È un dialogo aperto quello tra la pittura e la fotografia nella casa galleria nel cuore di Ferrara, tra due artisti ferraresi in qualche modo.
Simona Ghizzoni con il suo realismo magico, esprime una denuncia sociale di violazione della natura in Quaderno di un mammifero. Sotto accusa come nelle opere di Ligabue sono sempre gli uomini. Quello di lanciare una sfida agli artisti, sul tema dedicato dalla mostra del momento a Palazzo Diamanti è nel DNA della Galleria. Se, nei dipinti di Ligabue ricorrono, tra i temi fondamentali della sua ricerca gli autoritratti, i paesaggi agresti, le scene di caccia e gli animali selvaggi e domestici, nelle sue immagini la fotografa e regista reggiana esprime una comune passione per l’autoritratto e per il mondo naturale e animale.
“Gli animali da sempre per me rappresentano uno specchio, ha dichiarato, uno sguardo muto che risponde al mio, interrogandomi sulle distanze che ci separano. Condivido con Ligabue l’urgenza di immergersi nella natura, ma la mia è una natura che non è mai realistica”. La serie Innaturale, in mostra con opere inedite, racconta una natura rigogliosa, immaginaria. “Mentre l’autoritratto è un modo di fissare la propria presenza nel mondo, una punteggiatura. Nella serie Autoritratti su Rosso riprendo l’idea della Metamorfosi di Ovidio, mi trasfiguro e divento io stessa natura, animale, cespuglio, lupo, sorpresa nel mezzo della metamorfosi”. La suggestione può essere quella dell’uomo che si trasforma in animale anche se gli elementi sono tutti vegetali.
Per Simona Ghizzoni è la prima esposizione nella galleria che nella sala grande presenta un’altra serie di opere inedite ispirata al tema degli animali ma, la natura che ritrae non è una natura realistica mentre Ligabue cercava proprio di tirare fuori quella che era l’anima degli animali che lui dipingeva. L’artista, che viene dalla fotografia sociale, evidenzia l’ambiguità tra la percezione e la realtà e nella bellezza suggestiva quasi incantata inserisce un elemento di distonia che fa emergere un lato noir.
Clicca qui sopra per vedere il video
a cura di Ilaria Guidantoni