(Tango)
A Parma dal 20 settembre il progetto Le donne di Verdi sulle serrande
In occasione dell’elezione di Parma a “città della cultura”, con Artkademy, associazione milanese dedicata alla decorazione pubblica, l’artista Roberta Musi promuove il progetto Le donne di Verdi con un lavoro di riqualificazione delle saracinesche del centro storico, dipingendo in loco dal 20 settembre. Per ora saranno 10 serrande presenti nelle vie Borgo Serena, Vicolo Sant’Antonio e Borgo San Biagio.
Abbiamo incontrato in attesa di vivere il progetto di arte in città l’artista che vive a Milano, nata a Parma, dove ha frequentato l’istituto d’arte “Paolo Toschi”, sezione affresco, sotto la guida dei professori Vernizzi, Antonelli e Baragatti, si è dedicata alla pittura spaziando nel campo della scenografia, alla ceramica e all’incisione.
(Cavalli di Leonardo)
Com’è nata la vocazione alla pittura?
«Una passione che avevo fin da bambina – ci ha raccontato – non ricordo neppure quando è nata. Il moi primo quadretto è stato un paesaggio ad olio all’età di dieci anni. Poi ho fatto l’accademia superando la diffidenza di moi padre che allora era contrario perché riteneva l’ambiente degli artisti poco serio e troppo ribelle. Ho infatit dovuto rinunciare a proseguire a Roma. Per un periodo ho insegnato ma poi mi sono dedicata a tempo pieno a dipingere.»
Qual è l’ispirazione alla quale ha attinto e quali i soggetti che caratterizzano la sua produzione?
«Mi sento abbastanza autonoma e non ho seguito una scuola anche se ho degli autori cari, in particolare due personaggi tra loro molto diversi, René Magritte e Francis Bacon. Forse il soggetto che mi individua maggiormente sono i cavalli, anche perché li amo come animali e facevo equitazione. Altro soggetto che ho sviluppato sono i ballerini di tango e qualcosa legato al ciclismo ma, in generale, mi colpisce il movimento e sono attratta da poter catturare, fermandolo sulla tela, il movimento proprio nel suo aspetto più dinamico, nel momento di più caratteristico.»
Nell’ambito della produzione caratteristiche le «foto ritoccate», come le definisce l’autrice, foto ritagliate, inserite nella tela e riprodotte all’interno della stessa con un disegno creando una continuità tra le due immagini.
Il progetto di prossima realizzazione è dedicato a Le donne di Verdi. Come nasce quest’idea?
«Da una mia idea, nata 40 anni fa a Milano per abbellire i muri della città che solo recentemente è stata presa in considerazione seriamente. A Parma abbiamo coinvolto i negozianti del centro per rendere la città una vetrina anche dopo l’orario di chiusura degli esercizi commerciali. Essendo un progetto grosso dedicato sulle protagonisti di tre grandi opere di Giuseppe Verdi ma soprattutto sulle donne che le animano, La Traviata, Il Trovatore e Il Rigoletto, mi sono avvalsa della collaborazione di Artakademy. Abbiamo deciso di omaggiare le donne mettendo in evidenza il ruolo dei diversi personaggi femminili attraverso un racconto non tradizionale. Violetta, Azucena, Leonora e Gilda: nessuna di loro va incontro ad un lieto fine, anzi, tutte in una qualche maniera si sacrificano per il loro amati. Il nostro lavoro non mira ad analizzare criticamente il loro ruolo all’interno delle opere, ma piuttosto a rivendicare l’importanza e la centralità delle loro figure nel lavoro del maestro, costruendo precise identità visive fino a rendere loro le vere protagoniste. Abbiamo quindi selezionato quei brani dei vari libretti dove la loro figura è centrale, per ripercorrere la vicenda dal loro punto di vista. Il progetto complessivo è ideato per svolgersi su ventitré serrande, dedicandone tra le sette e le otto ad ogni storia. Ogni serie avrà una saracinesca d’apertura, che farà da locandina, e una di chiusura, che sarà la didascalia esplicativa dell’opera. Nel mezzo una decorazione accoglierà i versi nei quali parlano le nostre protagoniste.
(Musi Verdi)
Le serrande di Borgo Serena saranno dedicate a Gilda de Il Rigoletto, quelle di Borgo Sant’Antonio a Violetta de La traviata e quelle di Borgo San Biagio ad Azucena e Leonora de Il Trovatore. Su una delle saracinesche di Borgo Serena verrà invece dipinto il ritratto del Maestro Verdi, prendendo spunto da un’opera realizzata in precedenza da Roberta Musi, anche perché la realizzazione è nei pressi del Teatro Regio dove dal 26 settembre al 20 ottobre si svolge il festival di Verdi. Il progetto ha tra gli sponsor l’Ascom, il Lions, il patrocinio del Fai e del Club dei 27 (un membro per ogni opera di Verdi che conosce a memoria l’opera della quale si fa interprete protagonista), menter i colorifici della zona hanno offerto i colori e i ristoranti offriranno i pasti agli artisti di Akademy, un gruppo importante che ha realizzato il murales per la birra Corona sui navigli a Milano (uno degli artisti di gruppo lo si vede nel video realizzato su Vecchioni).
Un altro progetto che rappresenta un viaggio a tappe, Bambini che gustano il gelato, unisce l’arte, con il territorio, l’impresa e l’impegno sociale. Ci racconta quest’avventura ?
«Sotto casa mia c’è una gelateria storica e nota a Milano che per l’appunto ha un nome verdiano, Rigoletto, che nel 2015 ha partecipato ad Expo. A loro chiesi di poter partecipare alla manifestazione internazionale offrendo la mia opera con l’idea di mettere in mano a tutti i bambini del mondo un gelato, che rappresenta la gioia dei piccoli, un momento di divertimento, una coccola e un piccolo lusso. L’idea è che se tutti i bambini, ovunque, potessero godere di un gelato, sarebbero bambini felici. Questo settembre con Ascom Confcommercio Parma e Gelatieri Artigiani le mie tele sono nelle vetrine delle gelaterie di Parma associate in occasione dei vari eventi legati a Parma Viva, in vendita a favore dell’Ospedale oncologico pediatrico di Parma.»
Ha già in cantiere nuovi progetti ?
«Sarò di nuovo a Parma il 5 e 6 ottobre a Mercanteinauto, la speciale sezione di Mercanteinfiera Autunno dedicata ai motori d’epoca, ricambi, automobilia, dove sarò l’unica pittrice ospite, come los corso anno, con una serie di opere dedicate alla Ferrari e a Tazio Nuvolari; e poi per le Forze Armate sto realizzando un quadro dedicato alle Frecce Tricolori, portanto i miei ‘sassi’ in cielo, come fossero palloncini».
A cura di Ilaria Guidantoni