Molte novità in vista per Banca del Fucino, l’istituto romano fondato nel 1923, da Giovanni e Carlo Torlonia, che sarebbe uno dei pretendenti che si sono fatti avanti per rilevare da MCC la Cassa di Risparmio di Orvieto. La banca, inoltre, ieri ha comunicato di aver aperto la sua prima filiale in Emilia-Romagna (si veda qui il comunicato stampa).
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, l’istituto guidato da Francesco Maiolini è uno degli attori da cui Mediocredito Centrale ha ricevuto manifestazioni di interesse per rilevare (si veda qui il comunicato stampa) l’85,32% che lo stesso detiene nella cassa umbra. L’altro istituto di credito individuato dal quotidiano di via Solferino è Banco Desio, che nella regione è già presente avendo rilevato nel 2014 la Banca Popolare di Spoleto. Per il media locale Tag 24, invece, è della partita anche la Banca Agricola Popolare di Ragusa, la più grande realtà creditizia autonoma della Sicilia.
L’istituto romano, contattato da BeBeez, non ha rilasciato commenti in merito alla potenziale trattative, nè tantomeno l’ha smentita. Fa specie notare, comunque, che proprio nella parte del sito Web di Banca del Fucino dedicata alla rassegna stampa sia pubblicato l’articolo del Corriere, così come la sua ripresa il giorno successivo alla pubblicazione da parte di un altro media.
In attesa che MCC valuti le manifestazioni di interesse, ieri la banca fondata dai Torlonia ha comunicato di aver fatto il suo ingresso in Emilia-Romagna, come accennato, inaugurando la sede di Bologna, che si trova in centro in una palazzina di tre piani e 550 mq, dove saranno offerte sia consulenza sia supporto finanziario ad aziende e privati.
Come sottolineato dalla banca, Bologna è una città in crescita in una regione che, con circa 390 mila imprese, si posiziona ai primi posti in Italia per numerosità delle aziende.
Con quest’apertura arrivano a 40 gli sportelli e centri private della Banca del Fucino che è oggi presenteanche in Lazio, Abruzzo, Marche, Sicilia, Lombardia e Veneto, oltre che appunto in Emilia-Romagna.
Responsabile della filiale è Alberto Clapci, chiamato in Banca del Fucino dopo un’esperienza quasi quarantennale nel mondo bancario maturata per lunga parte a Bologna e nella regione.
“La nostra presenza in questa città non è solo strategica, ma anche un riconoscimento del suo ruolo di piazza dinamica e polo tecnologico di rilievo, capace di porsi al livello delle migliori capitali europee in termini di attrazione di investimenti e creazione di posti di lavoro. La nostra missione è quella di contribuire allo sviluppo economico della comunità locale e di costruire un rapporto di fiducia duraturo con i nostri clienti. L’Emilia-Romagna ha perso un terzo dei suoi sportelli dal 2015 ad oggi, noi andiamo in controtendenza perché siamo convinti dell’insostituibilità dell’attività bancaria e dell’importanza del rapporto diretto tra banca e impresa”, ha spiegato l’amministratore delegato Francesco Maiolini.
Per quanto concerne l’andamento della banca, ricordiamo che l’11 aprile aveva reso pubblici i dati di bilancio relativi al 2023 (si veda altro articolo di BeBeez), che avevano evidenziato una crescita del 14% degli impieghi alla clientela a circa 2,1 miliardi di euro, a fronte di una crescita del 29% della raccolta diretta a 3,6 miliardi di euro, mentre il prodotto bancario complessivo ha superato i 6,5 miliardi di euro (+22%). Tra le fonti del funding anche la cartolarizzazione da quasi 500 milioni di euro condotta a fine febbraio di un portafoglio di crediti corporate in bonis a pmi, la cui tranche senior da 360 milioni è stata sottoscritta da JP Morgan (si veda altro articolo di BeBeez). In crescita anche margine di interesse (+54,12%, a 78 milioni di euro), margine di intermediazione (+53,64%, a 132 milioni circa), utile lordo a 20,27 milioni di euro e utile netto a 17,13 milioni. A livello consolidato l’utile prima delle imposte è stato pari a 17 milioni di euro e l’utile netto a 12,44 milioni, evidenziando un significativo incremento rispetto al 2022.
Ricordiamo che oggi, dopo l’operazione di ricapitalizzazione e di rilancio conclusasi a giugno 2020, e la conseguente integrazione in un gruppo unico della banca romana con la siciliana Igea Banca (specializzata in cartolarizzazioni, CQS/TFS e forte di un innovativo distretto digitale), Banca del Fucino è a capo del nuovo Gruppo Bancario Igea Banca che controlla al 100% Igea Digital Bank spa (lending e servizi CBI alle PMI e alle professioni) e Fucino Finance (credito al consumo) e al 51% Fucino Green, società non finanziaria specializzata in investimenti nel settore delle energie rinnovabili. Quest’ultima società nel dicembre 2022 si era assicurata il controllo del più grande portafoglio italiano di progetti di sviluppo di impianti di energia rinnovabile, incrementando al 55% la sua quota in E-Way Finance spa, primaria società di sviluppo, realizzazione e gestione di impianti di energie rinnovabili in Italia (si veda qui altro articolo di BeBeez).