Banca Generali, quotata su Euronext Milan e controllata da Assicurazioni Generali, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su Intermonte Partners sim con l’obiettivo di revocare le azioni della società di intermediazione mobiliare indipendente, scambiate su Euronext Growth Milan dal mese di ottobre del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), in caso di adesioni superiori al 90% del capitale (si veda qui il comunicato stampa di Banca Generali e qui quello di Intermonte Partners sim).
L’istituto private del gruppo assicurativo triestino ha offerto 3,04 euro per azione cum dividendo (ossia comprensivo di eventuali cedole relative a dividendi ordinari e straordinari), che include un premio pari al 21,9% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì scorso e al 24% sulla media del titolo degli ultimi tre mesi. Ieri il titolo si è allineato al prezzo d’offerta, chiudendo a Piazza Affari a 2,98 euro (più 19,68%).
In caso di integrale adesione all’opa da parte di tutti i possessori delle 32,3 milioni di azioni ordinarie, equivalenti all’intero capitale sociale della sim (comprensive delle 248.596 azioni proprie, pari allo 0,77% del capitale), il controvalore massimo complessivo sarà pari a quasi 98,2 milioni di euro e sarà pagato da Banca Generali con risorse proprie.
L’istituto di credito è assistito nell’operazione da UBS Europe in veste di advisor finanziario e dallo Studio Legale Cappelli Riolo Calderaro Del Din & Partners in qualità di consulente legale.
L’offerente, che dovrà pubblicare ora il prospetto informativo dopo il via libera della Consob (che a sua volta dirà sì dopo il disco verde di Banca d’Italia, Ivass, Antitrust e Governo per il golden power), si è nel frattempo assicurato il controllo di Intermonte Partners sim, dal momento che sono stati siglati accordi che prevedono l’adesione all’opa da parte di azionisti che rappresentano circa il 52% delle azioni dell’emittente in circolazione. I soci in questione, la maggior parte dei quali lavora a vario titolo nella società di intermediazione mobiliare milanese, sono Alessandro Valeri (responsabile Underwriting Retail 1 – Health & Welfare di Generali), Guglielmo Paolo Manetti (amministratore delegato della sim), Fabio Pigorini (chief executive officer Investment Banking), Eugenio Anglani, Andrea Lago (head of Legal and Administration), Andrea Bottaro (head of Equity Desk), Guido Pardini (co-managing director – head of Sales and Trading), Pier Andrea Randone (head of Mid Small Caps Research), Dario Grillo (co-managing director – head of Global Markets), Alessandro Lorenzon, Walter Azzurro (direttore generale), Gian Luca Bolengo (founding partner) anche in nome e per conto di Per Aspera srl, Emiliano Brioschi, Maurizio Pinelli, Luca Cerutti, Renzo Cavatorta, Paolo Pascarelli, Roberto Tortini, Alberto Villa (head of research), Gianluca Giuliano Parenti (co-head of Digital Division & Advisory) e Stefano Alberti (co-head of Digital Division & Advisory). Sono state anche siglate intese, condizionate al buon esito dell’offerta, con Manetti e Pigorini nella prospettiva della continuità manageriale e per facilitare l’integrazione della sim nella controllata del Leone di Trieste.
Banca Generali è una banca private, attiva nella pianificazione finanziaria e nella tutela patrimoniale, che assiste i propri clienti, tramite i propri consulenti finanziari, nella gestione e protezione dei patrimoni con soluzioni innovative e orientate alla sostenibilità. La sim, ha spiegato l’istituto controllato da Generali, “presenta caratteristiche di eccellenza nelle sue aree di attività (Negoziazione & Trading, Global Markets, Investment Banking e Digital Division & Advisory and Research), che risultano complementari e sinergiche all’attività di Banca Generali e del suo posizionamento private, con la particolare vicinanza agli imprenditori e alle piccole e medie imprese”.
L’integrazione di Intermonte, ha precisato l’offerente, “consentirà di internalizzare una parte della catena del valore nel trading e nell’ambito dell’attività in derivati. Ma soprattutto, aprirà ulteriori importanti opportunità nel rapporto privilegiato che la banca ha saputo costruire con la platea di clienti imprenditori e imprese, dove vede aumentare la domanda di consulenza professionale per le scelte strategiche. Il contributo di esperienza e le competenze di Intermonte nell’investment banking e nel corporate advisory rafforzano, infatti, un’area prioritaria di sviluppo per la clientela alla guida di aziende e, con l’ampliamento dei servizi ad essa dedicati, rafforzano ulteriormente la relazione fiduciaria legata alla professionalità dei suoi consulenti”.
Più nel dettaglio, la complementarietà del modello di business di Intermonte con quello di Banca Generali offre cinque vantaggi. Consentirà innanzitutto di dare valore e creare nuovi ambiti di utilizzo all’attività di research nel mercato Italiano delle pmi in cui la società è leader. In secondo luogo, garantirà l’utilizzo delle competenze distintive nell’ambito della sala di negoziazione con particolare riferimento alla componente equity ed etf. Permetterà poi di utilizzare e sviluppare le competenze distintive della società nell’ambito del desk derivati, anche con riferimento alla strutturazione di certificati con sottostanti titoli italiani ed europei. E, ancora, assicurerà il rafforzamento in modo significativo dell’offerta verso imprenditori e pmi, segmento fondamentale per il private banking, e principale motore di generazione di nuova ricchezza nel Paese, sempre più soggetto a un tema di passaggio generazionale. Infine, consentirà di differenziarsi ulteriormente sul mercato delle reti.
Sulla base di proiezioni prudenziali, Banca Generali si attende di poter generare un volume di sinergie di ricavo e di costo tali da consentire un ritorno stimato sull’investimento superiore al costo del capitale della banca.
La sim venerdì scorso ha approvato la semestrale, che si è chiusa con ricavi pari a 19 milioni di euro (più 28,5%), un risultato netto consolidato di 2,5 milioni (più 129%) e una patrimonializzazione tra le più alte nel settore finanziario, con un total capital ratio superiore al 490% (si veda qui il comunicato stam