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Dolomiti Energia Holding, una delle principali multiutility italiane non quotate, che già detiene il 60% del capitale di di HDE-Hydro Dolomiti Energia srl, eserciterà, per 401,5 milioni di euro, il diritto di prelazione sul restante 40% del capitale della società che gestisce 29 impianti idroelettrici in provincia di Trento, per una capacità installata di 1,279 GW, oggi in mano al colosso infrastrutturale australiano Macquarie Infrastructure, attraverso il Macquarie European Infrastructure Fund 4 (si vedano qui il comunicato stampa di Macquarie e qui quello di Dolomiti Energia). il Gruppo Dolomiti Energia assumerà quindi il controllo del 100% di HDE al momento del closing, previsto entro il terzo trimestre 2024, subordinato al rilascio dell’autorizzazione Antitrust e alpositivo completamento della procedura in materia di Golden Power.
Niente da fare quindi per il consorzio formato dai fondi di Equitix e Tages Capital sgrr, La Finanziaria Trentina e i loro co-investitori, tra cui Caritro-Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, che lo scorso giugno aveva firmato con Macquarie un accordo per acquisire lo stesso 40% di HDE, condizionato appunto però al non esercizio del diritto di prelazione da parte di Dolomiti Energia (si veda altro articolo di BeBeez).
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Equitix, La Finanziaria Trentina e Caritro restano comunque parte dell’operazione a monte della catena. Equitix, infatti, è già presente nel capitale di Dolomiti Energia Holding, attraverso Equitix Italia HoldCo 1 srl, che possiede il 5% del capitale, rilevato tre anni fa da FT Energia, veicolo controllato da La Finanziaria Trentina (si veda altro articolo di BeBeez), rimasta a sua volta nel capitale della capogruppo con il 6,98%. Altri azionisti principali della holding sono FinDolomiti Energia con il 48,51%, Caritro con il 5,4%, il Comune di Trento con il 5,91%, il Comune di Rovereto con 4,34%, Istituto Atesino di Sviluppo con il 4,24%, Azienda Multiservizi Ambiente con il 3,07% ed Enercoop con l’1,8% (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Ricordiamo che HDE è stata costituita nel 2008 da Enel, mediante conferimento del ramo d’azienda di generazione da fonte idroelettrica in Trentino. Nello stesso anno il colosso elettrico nazionale ha venduto il 51% della società a Dolomiti Energia Holding, mentre nel 2015 Enel ha venduto il restante 49% al veicolo lussemburghese Fedaia Holdings sarl, controllato da Macquarie, per 335 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa di allora). Successivamente, l’azionariato ha subìto vari aggiustamenti fino ad arrivare all’attuale 60%-40%.
il bilancio 2023 di HDE si era chiuso con un fatturato di circa 386,7 milioni di euro, un ebitda di 203,7 milioni e una liquidità netta di 224,8 milioni.
Quanto a Dolomiti Energia, ha chiuso il primo trimestre 2024 con ricavi consolidati per 538 milioni di euro, dai 637 milioni dello stesso periodo del 2023, a causa della flessione dei prezzi sui mercati energetici, con un ebitda di 143 milioni e un risultato di 73 milioni, a fronte di investimenti per 63 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Il 2023 si era chiuso con ricavi in netto calo a 2,3 miliardi dai 3,35 miliardi del 2022, ma a fronte di un ebitda quasi raddoppiato a 392,6 milioni (da 196,6 milioni) e di un risultato di eserciio di 198,8 milioni (da 8,7) e con un debito finanziario netto di 267,6 milioni (da 642,8 milioni) (si veda qui il comunicato stampa). Il tutto a fronte di investimenti per oltre 140 milioni.