Comunicati venerdì 12 giugno i finalisti del Premio Biella Letteratura Industria 2020, che rientra nelle attività di Biella Città Creativa Unesco, edizione dedicata alla saggistica, unicum in Italia per mettere al centro il lavoro e l’industria, temi centrali ad esempio nella letteratura del Neorealismo, poi dimenticati come fonte d’ispirazione letteraria, più facilmente accolti dal cinema e dal teatro, magari da qualche fiction, troppo spesso declinati in senso problematico. Di precariato ne abbiamo parlato fin troppo, così come di miti di capitani d’industria. Questo premio, partendo dalla vocazione produttiva di Biella che intreccia fortemente la cultura alla dimensione aziendale, intende invitare alla lettura con una chiave nuova. Una sfida come ha sottolineato il presidente del Premio Paolo Piana (qui a sinistra), imprenditore di un’importante realtà tessile, lui stesso lettore e cultore della lettura come strumento essenziale per aprire la mente di chi lavora nel mondo della fabbrica. La tradizione anche ‘locale’ è forte e si muove nel solco del Menabò di Elio Vittorini e delle esperienze della Olivetti di Ivrea, ma anche della Ferrero di Alba. Quest’anno sarà premiata la saggistica, con un’opera pubblicata tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2019. All’autore dell’opera vincitrice verrà assegnato un premio di Euro 6.000, mentre ai quattro finalisti un premio di Euro 1.000.
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Il “Premio Biella Letteratura e Industria”, è promosso e finanziato da Città Studi Biella con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e del Comune di Biella, nell’ambito delle iniziative di Biella Città Creativa dell’Unesco. Collaborano al Premio l’Associazione l’Uomo e l’Arte, Teatrando, la compagnia Carovana e la Società Dante Alighieri. Dal 2016 il Premio ha come partner i Rotary Club del Biellese e, dal 2019, il Lions Bugella Civitas. Il Premio è sponsorizzato dalla ditta Lauretana, dalla società di servizi Yukon, dalla società di comunicazione OrangePix, dall’azienda tessile Vitale Barberis Canonico e dal Banco BPM mentre la comunicazione è a cura di Anna Maria Riva.
Legati al Premio Biella il Premio Lions Bugella Civitas per la miglior recensione di massimo 2000 battute entro il 30 settembre dei libri finalisti con un contributo di 500 euro e un concorso per le scuole, su un tema ogni anno diverso, sulla Domanda all’autore e la possibilità di incontrarlo.
Interessante è anche il modo, sposando la lettura, per altro legata al mondo del lavoro e dell’impresa, con formule nuove come Librinmusical, iniziativa che il Presidente Piana ha particolarmente a cuore perché è un modo per avvicinare in maniera vivace soprattutto i giovani alla lettura e al tema del lavoro. E’ stato realizzato a tal scopo un musical di 16 minuti tratto da Ipotesi di una sconfitta di Giorgio Falco, vincitore dell’edizione del 2019 seguendo la tradizione del cabaret e del rifacimento in modo ironico di canzoni note, con grande brio; a novembre, Librinmusical si riproporrà e avrà per soggetto il nuovo vincitore e sarà anche questa volta una sfida perché il tempo concesso per l’allestimento è di poche settimane dopo la proclamazione del vincitore.
In corsa quest’anno ci sono Michele AINIS, Maria Paola MERLONI, Adriano PROSPERI, Luca RICOLFI, Salvatore ROMEO mentre il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA è stato assegnato a Giulio TREMONTI. Michele Ainis, con Demofollia. La Repubblica dei paradossi (La nave di Teseo) scrive un saggio lucido e sferzante che mette in luce tutte le incongruenze, i cortocircuiti, le manchevolezze e i paradossi di un sistema democratico che, per essere rimesso in sesto, va prima analizzato e compreso. Maria Paola Merloni, con Oggi è già domani. Vittorio Merloni vita di un imprenditore (Marsilio) racconta la storia del padre e della sua azienda, una testimonianza viva, un modello di ispirazione per il coraggio delle scelte, la passione per il lavoro, la responsabilità verso il bene collettivo. Adriano Prosperi, con Un volgo disperso. Contadini d’Italia nell’Ottocento (Einaudi) descrive la subalternità della realtà contadina nella storia europea dei secoli scorsi e racconta di una classe cancellata dalla cultura dominante, rappresentata attraverso inchieste, statistiche e topografie sanitarie. Luca Ricolfi, con La società signorile di massa (La nave di Teseo) introduce una nuova, forse definitiva, categoria interpretativa, che scardina le idee correnti sulla società in cui viviamo. Salvatore Romeo, con L’acciaio in fumo. L’Ilva di Taranto dal 1945 a oggi. (Donzelli) ripercorre una vicenda in cui storia economica e storia d’impresa, storia urbana e storia ambientale, storia politica e storia sociale si intrecciano facendo emergere il racconto di una città e della sua interazione con la fabbrica.
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Un’edizione del premio che consente diverse angolature, ha commentato Pier Francesco Gasparetto, presidente Giuria Premio Biella Letteratura e Industria: “una cinquina dove ogni autore, da un suo ambito e da una sua angolazione, guarda al mondo dell’economia come a forza propulsiva della società, passando dallo sguardo rivelatore sull’Italia di oggi del noto sociologo a quello del noto costituzionalista, dalla storia e lezione di vita e di lavoro di un grande imprenditore alle istanza di una realtà contadina da troppo tempo disattese, alla rivisitazione, infine, di un grande e complesso dramma nel mondo siderurgico. Una qualificante pluralità di voci per una cruciale pluralità di temi, che volerne di più?” D’altro canto, come ci ha raccontato il Presidente Piana la stessa alternanza di narrativa e saggistica mira proprio a offrire un panorama e un approccio variegato all’universo della cultura d’impresa.
Ad oggi sono confermati gli appuntamenti previsti per l’autunno con gli autori a Città Studi Biella il 17 ottobre e la Cerimonia di premiazione il 21 novembre.
a cura di Ilaria Guidantoni
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