Il Principato del Liechtenstein si presenta al mondo dell’arte internazionale riunito a Venezia per la 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia con un Liechtenstein Breakfast, presso l’Hotel Bauer Palazzo per illustrare la scena artistica contemporanea del Principato e annunciare le principali novità della programmazione espositiva al Kunstmuseum Liechtenstein nei prossimi mesi. Il paese, che non è presente con un proprio padiglione ufficiale alla Biennale di Venezia, ha voluto portare la propria voce nella settimana di apertura della più importante manifestazione d’arte contemporanea internazionale, per testimoniare la propria vicinanza ai temi, all’arte e agli artisti del nostro tempo, lanciando Candida Höfer. Liechtenstein, in dialogo con le collezioni del Kunstmuseum Liechtenstein e della Hilti Art Foundation, realtà privata, che sarà aperta il 30 settembre prossimo e sarà visitabile fino al 10 aprile 2023.
Letizia Ragaglia, nuova Direttrice del Kunstmuseum Liechtenstein
dal luglio scorso, ha focalizzato l’attenzione sull’attività di questa fotografa che ha catturato i luoghi dell’arte, gli strumenti di lavoro, il dietro le quinte che consentono la fruizione dell’arte: l’artista fotografa infatti i musei ben sapendo che non esistono senza archivi, scale, porte di accesso, montacarichi e perfino casse di trasporto. Così nasce l’idea di mettere in comunicazione due luoghi istituzionali dell’arte del Principato vicini tanto da condividere un ingresso ma che fino ad oggi non avevano mai avuto un dialogo. La mostra vedrà le opere della Höfer mescolate con la collezione permanente e creerà il filo conduttore per far comunicare il Museo – che ha sede in un’iconica black box di cemento nero e basalto progettata dagli architetti Meinrad Morger, Heinrich Degelo e Christian Kerez – focalizzato in particolare sull’arte contemporanea, a partire dagli anni Sessanta del Novecento, e la Hilti Art Foundation – un limpido white
cube firmato da Morger Partner Architekten – privata che è soprattutto legata alla pittura e alle avanguardie storiche.
La mostra, curata da Christiane Meyer-Stoll, Letizia Ragaglia e Uwe Wieczorek, la mostra presenta un percorso inedito nel quale le immagini della fotografa tedesca, realizzate ad hoc per quest’esposizione, portano luce su elementi e situazioni normalmente nascosti agli occhi del visitatore, ma che sono
strutture di servizio fondamentali per la gestione del patrimonio artistico, sulle quali si reggono le collezioni, gli archivi, la costruzione di mostre ed esposizioni museali appunto. L’esposizione intende anche restituire un ritratto unico del Liechtenstein che conferma ancora una volta l’interesse di Candida Höfer per le strutture e gli ordini dello spazio, insieme alla sua grande capacità di attenzione al dettaglio.
Nei giorni di anteprima della Biennale Arte 2022, Visarte Liechtenstein in partnership col Kunstmuseum di Vaduz ha presentato il Liechtenstein Pavilion, intervento performativo
itinerante che prevede il “viaggio” tra calli e campielli veneziani di un Padiglione Liechtenstein in miniatura, portato a dorso d’uomo.
Un “piccolo” padiglione che a ogni sua comparsa pubblica, in occasione di una Biennale di Venezia,
raddoppierà le proprie dimensioni: per il 2022 le misure previste sono 90 x 90 x 90 cm, all’interno del quale 28 membri di Visarte Liechtenstein espongono altrettante opere in miniatura. L’architettura cubica che può essere aperta come uno scrigno, rivelando uno spazio espositivo astratto, un paesaggio tridimensionale che offre un panorama della varietà dell’attività artistica del Liechtenstein.
L’obiettivo di Visarte Liechtenstein è quello di generare una nuova rete di relazioni e dare vita a sodalizi di artisti internazionali.
a cura di Ilaria Guidantoni