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Prosegue il ricco programma estivo di pittura, fotografia, scultura e incontri della Galleria Susanna Orlando di Pietrasanta e, dopo la mostra di fotografie di Florence Di Benedetto, è la volta dello scultore Girolamo Ciulla, recentemente scomparso, con 12 sculture in travertino e alcuni disegni e opere pittoriche, in scena fino al 10 agosto.
La mostra Girolamo Ciulla. Respiri oltre il tempo: L’amuri è comu u ventu, nun si po vìdiri, ma si po sentiri, con un testo critico di Antonio D’Amico, catanese, direttore del Museo Bagatti Valsecchi di Milano, che ha già curato delle mostre dedicate a questo artista.
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Il progetto di questa mostra è quello di continuare ad “ascoltare” le favole storiche e mitologiche di Girolamo Ciulla attraverso una selezione di opere che coprono un arco temporale che va dagli Anni Novanta agli anni Duemila il cui percorso si configura come un omaggio a un ingegno creativo che non si è mai risparmiato attraverso la sua opera di far conoscere la sicilianità più vera e recondita svelando archetipi che spesso destano curiosità e meraviglia in chi si ferma a guardare.
Il mito è al centro del lavoro “spontaneo” di questo siciliano di Caltanissetta, che aveva la grecità dentro, quella respirata e coltivata da una profonda sensibilità che aveva colto il bello e il cosmo come armonia, non attraverso un percorso di studi. Ed è quest’atmosfera che la sensibilità di Susanna Orlando è riuscita a cogliere e ricostruire.
L’allestimento, come ci ha raccontato, nasce dalla memoria della sua prima visita nel 1990 nell’atelier dell’artista che era anche la sua prima visita nell’intimità del luogo dove un artista crea, en plein air, ini uno spazio condiviso con altri scultori, separato da tende. Oggi la Galleria di Pietrasanta ricostruisce come nel retro del palcoscenico questo clima straniante e affascinante, quasi spoglio, con una tenda ricamata, come quelle delle case di una volta, attraverso la quale si intravedono le opere. Di fronte ad esse stanno pochi pezzi scultorei, come offerti allo spettatore, al di là lo spazio intimo, segreto. Oltrepassare quella tenda è come squarciare il velo di Maia. L’impressione è quella originaria della meraviglia che Susanna ci fa rivivere, un tuffo nell’antico, nell’originario, nel mito appunto. In particolare ci sono i suoi coccodrilli con le code mozzate di cui parlò in un Simposio nel 1992 di ritorno dall’Egitto, quando vide per la prima volta dal vero questi animali. Qui non sono più esseri infidi come nell’immaginario collettivo ma simboli di fertilità, accostati all’uovo e all’infanzia.
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C’è un sentire dell’artista che non deriva dalla sua cultura e che bene è incarnato dal sottotitolo della mostra scelto dal curatore, “L’amore è come il vento, non si può vedere ma si può sentire”, traduzione di uno dei più noti proverbi siciliani che fa venire in mente la frase di Antoine de Saint-Exupéry, “non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”. Per il curatore questo proverbio ha un sapore oraziano, che invita a cogliere l’attimo e nello stesso tempo a vivere intensamente per eternarsi nelle proprie opere, nelle proprie creature che resisteranno alla fragilità della nostra esistenza materica quanto effimera.
“Sono felice”, ha scritto Antonio D’Amico, “di aver ricevuto l’invito da parte di Susanna, donna della quale mi ha sempre colpito il sorriso e la gentilezza, caratteristiche rare nella società attuale, doti che mi riportano alla bellezza e all’eternità dell’arte di cui ho conosciuto la forte valenza nel rapporto che mi ha legato a Girolamo Ciulla. Da siciliano, ho amato il mito raccontato con semplicità ed eleganza che Ciulla ha saputo far diventare materiale plastico e sognante. Davanti alle opere di Girolamo mi sono sempre chiesto come facesse a modellare una materia così pesante come il marmo facendola apparire così leggera e solo oggi, oltre il tempo della sua persona, capisco perché amava passeggiare in solitudine nella sua Pietrasanta e mi consigliava sempre di andare a vedere le cave di marmo dove Michelangelo estraeva il suo marmo”.
A Pietrasanta ha realizzato tutte le sue opere eseguite nei più preziosi laboratori di scultura tra cui L’acqua di Afrodite, inaugurata nel giugno 2023, una monumentale fontana in travertino diventata meta di appassionati d’arte e collezionisti, provenienti da tutto il mondo ed entrata a far parte del Parco Internazionale di Scultura di Pietrasanta. Subito dopo è stata conferita al Maestro la cittadinanza onoraria.
L’appuntamento per ricordare Girolamo Ciulla e parlare della sua poetica è il 10 luglio a Pietrasanta, nel Chiostro di Sant’Agostino, nell’ambito di Pietrasanta Cult, rassegna estiva sul mondo dell’arte. Susanna Orlando salirà sul palco e introdurrà, con un omaggio allo scultore, l’incontro Vittorio Sgarbi racconta Michelangelo.
Il prossimo appuntamento nell’altra sede della Galleria invece è con il debutto il 6 luglio in occasione della Collector’s Night con Corrispondenze, Barlumi, Angeli e altre storie. Pietro Bologna e Pino Deodato. La mostra, a cura di Tiziana Tommei, in programma fino al 12 settembre racconta il dialogo tra due amici e due artisti Pino Deodato e Pietro Bologna, milanese, e le sue foto suggestive di piccolo formato.
Chi è Girolamo Ciulla
Nato a Caltanissetta nel 1952 ma fin dagli anni Ottanta viveva e lavorava a Pietrasanta, città con cui aveva un forte legame affettivo e artistico e di cui era cittadino onorario.
Amico di tutti i grandi che hanno gravitato intorno alla città della scultura in tutti questi anni, da Botero a Mitoraj; Ciulla era tuttavia come un’isola a parte inesplorata, amava passeggiare solitario in una Pietrasanta fuori stagione o passare furtivo durante la ressa estiva.
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Vi ha tenuto mostre personali di particolare rilevanza in Piazza Duomo e nella Chiesa di Sant’Agostino, per la cura critica di Beatrice Buscaroli nel 2006. Nel 2013 la mostra Il mito come disegno della materia a palazzo Panichi e nel 2017 L’Artista e altri animali alla Galleria Susanna Orlando.
Tra le importanti mostre pubbliche ricordiamo quella del 2018 nei Sassi di Matera Le dimore del Mito a cura di Beatrice Buscaroli.
Ha esposto da Londra a Parigi, da Praga a Seoul in sedi museali e in prestigiose gallerie. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2011. Ha realizzato opere monumentali per numerose piazze da Caltanissetta a Bologna a Marina di Pietrasanta.
All’estero e in Italia le sue sculture sono conservate in vari musei, tra questi il Museo Omero ad Ancona; al Museum, Osservatorio dell’arte contemporanea in Sicilia a Bagheria; al Museo Oya a Utsonomiya, Giappone; alla Galleria d’Arte Contemporanea della Fondazione Ragghianti a Lucca.
È scomparso a Pietrasanta, 8 dicembre 2023.
A cura di Ilaria Guidantoni