una nuova era di produzione di energia al 100% green.
“Il nostro primo anno di attività ha superato tutte le aspettative. Nell’aprile 2023 siamo partiti con il piede giusto sia per l’ottimizzazione ingegneristica che per i magneti superconduttori ad alta temperatura. Un anno dopo, sentiamo di poter guidare l’Europa in una nuova fase della ricerca e sviluppo degli stellarator, avendo compiuto enormi progressi nella progettazione integrata con il nostro framework StarFinder. L’interesse spontaneo di nuovi investitori strategici di alto livello, oltre ad accelerare lo sviluppo del nostro progetto, conferma l’impatto disruptive che siamo impegnati a raggiungere, sostenuto dalla straordinaria qualità del team che abbiamo composto”, ha commentato Sciortino.
La startup, fondata da scienziati e ingegneri del MIT di Boston (come Sciortino e Milanese) e di Google-X, oltre che dell’IPP, ha attirato negli ultimi mesi tecnici e ricercatori dalle Università TUM, EPFL, Stanford, Harvard e dalle aziende Lilium e Tesla. Le nuove risorse finanziarie serviranno per attrarre nuovi talenti da tutto il mondo, per espandere così ulteriormente il team e le sue partnership pubblico-private in Europa e per ottenere ulteriori finanziamenti pubblici.
Creare energia sostenibile, pulita, sicura, praticamente illimitata e commercialmente vantaggiosa è però ancora una sfida, ma i risultati dell’ottimizzazione degli stellarator ottenuti nel 2022 hanno dato prospettive completamente nuove al settore, su cui la ricerca è iniziata oltre sessant’anni fa, consentendo a Proxima Fusion di affrontare la sfida con un approccio incentrato sull’ingegneria e sulla simulazione, sfruttando metodi computazionali avanzati, si legge nella nota. L’ingegneria guidata dalla simulazione è infatti una caratteristica chiave di Proxima Fusion dalla sua nascita, si legge ancora nella nota. Di recente, il design abilitato dall’intelligenza artificiale è diventato un’ulteriore componente dominante nel programma tecnico, strutturando l’intera attività ingegneristica di Proxima Fusion per raccogliere dati di training e abilitare l’intelligenza artificiale in vari campi. “Quando abbiamo avviato Proxima Fusion, abbiamo visto l’opportunità di automatizzare radicalmente il design ingegneristico negli stellarator quasi-isodinamici. In un anno, abbiamo fatto molta strada verso la realizzazione di quella visione”, ha spiegato il co-fondatore Martin Kubie.
“L’energia da fusione presenta sia incredibili sfide che opportunità senza precedenti e deve essere perseguita vigorosamente per garantire un futuro energetico pulito. Sono incredibilmente entusiasta di essere al fianco di Proxima Fusion in un percorso che sarà senz’altro memorabile per l’Europa e il mondo”, ha detto dal canto suo Harald Nieder, fisico e partner generale di redalpine, che, fondata nel 2006, ha oggi oltre un miliardo di euro di asset in gestione e ha supportato finora 95 aziende, tra cui le principali società scientifiche e di software europee, come la challenger bank tedesca N26, Taxfix, Inkitt, 9fin, Carvolution, Aktiia e Umiami.
“W7-X è una delle meraviglie tecnologiche del mondo moderno. Proxima Fusion, originariamente nata dall’organizzazione che lo ha costruito, mira a portare la visione di W7-X al livello industriale. Si tratta di un progetto la cui realizzazione è destinata ad avere un impatto a livello di Pil. Il team che porterà la fusione alla rete aprirà le porte di un futuro energetico pulito”, ha assicurato Ian Hogarth, partner di Plural.
“Ora la chiave è l’integrazione impeccabile dei traguardi scientifici raggiunti e la qualità ingegneristica di prima classe. I punti di forza di Proxima Fusion nel design automatizzato, nell’ingegneria abilitata dall’intelligenza artificiale, nei magneti superconduttori ad alta temperatura, così come la rapida crescita del team, ci danno enorme fiducia nella loro capacità di trasformare l’energia da fusione in realtà”, ha aggiunto Benjamin Erhart, partner generale di UVC Partners.