GIULIA di Francesco Cataldo e le parole della musica
Francesco Cataldo è un chitarrista e un compositore acuto nel descrivere sfumature sentimentali di forte caratterizzazione autobiografica, così come autobiografica appare la sostanza esistenziale di questo album, definito recentemente dalla nota rivista inglese Jazzwise “musicista di eccezionale sensibilità, compositore prolifico fortemente influenzato dalla cultura Mediterranea.”
Un jazz raffinato, struggente, che vibra di emozioni.
In copertina una Giulia pensosa, la figlia, che guarda il mare dalla feritoia d’un antico castello, così come Francesco guarda alle storie narrate, intensamente, con un’esigenza lirica e antica come imprescindibile principio di vita e di musica.
Il CD presenta 10 composizioni, alcune delle quali dedicate a città quali Roma, Perugia, Siracusa e il suo centro storico Ortigia.
Le voci del CD sono Marc Copland al piano, Pietro Leveratto al contrabbasso e Adam Nussbaum alla batteria.
Pietro Leveratto scrive de “la capacità di comunicare attraverso il non detto”, anche se la musica non è mai veramente un “non detto”, semmai parole d’altra forma.
“I tuoi colori” apre il cd con un arcobaleno di sonorità, come a dare l’alfabeto dell’album e le diverse possibilità di lettura del mondo e della vita; brano al quale segue “Giulia”, con un andamento che corre con il movimento dei pensieri, il groviglio della vita, con un ritmo che sembra non lasciare spazio alle pause.
“Levante”, disegna note struggenti, sonorità spazzolate che uniscono il jazz classico a pennellate contemporanee, con un forte ripetizione della costruzione musicale, come un eterno ritorno; andamento che si ripropone anche nella traccia “Waltz for Two”; andamento narrativo, cantautorale per “Two Ways”, ascoltando il brano ci si aspettano le parole ma è la musica che diventa narrazione. “Joy and Pain”, ritmo sostenuto come in un ideale dialogo, tra voci diverse (strumentali) in un ‘chiama e rispondi’ in crescendo; mentre in “Two Colours” distende nuovamente la narrazione con pianoforte che in tutto il CD àncora la musica alla classicità, dà corpo e struttura e diventa voce narrante.
“So small so Big” ha un avvio morbido, malinconico, come se nell’album ci fosse una narrazione binaria, una sorta di alternanza e dialettica tra i brani, ma tosto prende il volo e si avventura nell’ardire: il dialogo è nella modulazione tra il piano e una parte della batteria che lavorano sull’accento che insiste e ribadisce, mentre le ‘spazzole’ e i toni più acuti alleggeriscono il discorso. Penultimo brano “Two Ways” (reprise), segna appunto un ritorno e un ricordare anche nell’insistenza del gioco musicale, più marcato e netto che in precedenza che sale di tono e accelera il passo verso l’ultima tappa, con dileguarsi rapido nelle ultime battute. “Circle” chiude il viaggio musicale e il fraseggio è più morbido, eppure deciso, come a tirare le fila del viaggio che ci ha accompagnato.
In occasione dell’uscita del lavoro lo abbiamo incontrato per farci raccontare innanzi tutto Come e quando nasce la passione per la musica?
“Il mio percorso musicale comincia all’età di 7 anni con lo studio del pianoforte classico. Già da allora ero affascinato dai classici ed in particolare da Chopin, che adoravo. All’età di 13 anni, improvvisamente e direi inaspettatamente, rimango folgorato dalla chitarra, strumento che avevo avuto modo di provare a casa di un carissimo amico. Ascoltavo i Beatles e avevo acquistato a Siracusa una raccolta di quasi tutti i loro brani con relativi accordi per chitarra. Da quel momento il piano è rimasto potremmo dire “in pausa” perché prepotentemente soppiantato dalla chitarra all’unico scopo (in quel momento) di imparare i primi accordi ed arpeggi e poterli quindi applicare al repertorio di Lennon e Mc Cartney. In seguito, gli studi di chitarra classica mi hanno comunque riavvicinato al repertorio classico per poi scoprire all’età di 23 anni il Jazz e l’improvvisazione.”
Che posto occupa il nuovo album: come nasce e cosa esprime?
“L’album Giulia include 10 brani da me composti nel corso degli anni. Dopo Spaces (2013), il nuovo lavoro rappresenta semplicemente una nuova fase del mio percorso umano e musicale. Tengo a sottolineare percorso “umano” perché da sempre concepisco la mia musica come legata indissolubilmente alla vita di tutti i giorni. I 10 brani nascono da nuove esperienze di vita, in particolare dalla nascita di mia figlia Giulia: musa ispiratrice di quasi tutte le composizioni.”
Cominciamo dal titolo, chi è Giulia e perché questa dedica?
“Come dicevo prima, Giulia è mia figlia ed il titolo è ovviamente a lei dedicato ma il vero profondo significato va oltre: Giulia rappresenta non solo mia figlia ma il “fanciullino” che è dentro di me (dentro ciascuno di noi). Giulia che guarda il mare dalla finestra del castello rappresenta l’artista che effettua un percorso umano e conseguentemente musicale a ritroso (adoro sempre definirmi un artista alla retroguardia piuttosto che all’avanguardia!)”
Brevemente pensando alla musica come a un racconto scritto con le note, cosa narrano le 10 tracce?
“Il disco si apre con un prologo (I Tuoi Color”) e si chiude con un epilogo (Circles). L’idea di fondo è quindi quella di un racconto, di una narrazione che si svolge in capitoli, come in un libro. Le 10 tracce raccontano esperienze di vita che mi hanno segnato negli anni, incontri che mi hanno lasciato un solco profondo nell’anima. La nascita di mia figlia rappresenta ovviamente l’esperienza più forte ma si lega e si collega alle altre esperienze di vita in questo percorso quotidiano fatto di meditazione, ricerca dell’equilibrio interiore, di un equilibrio comunque che non è mai stasi ma dinamismo, movimento. In questo processo di continua e incessante ricerca, la Sicilia ed in particolare Siracusa, rappresentano il mio riferimento non solo geografico ma dell’anima. Levante in particolare è dedicato all’isola di Ortigia, luogo incantevole in cui adoro “perdermi” per poi “ritrovarmi”. Questa alternanza del perdersi e ri-trovarsi è presente anche in Circles, brano da me suonato con la chitarra baritona e in Two Ways, tema da me scritto e suonato al piano solo. Il pianoforte in realtà non mi ha mai abbandonato negli anni ed è stato sempre uno strumento espressivo alternativo alla chitarra.”
Musicalmente qual è la ricerca in questo CD?
“La ricerca espressa dalla mia musica, la ricerca interiore di cui i miei brani sono semplici “testimoni” e “osservatori” mira ormai da anni ad un preciso obiettivo: destrutturazione, abbandono di formule sterili, semplificazione e ritorno all’essenza della musica. I bambini in questo sono perfetti ed insuperabili maestri.”
C’è già un calendario di presentazioni e ci sarà un tour live?
“Sto lavorando col mio caro amico e manager Vincenzo La Gioia a un tour estivo. Nel frattempo presenterò il disco a maggio in Sicilia: il 4 al MA di Catania ed il 5 al Teatro Jolly di Palermo. Sul palco mi accompagneranno il pianista Marc Copland, il contrabbassista Pietro Leveratto e il batterista Fabrizio Sferra.”
Una domanda di rito che i giornalisti non riescono a non fare: prossimi progetti? So bene che dopo il parto il lavoro di svezzamento alias promozione dell’opera è già un progetto.
“Come hai ben detto la promozione dell’opera è già un “progetto”. La condivisione col pubblico rappresenta sempre un importantissimo e ineluttabile momento di confronto per l’artista. Il mio obiettivo adesso è quello di rendere partecipe il pubblico del mio percorso umano ed artistico, semplice condivisione! Per il futuro sto comunque pensando a un disco in piano solo, una “stanza” in cui poter liberamente raccontare altre storie stavolta al pianoforte: compagno e amico fedele di sempre.”
Giulia
Fabrizio Ciccarelli (Direttore di Romainjazz e Artistic Supervisor di Music Magazine)
Artisti:
Francesco Cataldo, guitarre, composizioni, arrangiamenti tracce 5 e 9
Marc Copland piano
Pietro Leveratto doublebass
Adam Nussbaum drums
Supporto: CD Audio
Numero supporti: 1
Etichetta: Alfa Music
Registazione Forward Studios (Grottaferrata, Rome) 29/30 agosto 2019
Data di pubblicazione: 7 febbraio 2020
EAN: 8032050020020
C&P 2020 AlfaMusic
Distribuzione: Egea distr. – Believe digital
a cura di Ilaria Guidantoni