Dopo aver sospeso a maggio l’ipo a Shanghai o Shenzen della controllata locale Penta Laser Zhejiang (si veda qui il comunicato stampa di allora), il gruppo italiano di laser industriali El.En. ha rimborsato lo scorso 29 agosto quattro fondi di private equity cinesi (si veda qui il comunicato stampa), entrati quasi due anni fa nel capitale della società di taglio laser proprio con l’obiettivo di farla sbarcare sul listino azionario cinese, ovvero CITIC Securities Investment e Wenzhou Jin Quan XIn Yuan Investment, che insieme detenevano il 5,58% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez), e Hangzhou Fu Zhe Dao Zheng Equity Investment e Zhejiang Deep Reform Industry Development, che possedevano il 4,98% (si veda qui il comunicato stampa di fine 2022).
Il rimborso si è reso necessario in quanto i fondi questa primavera avevano esercitato il diritto di recesso, previsto in fase di aumento di capitale loro riservato, in seguito ai risultati finanziari non soddisfacenti e alla debolezza del mercato di Shanghai.
L’operazione ha comportato un esborso complessivo da parte del gruppo quotato a Piazza Affari pari a circa 19,3 milioni di euro, equivalente al capitale investito dai fondi oltre a un interesse annuo del 6%, a fronte del riacquisto del 100% delle quote di Cutlite Penta srl, interamente detenute da Penta laser Zhejiang, da parte di Ot-las srl, società a sua volta controllata per il 98,89% da El.En..
“Nell’ambito della riorganizzazione delle attività del settore taglio laser che il gruppo sta operando dopo aver prima sospeso e poi interrotto il processo che doveva portare all’ipo della divisione sul mercato cinese, il 29 agosto 2024 Ot-las srl ha riacquistato il 100% delle quote di Cutlite Penta srl detenute dalla Penta Laser Zhejiang, che ha poi proceduto a liquidare le partecipazioni dei fondi di private equity che avevano investito nel capitale Penta Laser Zhejiang secondo i termini previsti dall’originario accordo di aumento di capitale, ovvero corrispondendo agli investitori il capitale investito e un interesse del 6% per anno, per un importo complessivo di 151,8 milioni di renminbi, pari a 19,3 milioni di euro circa, definendo l’uscita dei fondi di private equity e sancendo l’interruzione del processo di ipo”, ha spiegato il gruppo scambiato dal 2000 sul segmento Star.
“Per evitare l’insorgere di eventuali contestazioni da parte del fondo di investimento CITIC, sebbene quest’ultimo avesse precedentemente rinunciato alla facoltà di esercitare il diritto di recesso in caso di mancata ipo, il management del gruppo ha comunque ritenuto opportuno procedere anche alla sua liquidazione”, ha precisato El.En. in concomitanza con la diffusione dei dati dei primi sei mesi.
Secondo quanto si legge a pagina 17 della relazione semestrale, “l’uscita dei fondi di private equity dal capitale della Penta Zhejiang ha sancito l’impossibilità di completare il collocamento della società sul mercato cinese. Un ulteriore effetto, questa volta positivo, dello stop all’ipo è la mancata attivazione di una clausola del contratto con cui nel 2019 il gruppo aveva rilevato le quote di Penta Zhejiang, allora Penta Wenzhou (si veda qui il comunicato stampa dell’epoca), detenute dal partner cinese di minoranza della joint venture, che prevedeva in caso di quotazione entro il mese di novembre del 2024 il pagamento di un ‘earn out’ di 5 milioni di euro al socio liquidato. Il management, in base al principio IFRS9, ha pertanto proceduto al ‘remeasurement’ della passività finanziaria con riconoscimento del relativo provento”.
El.En. nasce nel 1981 a Firenze dall’iniziativa del docente Leonardo Masotti e uno dei suoi migliori allievi, Gabriele Clementi, attuale presidente. Nel corso degli anni la società, grazie a una costante attività di ricerca e sviluppo, avvia lo sviluppo e la produzione di una famiglia di dispositivi laser in campo medicale e industriale. La capacità dell’azienda di progettare numerose sorgenti laser le permette di sviluppare applicazioni per la medicina e l’estetica, in campo industriale per taglio, marcatura, saldatura e per la conservazione dei beni culturali. Tra il 1990 e 1992 vengono costituite DEKA per la distribuzione di apparecchi biomedicali, Lasit per la produzione di sistemi laser industriali di marcatura Nd:YAG e Cutlite Penta per la produzione di sistemi di taglio laser.
Il primo semestre si è chiuso per il gruppo con un fatturato pari a 312,9 milioni, in flessione del 9% circa rispetto al corrispondente periodo del 2023, mentre il risultato netto del gruppo ha raggiunto i 27,3 milioni, segnando un aumento di circa il 6%. L’ebitda è sceso del 9,3% a 41,4 milioni, contro i 45,7 milioni dei primi sei mesi dell’anno scorso.