Il fondo Xenon FIDEC (Fondo Italiano per la Decarbonizzazione e l’Economia Circolare) ha annunciato l’acquisizione della maggioranza di Orim spa società specializzata nel settore del trattamento, smaltimento e riciclaggio di rifiuti industriali e nel recupero materie prime critiche (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione sul capitale della società, sinora controllata dalla famiglia Mancini, prevede un finanziamento al favore del fondo Xenon FIDEC fino a 11 milioni di euro, erogato dai fondi Anthilia BIT IV Co-Investment Fund e Anthilia MUST, gestiti da Anthilia Capital Partners sgr. Il finanziamento servirà sia a supportare l’acquisizione sia a finanziare all’ampliamento della capacità produttiva di Orim.
Nell’ambito dell’operazione di acquisizione, EY ha agito in qualità di advisor nella due diligence, arranger nella strutturazione dell’operazione e legal counsel; LCA come legal advisor di Xenon per la parte finanziaria e Advant NCTM come legal advisor di Anthilia sgr.
Orim, con sede a Macerata, è attiva dal 1982 nel settore del trattamento, smaltimento e riciclaggio di rifiuti industriali, con particolare riguardo ai rifiuti pericolosi e al recupero di materie prime strategiche. La società opera tramite due business units: una Piattaforma Tradizionale, comprendente attività di gestione e smaltimento dei rifiuti; e una Piattaforma Economia Circolare, comprendente il recupero e la vendita di materiali metallici e non. La società ha chiuso il 2023 con un valore della produzione di 23,5 milioni e un ebitda di 3,2 milioni, dopo aver chiuso il bilancio 2022 con un valore della produzione di 22,7 milioni, ricavi netti per 22,5 milioni, un ebitda di 2,7 milioni e un debito finanziario netto di 2,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Parte delle risorse raccolte con il finanziamento serviranno in particolare al completamento dell’impianto di calcinazione e di idrometallurgia, con l’obiettivo di internalizzare il processo di trattamento dei catalizzatori e di ampliare la propria gamma di offerta. A oggi Orim rappresenta l’unica realtà italiana con questa tipologia di impianto, in grado di recuperare metalli non ferrosi e terre rare a partire dai catalizzatori esausti mediante processi idrometallurgici. Il progetto garantirebbe la possibilità di ottenere un prodotto privo di elementi nocivi che può essere commercializzato come materia prima nei mercati al di fuori dell’Unione Europea. Peraltro Orim ha già ricevuto un importante finanziamento dalla Comunità Europea nell’ambito del programma LIFE GRAPhiREC vista la sua capacità distintiva nel recupero della grafite dalle batterie esauste.
Georg von Kriegsheim, senior director di Xenon FIDEC, ha commentato: “Orim è una azienda che ha sviluppato in oltre trenta anni di storia tecnologie proprietarie nella valorizzazione ed estrazione dei materiali preziosi e critici. Questo è un settore strategico per il paese e per l’Europa. Siamo felici di annunciare quindi, dopo quasi due anni di lavoro, l’ingresso del nostro fondo Xenon Fidec e l’avvio di un progetto innovativo insieme all’ing Alfredo Mancini che continuerà a svolgere il suo ruolo guida. Non escludiamo di poter aggregare degli altri piccoli specialisti per rafforzare la nostra proposta ai clienti Italiani ed esteri”. Ricordiamo che quella su Orim è la seconda operazione dell’anno per il fondo Xenon FIDEC, dopo quella annunciata lo scorso febbraio sul gruppo STA- Società Trattamento Acque, azienda con sede a Mantova, leader nelle tecnologie e servizi per il trattamento delle acque (si veda altro articolo di BeBeez).
E Barbara Ellero, partner e Head of Private Capital di Anthilia Capital Partners sgr, ha aggiunto: “Siamo molto soddisfatti di questa nuova ed importante operazione nel segno dell’economia circolare, in quanto Orim rappresenta un unicum nel panorama italiano ed europeo: un’azienda integrata, in grado di recuperare materie prime e metalli essenziali alla transizione energetica come nichel e litio, non facilmente reperibili nel nostro continente e per questo fortemente incoraggiato dalle normative europee. La presenza di un operatore storico come Xenon, con cui abbiamo in corso ulteriori progetti di investimento, è un elemento di garanzia per la validità dell’operazione, dal momento che grazie al fondo Xenon FIDEC ha già maturato una significativa esperienza nel settore di riferimento e porta con sé un’importante visione industriale”.