Sandlines – The Story of History ovvero le linee di sabbia, tracciate nella sabbia, di Francis Alÿs, film iracheno del 2019, girato in arabo – sottotitoli in arabo e inglese – in un’ora racconta la storia dell’Iraq moderno dai primi decenni del Novecento a oggi, come scrive una bambina sulla spiaggia nelle ultime scene. Un documentario sui generis che ha ben poco del film storico, narrato attraverso l’infanzia, anzi la rappresentazione teatrale dei bambini. Un paese di sabbia che sotto la sabbia trova la propria ricchezza, l’unica fonte di vita in un mare deserto, il petrolio, fortuna e condanna ad un tempo. E’ per questo che Inglesi e Francesi lo vogliono conquistare, è forse per questo che è stato retto a lungo da un dittatore, fin quando si è abbattuto sul Paese l’ombra del terrore. I bambini mettono in scena tutto ciò, prendendo in giro la storia, esorcizzandola, con un risultato piacevole e ironico. Sono i bambini di Nerkzlia, un paesino di montagna nella provincia irachena di Nineveh, vicino Mosul, a rievocare un secolo di storia dell’Iraq, dall’accordo segreto Sykes-Picot firmato nel 1916 al regno di caos e terrore dello stato islamico del 2016. I piccoli protagonisti rileggono il passato, quando il loro Paese è stato creato semplicemente disegnando delle linee sulla sabbia, per capire il presente e guardare al futuro. C’è qualcosa di più serio del gioco per capire il mondo? Una convinzione anima il film, che non si possa capire il presente senza conoscerne il passato, né tanto meno è possibile disegnare il futuro senza la storia e forse le storie, i racconti sono più autentici della Storia di date e trattati.
Il regista, al secolo Francis de Smedt è nato ad Antwerp, in Belgio, nel 1959, e vive e lavora a Città del Messico. E’ un artista multidisciplinare, formatosi come architetto, poi allo IUAV a Venezia tra il 1983 e il 1986. In questo anno è in Messico come ingegnere dove partecipa ad un progetto sostenuto dal Belgio in favore di un paese distrutto dal terremoto. Il suo intervento si caratterizza fortemente per un approccio al sociale e fa dell’attraversamento delle città un modo di essere, uno stile: la sua arte si iscrive nell’impegno politico nel senso greco, di partecipazione alla vita pubblica, della città in particolare.
Versione originale : arabo, inglese
Sotto titoli: inglese, francese, arabo
Soggetto: Francis Alÿs
Immagini: Julien Devaux, Ivan Boccara, Francis Alÿs
Montaggio Julien Devaux
Disegno del suono: Felix Blume
Con Mohamed, Ali e i bambini del villaggio di Nerkzlia
Produzione: Francis Alÿs, Ruya Foundation
Distribuzione: Francis Alÿs
a cura di Ilaria Guidantoni