Nuovo round e apertura di un nuovo stabilimento per Ephos, società che ha base a Milano e San Francisco e produce chip fotonici a base di vetro. La startup da un lato ha concluso un seed round da 8,5 mln dollari, in cui sono presenti diversi investitori italiani, e che include un grant per 450mila dollari da parte del Consiglio europeo per l’innovazione (EIC) e dell’acceleratore della NATO (Diana), scelta insieme ad altre nove aziende fra oltre 1.300 candidati, ha fatto sapere la società (si vedano qui il post Linkedin, e qui il comunicato stampa).
Il seed round è stato guidato da Starlight Ventures, una società di venture capital statunitense specializzata in investimenti deep tech, con la partecipazione degli italiani Exor Ventures eClub degli Investitori e degli operatori di venture capital esteri Collaborative Fund, 2100 Ventures, Unruly Capital, Green Sands Equity, Silicon Roundabout Ventures nonché degli angel investor Joe Zadeh (ex vicepresidente di Airbnb), Diego Piacentini (ex vicepresidente senior di Amazon) e Simone Severini (General Manager, Quantum Technologies, Amazon Web Services).
Ephos, che è stata fondata nel 2022 da Matilde Giglio e Andrea Rocchetto, progetta e produce circuiti fotonici integrati a base di vetro che alimentano i dispositivi classici e quantistici più avanzati, cosa che la distingue dai tradizionali produttori di chip che utilizzano tecnologie basate sul silicio.
La tecnologia di Ephos aumenta la scalabilità e le prestazioni dei dispositivi avanzati di calcolo quantistico, comunicazione e rilevamento che, a detta dell’azienda, offrono le migliori prestazioni della categoria per quanto riguarda la perdita di segnale, uno dei maggiori ostacoli alla costruzione di un computer quantistico, oltre a consentire migliori prestazioni dei sistemi grazie alla nuova capacità di progettazione e produzione in 3D.
Il finanziamento ha accelerato il lancio del nuovo stabilimento di ricerca e produzione situato nel Milano Innovation District (Mind), uno dei poli tecnologici più ambiziosi d’Europa, che fungerà da hub centrale per la produzione e l’innovazione dei prodotti. La nuova sede, ha sottolineato Ephos, segna una pietra miliare nella sua fornendole la capacità e le risorse necessarie per scalare la sua tecnologia proprietaria di produzione di chip, mentre espande le sue partnership nel settore delle tecnologie quantistiche.
Oltre alla sede di Milano e al nuovo stabilimento di produzione, il finanziamento servirà anche a far crescere il team di San Francisco, per il quale su Linkedin la società scrive che sta assumendo.
Da un punto di vista geopolitico, occorre sottolineare che i chip sono costruiti interamente all’interno dell’azienda e che la sua catena di approvvigionamento si basa esclusivamente su fornitori statunitensi e dell’UE, il che è un elemento distintivo che ha portato la Nato a finanziare la tecnologia della societ, con l’obiettivo di sviluppare infrastrutture quantistiche critiche all’interno dell’ecosistema della NATO. Si tratta, infatti, di un settore vitale per la difesa e le comunicazioni future.
“Assicurarsi questo finanziamento e aprire il nostro stabilimento di Milano è una tappa fondamentale per Ephos. I nostri chip fotonici basati sul vetro sono destinati a trasformare non solo l’informatica quantistica e l’IA, ma anche la più ampia infrastruttura di calcolo del futuro”, ha commentato Rocchetto, ceo della startup, che ha aggiunto: “Risolvendo le inefficienze energetiche e migliorando le prestazioni in tutti i settori, dai data center alle comunicazioni sicure, stiamo gettando le basi per la prossima generazione di tecnologia informatica”.
“Vediamo un enorme potenziale nei chip fotonici basati su vetro di Ephos per rivoluzionare il futuro dell’informatica”, ha dichiarato Kike Miralles, principal di Starlight Ventures. “Mentre i progressi dell’IA e della quantistica sfidano i limiti delle nostre attuali infrastrutture, Ephos si distingue per la sua capacità di ridurre significativamente la perdita di segnale e migliorare l’efficienza energetica. Questa innovazione non solo soddisfa la crescente domanda di piattaforme più veloci ed efficienti, ma apre anche le porte a nuove possibilità nel campo dell’informatica quantistica e delle tecnologie di comunicazione in diversi settori”.