di Sergio Governale
Il Gruppo GWC, attivo nella progettazione, produzione e commercializzazione di valvole industriali per il settore oil & gas, e composto principalmente da GWC Italia e dalla sua controllata GWC USA Inc, è pronto a al rilancio. Dopo l’omologa del concordato preventivo della holding operativa da parte del Tribunale di Milano dello scorso 1° luglio, è stato perfezionato infatti un aumento di capitale riservato interamente in contanti sottoscritto da Pietro Fiorentini spa, gruppo attivo da oltre 80 anni nel mondo del trattamento, della regolazione e della misura del gas naturale e oggi impegnato anche nello sviluppo di soluzioni per i gas rinnovabili, e da B4 Investimenti sgr, ora soci, rispettivamente, con il 70% e il 30% del capitale (si vedano qui il comunicato stampa di Pietro Fiorentini e qui quello di B4). Secondo quanto risulta a BeBeez, la ricapitalizzazione è stata di 12 milioni di euro.
B4 Investimenti sgr , fondata da Fabrizio Baroni, era già socia di GWC Italia con il 31,01%, tramite B4 Holding I SICAF. L’sgr ha sottoscritto ora l’aumento di capitale attraverso il secondo fondo B4 H II-EuVECA, che nel 2021 aveva chiuso la raccolta con oltre 50 milioni di euro di impegni (si veda altro articolo di BeBeez).
B4 Investimenti è stata assistita nell’operazione da Deloitte Legal in qualità di advisor legale. Pietro Fiorentini è stata assistita da Baker Tilly in veste di consulente legale. GWC Italia è stata supportata dallo studio legale Gianni & Origoni per gli aspetti legali, concorsuali, societari e contrattuali, da Alvarez & Marsal in qualità di advisor finanziario e dallo studio Sofiae – Solidoro Finulli & Partners.
GWC, originariamente sviluppato dall’imprenditore statunitense David Brian Meador, era stato oggetto, a marzo 2015, di un’operazione di Buy-In Management Buyout (cosiddetto BIMBO) da parte di un gruppo di top manager-imprenditori italiani guidati da Paolo Antonio Palella e appunto di B4 Holding I Sicaf gestita da B4 Investimenti sgr. Nell’operazione aveva reinvestito anche l’imprenditore statunitense e successivamente nel capitale erano stati coinvolti una decina di altri key manager operativi.
Il Gruppo GWC nel quadriennio 2015-2019 aveva quintuplicato il proprio volume d’affari, passando da circa 12 milioni di euro a oltre 60 milioni. Aveva anche emesso nel 2019 un minibond per 7,5 milioni di euro con scadenza cinque anni e mezzo, che era stato interamente sottoscritto dal fondo Antares AZ I gestito da Azimut Libera Impresa sgr (si veda altro articolo di BeBeez), e nel 2020 aveva ottenuto un finanziamento a medio-lungo termine da 5 milioni di euro a sei anni erogato da MPS e garantito al 90% dal Mediocredito Centrale (si veda altro articolo di BeBeez).
Nell’ottobre 2019 si erano diffuse voci circa un interesse da parte di varie fondi di private equity a rilevare il gruppo sulla base di una valorizzazione di 90-120 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Si parlava di Ardian, Aksìa, Andera e di altri due fondi internazionali, di cui uno americano e l’altro nordeuropeo. Poi il tutto si era fermato a causa della pandemia e del conseguente crollo delle quotazioni del petrolio, che ha penalizzato il settore oil & gas e che aveva portato la società a dimezzare i volumi di business, tanto da arrivare a chiudere il bilancio al 31 marzo 2022 con soli 31,5 milioni di euro di ricavi e un ebitda negativo per 4,2 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 24,4 milioni e un patrimonio netto di 788 mila euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Dalla metà del 2022, il progressivo attenuarsi degli effetti della pandemia e una rinnovata effervescenza del mercato, in particolare quello nordamericano, hanno favorito la ripresa degli ordini per il Gruppo GWC, ma il fabbisogno finanziario relativo alle dinamiche di capitale circolante connesso alla ripresa del business da un lato e la riduzione degli affidamenti della società da parte del sistema bancario dall’altro, hanno determinato, a partire dalla metà del 2022, una crescente tensione finanziaria, che lo ha condotto a presentare al Tribunale di Milano, a febbraio del 2023, domanda di concordato con riserva (domanda prenotativa ai sensi dell’art. 44, comma 1, CCI) e poi successivamente quella di accesso alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale, alla quale è stata ammessa nell’ottobre 2023 (si veda qui il decreto di ammissione). Il fabbisogno concordatario, a fronte di un passivo superiore a 43,3 milioni di euro, è stato quantificato in quasi 8,5 milioni, di cui quasi 7,3 milioni di euro di crediti privilegiati e chirografari e 1,2 milioni di costi della procedura.
Nell’ambito della procedura, a novembre 2023 Pietro Fiorentini e B4 Investimenti hanno quindi formulato un’offerta che, a fronte dell’acquisizione della totalità del capitale di GWC Italia, prevedeva l’apporto di risorse finanziarie per consentirle, da un lato, di soddisfare immediatamente tutto il ceto creditorio, sulla base delle percentuali di pagamento previste dal piano concordatario; e dall’altro, di supportare un percorso strategico di rilancio del gruppo GWC, facendo leva sulle potenziali sinergie derivanti dalla partnership con un primario player industriale come Pietro Fiorentini.
La proposta concordataria ha raccolto lo scorso marzo il voto favorevole dell’83% dei creditori. Il gruppo ha quindi presentato istanza al Tribunale di Milano per la cosiddetta “ristrutturazione trasversale” dell’esposizione debitoria (si veda qui Diritto della Crisi, per un approfondimento sul tema): tale istanza, previo parere favorevole del Commissario Giudiziale, è stata accolta (tra le prime in Italia con il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza) con sentenza del 2 maggio 2024, pubblicata in data 30 maggio 2024. Infine, come detto, il 1° luglio l’omologa è diventata definitiva e nei giorni scorsi è stato perfezionato l’aumento di capitale riservato.
Pietro Fiorentini, fondato a Bologna nel 1940, oggi è un gruppo con sede principale ad Arcugnano (Vicenza) e con un giro d’affari globale di circa mezzo miliardo di euro, che conta oltre quaranta tra siti produttivi e filiali commerciali in Italia e all’estero, in cui lavorano 2.600 persone. Offre un’ampia gamma di soluzioni tecnologicamente avanzate per la filiera del gas naturale, come impianti di trattamento, cabine di riduzione, regolatori di pressione, valvole e contatori del gas, e sta investendo sulle nuove opportunità legate alle fonti energetiche green, quali il biometano e l’idrogeno, oltre a espandersi in settori limitrofi, come il ciclo idrico e la gestione ambientale. Con quest’operazione il gruppo rafforza il suo posizionamento nel settore delle valvole a sfera in generale e consolida il presidio negli Stati Uniti e in Canada, poiché GWC USA, interamente controllata da GWC Italia, è un punto di riferimento nel settore per il mercato del Nord America.
”Siamo lieti di dare notizia di questa operazione che rafforza e consolida ulteriormente il presidio del gruppo Pietro Fiorentini nel campo della fornitura di valvole. Inoltre, ribadisce l’impegno del gruppo nei confronti dell’approccio ‘local for local’, garantendo la nostra vicinanza ai clienti di un mercato di importanza strategica come il Nord America”, ha commentato il presidente di Pietro Fiorentini, Cristiano Nardi.
E Fabrizio Baroni, fondatore di B4 Investimenti sgr, ha aggiunto: “Siamo estremamente soddisfatti di aver potuto fornire un supporto, in partnership con Pietro Fiorentini, alla positiva conclusione del lungo e articolato percorso funzionale a risolvere la situazione di significativa criticità in cui, in seguito alla pandemia, si era venuta a trovare GWC Italia. Siamo convinti che gli asset aziendali consolidati dalla società negli anni attraverso un percorso, fino alla pandemia, assolutamente brillante e tra questi, in particolare, un design di prodotto all’avanguardia, un approccio tecnologicamente innovativo, una capacità di rispondere alle esigenze e ai problemi tecnici dei clienti in modo puntuale e risolutivo e un posizionamento outstanding sul mercato nordamericano attraverso la controllata GWC USA, possano rappresentare i punti fermi su cui ricominciare un percorso solido e importante di rilancio e creazione di valore”.