La famiglia Graetz si stabilisce in Toscana nel 1960 ,dopo una vita in giro per il mondo, nel castello di Vincigliata,un antico maniero risalente all’anno mille. Gideon Graetz e’ uno scultore di origine israeliana di fama mondiale , sua moglie Sunniva Rasmussen è figlia di uno scultore. In famiglia era normale parlare di arte e di cultura ed abitare nel cuore delle colline di Fiesole era la realizzazione di un progetto ambito. In questo contesto nasce nel 1967 Bibi Graetz , il cui destino sembra essere quello di diventare un artista. Dopo varie esperienze di studio fra Firenze e Parigi si iscrive e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel frattempo si dilettava a degustare vini studiando enologia con una passione sempre più trainante al punto tale da iniziare a lavorare nell’azienda di famiglia con una determinazione tale da farlo diventare in pochi anni uno dei produttori di vino più famosi al mondo. I due ettari delle vigne del Castello di Vincigliata producevano una quantità limitata di vino destinata principalmente al consumo familiare. Ma per Bibi Graetz non era abbastanza: cominciò ad individuare particelle di terreno con antichi vitigni in giro per la Toscana e ad acquistare appezzamenti in zone diverse Rufina, Greve, Panzano e persino nell’Isola del Giglio arrivando a contare circa cinquanta ettari vitati. La sua ricerca nel ritrovare antiche varietà per produrre vini con metodi biologici viene premiata con la sua prima vendemmia. Correva l’anno 2000, L’anno della svolta! Nel 2003 esce il suo primo Vino Testamatta 2001 (assemblaggio di Sangiovese con piccole percentuali di Colorino, Malvasia nera, Canaiolo e Moscato Nero) al Challenge International du Vin di Bordeaux e viene premiato come miglior vino rosso al mondo!
Da allora un susseguirsi di successi e di investimenti importanti sempre alla ricerca dell’armonia fra natura e cultura toscana di cui il vino è Ambasciatore nel mondo. “Colore”, ”Bugia”, ”Casamatta“, ”Soffocone di Vincigliata“ solo per citare alcuni dei suoi vini: nomi particolari, etichette geniali nella loro simbologia essenziale da lui disegnate omaggio al suo essere artista sempre e comunque. Bibi Graetz sembra un eterno fanciullone per quel suo essere scanzonato ed al tempo stesso umile e profondo, un sorriso che travolge ed accoglie. Ama la Famiglia, un bene prezioso di cui si avvolge vivendo l’essere figlio e al contempo padre di quattro splendide creature, con la consapevolezza che l’Unione affettiva è una grande forza. Con il fratello divide le sue giornate fra vigne ed ufficio. Sempre con la convinzione di essere un privilegiato felice. Ma il Castello di Vincigliata non bastava più ed ecco che la sorte lo mette di fronte ad una offerta da non poter rifiutare: Fiesole è la sua patria di elezione, è qui che è nato, è qui dove ogni giorno si rinnova il suo amore per la bellezza di Firenze e proprio nella centrale piazza Mino, nel cuore di Fiesole viene messo in vendita uno dei locali storici della Fiesole d’antan, l’hotel Villa Aurora con annesso il Blu Bar. L’Albergo “Villa Aurora” deve il suo nome alla copia dell’affresco che campeggiava un tempo sul muro esterno della terrazza panoramica, raffigurante l’Aurora di Guido Reni. Fu Lord William Blundel Spence ad affrescarlo, a decoro dell’edificio da lui stesso costruito in piazza Mino intorno al 1860 e adibito a teatro per la nobiltà anglosassone. La sala conteneva circa 800 posti, suddivisi in tre ordini di palchi, e fu luogo di numerose rappresentazioni, dopo le quali Lord Spence amava intrattenere i suoi ospiti presso l’attigua Osteria. Nel 1884 il teatro, caduto ormai in disuso, fu venduto a Riccardo Monti, che lo trasformò in un lussuoso albergo nel quale risiedettero, sul finire dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, alcuni tra i personaggi più importanti della nobiltà europea dell’epoca, come testimoniano numerose targhe affisse all’interno dell ‘edificio.
Tra questi si ricordano la regina Vittoria d’Inghilterra, durante la sua visita nel 1893, le Regine d’Olanda ed i re Belgi, e la Regina Margherita di Savoia, ai tempi di Firenze capitale del Regno d’Italia. E pittori e musicisti e poeti, tra i quali Gabriele D’Annunzio e Giosuè Carducci. Bibi se ne innamora e la acquista. È il 2018! Sotto la guida dell’architetto Federico Florena a capo dello Studio internazionale TiarStudio Iniziano i lavori di restauro, lunghi e complessi per dare una nuova vita alla residenza. Da tempo Bibi Graetz sentiva l’esigenza di un cambiamento e dal non lontano Castello di Vincigliata spostarsi a Fiesole è la realizzazione di un progetto familiare ed imprenditoriale : realizzare lo Chateau in città , uno chateau urbano in un concept nuovissimo per la Toscana sullo stile delle grandi maison francesi. Tutto in un luogo, la dimora di famiglia e sotto le cantine di vinificazione e la barricaia, con gli uffici e la logistica in piazza Mino. Ai piani superiori nascerà una foresteria per gli ospiti della azienda mentre gli spazi dell’ex Blu Bar saranno attrezzati ed organizzati per l’accoglienza di enoturisti ed appassionati di wine experiences.
Al Castello di Vincigliata restano le campagne e le vigne da dove in un viaggio brevissimo arrivano le uve.
La nuova ‘casa’ di Testamatta e Colore, due fra i suoi vini più prestigiosi e pluripremiati, si stende su 3mila mq complessivi “più funzionali ed organizzati dei 400 mq di Vincigliata” (spiega Bibi Graetz), con un nuovo impianto di condizionamento che garantisce fermentazioni controllate fra 12 e 18 gradi per ottenere un vino fresco , delicato ed elegante, che ricordi la fragola ma non la prugna, che sia trasparente e non inchiostro”. L’ingresso è storico e sarà dalla piazza. Per la scala si scende nella ex discoteca: dove c’era la console del Dj vi sarà una piccola zona tasting. Quel luogo conserva ancora qualche arredo, e la sfera stroboscopica. Adesso ospita botti di rovere francese di Allier da 50 hl più alcuni tini di servizio. Si passa poi alla sala dalla suggestione antica, la follatura a mano che viene effettuata con follatore in acciaio sulle uve depositate in vecchie barriques coperte da un semplice telo, per aiutare le fermentazioni attive, passaggio ideale per una “ vendemmia boutique da vigne-giardino” come quelle di Bibi Graetz.
Un lungo corridoio costituirà il caveau della cantina con la collezione dei grandi formati. Si passa poi alle “camere”del vino. Qui nelle stanze dell’ex Albergo Aurora, nella zona bassa, il vino riposa nelle stanze che conservano le immagini della loro lunga storia con arredi, targhe, e marmi antichi. Si passa poi nella bottaia che ospita ancora parte della fermentazione in tini tronco-conici e soprattutto stoccaggio ed affinamento. Una porta si apre sulla sala degustazione e da lì’ alla terrazza inferiore con la magnifica vista su Firenze. “Fino a metà settembre, spiega Bibi Graetz sembrava una annata non memorabile ma un cambio repentino del clima a fine settembre con l’alternanza di caldo e freddo ha permesso agli acini ed in particolare alle loro bucce,di esprimere al massimo le proprie caratteristiche. Noi tra l’altro vendemmiamo di notte per ottenere un’uva fredda ,come si fa in California, per evitare che l’uva si scaldi troppo e fare in modo che restino inalterati l’integrità del frutto e le caratteristiche valutate dal mio istinto di agricoltore per mantenerne i profumi. Sarà una grande annata” L’azienda produce oggi circa 500 mila bottiglie all’anno destinate per l’80% all’estero (Usa e Canada principalmente) mentre il restante 20% viene venduto in Italia al mercato Horeca. Sarà un piacere arrivare a Fiesole e ritrovarsi in questa nuova splendida realtà per Firenze e la Toscana grazie a Bibi Graetz un imprenditore sensibile, amante della Natura e geniale nella sua visione artistica di produttore di vino!
a cura di Annamaria Tossani
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