A poco più di un mese dall’acquisizione della NetCo di TIM, passata sotto il controllo del consorzio di investitori guidato dal private equity statunitense (si veda altro articolo di BeBeez) Kohlberg Kravis Roberts (KKR) ha effettuato un’altra operazione di rilievo strategico in Italia, firmando un accordo temporaneo di esclusiva con ENI per implementare la fase di due diligence e completare la stesura della documentazione necessaria per rilevare una quota di partecipazione tra il 20% e il 25% in Enilive, la società del gruppo che si occupa di bioraffinazione, produzione di biometano, soluzioni di smart mobility, tra cui il car sharing Enjoy, oltre che commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità (si veda qui il comunicato stampa).
Il forte interesse manifestato in questo periodo da primari investitori finanziari istituzionali, peraltro, potrebbe portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive.
L’intesa si basa su una valutazione della società compresa tra 11,5 e 12,5 miliardi di euro, da cui si desume una valutazione delle quote in oggetto che oscilla, all’incirca, fra i 2,3 e i 3,21 miliardi.
Per l’accordo Mediobanca ha agito in qualità di financial advisor lato sell side, mentre Deutsche Bank ha agito in qualità di financial advisor di KKR insieme a Unicredit. Le parti sono ora determinate nella negoziazione dei termini di una potenziale transazione, la cui chiusura dipenderà dal raggiungimento di un accordo sulla documentazione definitiva, si legge nella nota diffusa ieri da ENI.
Questo passo, ha spiegato ENI, rappresenta un esempio dello sviluppo della strategia del modello satellitare della società, volta ad attrarre capitale strategico da partner di valore sulla base di multipli attrattivi, finanziando la propria crescita e confermando il valore che Eni sta creando nei propri nuovi business.
In tal senso va visto anche l’ingresso del fondo svizzero Energy Infrastructure Partners (EIP) nel capitale di Plenitude, la società benefit del gruppo Eni che integra la produzione di energia al 100% da fonti rinnovabili, la vendita di servizi energetici e la rete di punti di ricarica per veicoli elettrici, comunicato a dicembre 2023 (si veda altro articolo di BeBeez). L’intesa prevedeva che l’operazione venisse svolta mediante un aumento di capitale fino a 700 milioni con una quota che, dopo l’operazione, sarebbe stata pari a circa il 9% del capitale sociale di Plenitude. L’operazione equivaleva a un equity value di Plenitude post money di circa 8 miliardi e a un enterprise value di oltre 10 miliardi.
Per quanto concerne KKR, ricordiamo che NetCo, la società che detiene il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa di telecomunicazioni di TIM, è stata conferita in FiberCop, la joint venture tra TIM e KKR che comprende la rete fissa secondaria di TIM, che a sua volta è stata acquisita da Optics BidCo, società controllata da KKR e partecipata dai suoi coinvestitori e cioé Abu Dhabi Investment Authority (ADIA) e Canada Pension Plan Investment Board (CPP Investments) (si veda altro articolo di BeBeez). Altro protagonista dell’operazione NetCo è stato F2i sgr con Fondo VI Rete Digitale che, assieme al Fondo IV Ania e al Fondo V per le Infrastrutture Sostenibili, ha investito un totale complessivo di un miliardo di euro, per una quota del 10% della NetCo (si veda altro articolo di BeBeez). Un altro 15-20% è stato acquisito dal Governo italiano, che ha partecipato all’acquisto tramite il MEF-Ministero dell’Economia e delle Finanze.