Intermonte Partners, la holding di controllo di Intermonte sim, ha annunciato ieri l’avvio dell’iter di quotazione all’Aim Italia, con l’obiettivo di rendere la struttura del capitale più flessibile, valorizzare al meglio il proprio modello di partnership, supportare l’ulteriore crescita sul mercato anche per linee esterne, in particolare nel segmento dei canali digitali e nell’investment banking, e attrarre nuovi talenti anche tramite azioni e piani di stock option (si veda qui il comunicato stampa).
Nel processo di ammissione alla quotazione, Intermonte è supportata da Intesa Sanpaolo, tramite la divisione IMI Banca, che agirà in qualità di global coordinator e bookrunner e da BPER Banca in qualità di Nominated Advisor (Nomad). Lo studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici è il consulente legale incaricato di seguire l’operazione.
Intermonte lavora su quattro aree di attività (Investment Banking, Global Markets, Sales & Trading, Digital Division & Advisory) e di recente ha ulteriormente diversificato il proprio business nel segmento dei club deal, grazie alla partnership con QCapital (si veda altro articolo di BeBeez), società che organizza investimenti di private equity in club deal fondata lo scorso aprile da Stefano Miccinelli (presidente, storico co-fondatore di Investitori Associati e poi partner di Bain&Co), Renato Peroni, (anch’egli veterano di Investitori Associati e Bain&Co), Massimo Busetti (già senior partner di BCG), Giovanni Pedersoli (partner di Pedersoli Studio Legale) e Francesco Niutta (già partner di Fineurop Soditic, che ha il ruolo di amministratore delegato) (si veda altro articolo di BeBeez). Obiettivo della partnership tra Intermonte e QCapital è applicare al public market lo stesso approccio utilizzato per organizzare club deal di private equity e quindi investire in minoranze di società italiane già quotate oppure in pre-ipo.
Sandro Valeri, socio fondatore di Intermonte, che vede oggi il capitale distribuito tra i suoi manager, ha commentato: “A 26 anni dalla creazione di Intermonte, la quotazione in Borsa rappresenta un’ulteriore evoluzione del modello di partnership su cui il gruppo si fonda a favore della sua indipendenza e che ci proietta nel futuro. Siamo già molto ben patrimonializzati, con la quotazione vogliamo rendere la struttura del capitale più flessibile, attrarre nuovi talenti mantenendo il nostro posizionamento di leader dei servizi finanziari nel segmento delle pmi. Oggi puntiamo all’Aim, con la prospettiva di arrivare in futuro allo Star.”
Guglielmo Manetti, amministratore delegato di Intermonte, ha aggiunto: “I risultati di questo semestre confermano il nostro posizionamento e vocazione a supporto delle piccole e medie aziende italiane che portiamo avanti con dedizione da sempre. La recente operazione con QCapital e la scelta di quotarsi va proprio in questa direzione: continuare a crescere e remunerare i nostri azionisti, come abbiamo sempre fatto, cogliere tutte le opportunità di sviluppo sul mercato anche per linee esterne”.
Intermonte vanta oggi una delle posizioni patrimoniali più solide tra le società finanziarie italiane (Total Capital Ratio 41,2% al 30 giugno 2021) con notevole eccesso di capitale utilizzabile per cogliere possibili interessanti opportunità di crescita per linee esterne in settori strategici come il canale digitale e l’investment banking e sostenere una generosa politica di dividendo, che negli ultimi due anni ha portato a un payout medio superiore al 90%.
Nel corso del primo semestre 2021, il gruppo Intermonte ha registrato una crescita dei ricavi del 60,8% raggiungendo i 24,2 milioni di euro (dai 15 milioni del primo semestre 2020), mentre l’utile netto di pertinenza del gruppo ha registrato una crescita del 205,7% a 5,5 milioni (da 1,8 milioni). il tutto con un rapporto costo del lavoro/ricavi stabile al 45% e un rapporto costi/ricavi al 63,3%
Alla crescita hanno contribuito tutte le business unit. Quella Sales & Trading (35% del totale) ha chiuso il primo semestre a quota 8,5 milioni (+10,1% dai 7,7 milioni del primo semestre 2020). Segue poi la divisione Global Markets (33% del totale) che ha chiuso a quota 7,8 milioni (+ 94,5% da 4 milioni). La business unit Investment Banking (26% dei ricavi) ha registrato però la maggiore crescita dei ricavi con un +205% raggiungendo i 6,4 milioni (da 2,1 milioni), grazie alla quotazioni dei cantieri navali The Italian Sea Group, alla conclusione dell’attività di advisory al Credito Valtellinese, all’interno dell’opa condotta da Credit Agricole e a diverse operazioni di accelerated book building. Quanto alla business unit Digitale & Advisory (6% dei ricavi), il fatturato è cresciuto del 20,3% a 1,4 milioni (da 1,2 milioni) grazie all’ottima performance di T.I.E. (The Intermonte Eye), divisione specializzata nell’offerta di contenuti e outlook esclusivi sui mercati finanziari e su soluzioni di investimento), come risultato della crescita dell’attività commerciale nei confronti del segmento dei promotori finanziari e a una crescente fidelizzazione di questi ai servizi digitali offerti.