Peninsula Capital è entrata nel capitale di Mattioli, azienda torinese che lavora con prestigiosi marchi internazionali quali, tra gli altri, Tiffany, Cartier e Van Cleef. Lo scrive MF Fashion, precisando che l’operazione è stata condotta sottoscrivendo un aumento di capitale inscindibile da 25,1 milioni di euro, con esclusione del diritto di opzione ai soci, così come deliberato dall’assemblea straordinaria dei soci tenutasi nello Studio notarile Stefano De Giovanni di Torino lo scorso 22 febbraio, il cui verbale è stato appena depositato in Camera di Commercio, dove però non si cita il nome dell’investitore terzo al quale si sarebbero offerte le azioni di nuova emissione (disponibile qui agli abbonati a BeBeez News Premiume BeBeez Private Data).
Ma non è tutto. Perché oltre a sottoscrivere l’aumento di capitale, Peninsula Capital acquisirà quote dagli attuali azionisti, investendo complessivamente quindi tra i 40 e i 50 milioni di euro.
Nell’operazione, Banca Akros e Gianni & Origoni hanno assistito la famiglia Mattioli mentre Banca Finint, insieme allo studio legale Cleary Gottlieb, hanno assistito Peninsula Capital.
Mattioli è società guidata da Licia Mattioli, amministratore delegato, vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione e attrazione investimenti tra il 2016 e il 2020 e in corsa per la presidenza dell’associazione alle ultime elezioni vinte da Carlo Bonomi, alla quale, sino al momento dell’operazione, faceva capo la nuda proprietà del totale delle azioni della società, il cui usufrutto era invece in capo al padre Luciano Mattioli, alla madre Flavia Pesce e per una piccola quota a Felice Rossi. A oggi, invece, Mattioli risulta controllata da Luciano Mattioli e dalla moglie con il 35,72% ciascuno e partecipata al 14,71% da PI7 sarl e al 13,86% da Felice Rossi. Il 14,7% corrisponde alle 172.409 nuove azioni di categoria B del valore nominale di un euro ciascuna che sono state emesse appunto a favore del nuovo investitore, nell’ambito dell’aumento di capitale da 172.409 mila euro nominali più sovrapprezzo di 24.927.591 euro per un totale come detto di 25,1 milioni.
Mattioli è un brand nato dopo la cessione, nel 2013, da parte della famiglia Mattioli della storica azienda di gioielleria e oreficeria Antica Ditta Marchisio spa al Gruppo Richemont. Allora era infatti nata la Mattioli spa, partendo da uno spin off di 20 persone, trasferitesi dall’atelier originario. Dal 2013 a oggi la Mattioli spa è cresciuta nella produzione per conto delle piú importanti maison internazionali sviluppando contemporaneamente il proprio brand di gioielli, ormai distribuito in più di 30 Paesi nel mondo.
L’azienda, che è attiva anche con lavorazione di gioielleria nelle sedi di Torino (con 300 addetti), Valenza e nel distretto del Tarì di Caserta, ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati netti per 105 milioni di euro, con un ebitda da 11,5 milioni e indebitamento finanziario netto da 12 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Si tratta del secondo investimento dell’anno per Peninsula Capital che lo scorso gennaio è entrato con una quota del 30% in Reforme, la società controllante del marchio skincare Veralab dell’imprenditrice Cristina Fogazzi (si veda qui il comunicato stampa di allora). Tra le altre partecipazioni in portafoglio al fondo ci sono Italo, Azimut (attraverso la holding Timone Fiduciaria), Isola dei Tesori e Saint Barth. Nel luglio 2018, inoltre, Peninsula aveva acquisito il 33% del beauty brand Kiko Milano per poi salire fino al 38%, quota poi riacquistata dalla famiglia Percassi nell’ottobre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).