![Francesco Pignatelli](https://bebeez.it/files/2019/11/Francesco-Pignatelli0.jpg)
Un movimento culturale e un’espressione diretta di “finanza circolare”, il mecenatismo finanziario – rappresentato dall’incontro virtuoso di Arte e Finanza – è una forma innovativa e alternativa di collezionismo artistico, nato nel mondo della consulenza e del risparmio gestito. In un paese come l’Italia d’altronde valorizzare il patrimonio culturale, soprattutto degli artisti emergenti anche in un’ottica economica e non solo con un approccio di tutela, rappresenta una sfida importante. All’interno di Azimut, azienda innovativa con uno sguardo lungimirante è nato un progetto per rendere l’arte volano economico e differenziare gli investimenti dei risparmiatori, superando quella mentalità legata allo statalismo che per decenni ha informato ogni politica nel settore della valorizzazione dei beni culturali e puntare strategicamente sulle sinergie pubblico-privato. In generale, alcuni interventi come la defiscalizzazione dei contributi destinati a interventi di valorizzazione, restauro e recupero di edifici e monumenti artistici e di opere d’arte potrebbero offrire una boccata d’ossigeno allo sviluppo paese. Occorrerebbe a tal fine altresì individuare criteri di misurazione dello stato di salute dei beni artistico-culturali e incentivare la digitalizzazione nella fruizione delle opere artistiche. Qualcosa si sta già muovendo e per capirne di più abbiamo incontrato l’ideatore del progetto, sostenuto da Azimut, Marco Renne, Financial Partner.
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![OLYMPUS DIGITAL CAMERA - Francesco-Pignatelli-Ombra-luce-trasparenza-Azimut-Milano](https://bebeez.it/files/2019/11/Francesco-Pignatelli-Ombra-luce-trasparenza-Azimut-Milano.jpg)
Com’è nato il progetto?
“Dall’incontro, grazie ad un amico e cliente, con la famiglia Pignatelli, Ercole leccese, trasferitosi giovanissimo a Milano e i figli Luca, Francesco e Daniele. Ho chiesto di rappresentare attraverso l’arte le cinque virtù che Azimut ha nel proprio dna e che rappresentano la strategia aziendale, rispettivamente, Indipendenza, Trasparenza, Internazionalità, Sicurezza e Coerenza e così nel 2017 siamo partiti con l’immagine di una donna con un gioiello al collo che declinava la realtà di Azimut con una mostra nella nostra sede di Corso Venezia, Palazzo Bocconi. La scelta del volto femminile indica che l’Indipendenza è una conquista spesso faticosa e che va mantenuta nel tempo.”
In cosa consiste il progetto?
“La realizzazione di un sistema circolare: attraverso la comunicazione d’impresa con l’organizzazione di mostre agli ospiti, Il risparmiatore (cliente o non cliente Azimut), sulla base del percorso informativo e delle informazioni ricevute durante la visita alla Mostra, sceglie di effettuare un nuovo conferimento di denaro al fine di aderire a servizi di Advisory, che prevede una commissione massima di gestione annua dell’1,50% all inclusive, derogabile secondo determinati scaglioni. Il 50% della commissione di gestione viene utilizzato direttamente dal consulente finanziario per generare un Art Bonus, commisurato al patrimonio investito che servirà ad acquistare una o più opere della mostra scelte direttamente dal cliente (o su incarico). Qualora il valore dell’opera scelta (secondo le quotazioni) dovesse superare l’Art Bonus, il risparmiatore avrà possibilità di scegliere diverse soluzioni alternative. In tal modo si promuove una diversa forma di mecenatismo, che incentiva forme alternative di risparmio e o, si incentiva il collezionismo, valorizzando autori emergenti o comunque contemporanei.”
Si punta esclusivamente al contemporaneo?
“Non è un’esclusiva ma l’attenzione è focalizzata ad artisti che possono essere interlocutori diretti e che non abbiano quotazioni inavvicinabili per un risparmiatore medio, altrimenti il gioco viene a cadere. Non solo ma l’idea di valorizzare un’arte del futuro è in linea con la filosofia Azimut e con l’idea di rendere i nostri clienti partner attivi nella crescita. “
La seconda virtù è stata oggetto di una recente mostra, Ombra Luce e Trasparenza di Francesco Pignatelli a cura di Sabino Maria Frassà, curatore d’arte contemporanea ed esperto di Corporate Social Responsibility. Ce la racconta?
“L’esposizione, realizzata con un gruppo di consulenti Azimut – Fabio Conca, Marcello Palermo, Giovanni Castelli e Francesco Renne – si è tenuta a Palazzo Bocconi a ottobre e, attraverso 39 opere, il concetto di trasparenza è stato rappresentato con una particolare tecnica fotografica su cristallo e specchio che raffigura un bosco e offre la possibilità al visitatore (grazie allo specchio) di riflettersi nella natura. Al primo piano prevalgono luci scure e ombre che rispecchiano la prudenza e insieme la paura del risparmiatore in un mercato dove non è facile orientarsi, soprattutto perché la trasparenza scarseggia. Il messaggio vuole richiamare il visitatore al raggiungimento di un risveglio interiore, di una completa consapevolezza e prevede un percorso guidato attraverso le ombre dei paesaggi urbani delle città metropolitane, le luci soavi dei boschi giapponesi e, infine, l’incontro con la Trasparenza. Questo percorso vuole riproporre, nel proprio linguaggio artistico, i passaggi di consapevolezza di un risparmiatore nella razionalizzazione delle proprie scelte. Il tema è declinato soprattutto sull’attualità della normativa in merito alla trasparenza. Infatti, grazie alla Trasparenza e alla massima completezza delle informazioni dei servizi Azimut Max e Max Fund, si accompagna il risparmiatore ad acquisire competenze e fiducia”.
L’artista coinvolto, Francesco Pignatelli, milanese di nascita, classe 1971, testimonial del progetto fin dal principio concentra la sua opera nella ricerca di punti di vista inconsueti sulla realtà, trasformando sistematicamente ciò che vediamo in ciò che non avremmo mai immaginato di vedere. Ben presto, così, la sua opera è andata oltre la fotografia pura: con gesti che artisticamente gli consentono di annullare i confini tra arti visive, assimilando pittura e scultura. Il suo linguaggio ha iniziato a distinguersi per la capacità di rinnovare senza sosta l’atto stesso del vedere, con interventi essenziali e allo stesso tempo determinanti sulla riproduzione del reale – come il rovesciamento cromatico o la manipolazione del supporto dell’opera. Nel corso della sua avventura creativa ha firmato installazioni in gallerie e spazi pubblici in Italia e all’estero. Nel 2014, in occasione delle Olimpiadi Invernali a Sochi, è stato uno dei 5 artisti internazionali invitati a Mosca per rappresentare con una propria opera uno dei 5 cerchi Olimpici per il centenario della bandiera olimpica.
Avete già nuove iniziative in cantiere?
“Stiamo cercando un nuovo artista per il 2020 per lavorare sull’Internazionalità, data anche la nostra presenza in 18 paesi, puntando al tema della sostenibilità”.
a cura di Ilaria Guidantoni