Il film Supernova, regia di Harry Mcqueen con Colin Firth e Stanley Tucci, Lucky Red, in uscita il 16 settembre, è un film potente, grande prova attoriale, sulla malattia che irrompe nell’amore e sulla forza di quest’ultimo che riesce ad andare oltre tutto, senza romanticismi ma con un realismo caparbio che dà fiducia.
Un impianto quasi teatrale, molte lunghe sequenze dilatate (ma il film, nei suoi 93 minuti, non è lento) e dedicate alla profondità del dialogo, tra parole, espressioni, gesti, luci che accarezzano o colpiscono con una luce spesso crepuscolare, quasi allegoria del tramonto della vita: non ci sono fiumi di parole ma una conversazione che si incide profondamente, senza mai andare sopra le righe.
Un film semplice nell’impianto e allo stesso tempo originale, dove lo spettatore sembra vivere in tempo reale alcuni passaggi ed entrare nella storia con la sorpresa di quello che accadrà. Lo spazio si apre sulla bella campagna inglese e lo sguardo si allunga al cielo con il suo mistero e incanto. Bella la musica che non fa solo da sfondo o supporto ma come le stelle, diventa uno dei personaggi del racconto.
L’autore è il compositore Keaton Henson, musicista inglese folk rock, un artista visivo e un poeta le cui opere hanno indagato una complessa gamma di sentimenti e temi: dall’egoismo in amore, alla malattia mentale e alle sue battaglie con la notorietà. La sua carriera musicale tra l’altro inizia per caso, quando un amico lo incoraggia a mettere online una collezione di canzoni che ha registrato in segreto. Nel giro di breve tempo i brani fanno presa.
Il film nel suo insieme è anche un inno alle passioni e agli interessi che salvano dai momenti di sconforto e un elogio dell’amicizia che protegge nei momenti drammatici come un fortino.
Sam e Tusker, partner da 20 anni, viaggiano attraverso l’Inghilterra a bordo del loro vecchio camper per far visita agli amici, rivedere i famigliari e ritrovare i luoghi del loro passato. Da quando due anni prima a Tusker è stato diagnosticato l’insorgere di una malattia, demenza precoce, vissuta con paradossale lucidità dallo scrittore, il tempo insieme è sempre più prezioso. La storia trasuda sentimento, fiducia e una passione che diventa cura.
Dal regista sceneggiatore Harry Macqueen (Hinterland) una storia d’amore moderna e struggente dove la malattia costringe, con il progredire della patologia di Tusker, Sam a mettere in pausa la sua vita per accudire a tempo pieno il suo partner: il loro tempo insieme è diventato l’aspetto più importante della loro esistenza e adesso ogni momento che condividono ha un peso che prima non aveva.
Se un tempo Tusker è stato la roccia di Sam, ora tocca a Sam assumere il comando ed è determinato nel dare al suo amato compagno tutta la gioia e la normalità di cui è capace. Ma il suo proposito manifesto cela un conflitto interiore che connota ogni momento che trascorrono insieme. Intanto Tusker si rende conto che le sue condizioni stanno avendo un effetto travolgente sulla vita di entrambi e che sta cominciando a perdere il controllo.
Con il progredire del loro viaggio insieme, le idee di ciascuno circa il loro futuro comune iniziano a entrare in rotta di collisione. Dei segreti vengono svelati, dei progetti personali vengono alla luce e il loro reciproco amore viene messo alla prova come mai fino a quel momento. In ultima analisi, sono chiamati ad affrontare la questione fondamentale di cosa voglia dire amarsi di fronte alla irreparabile malattia di Tusker. Il tema della libertà personale e della responsabilità dell’altro sono al centro di un faticoso dialogo e di scelte complesse mai risolutive e il regista è molto abile nel non prendere posizione. Il problema è che se amare vuol dire voler il bene dell’altro, come si gioca con la reciprocità, quando il proprio bene è antitetico? Il regista, che ha tratto spunto da alcune vicende che si sono verificate intorno a lui, tutte le gate alla demenza precoce, cerca una via per affrontare temi scottanti e di grande attualità non in modo banalmente provocatorio ma mettendo al centro l’amore e il confronto onesto tra i due componenti della coppia.
L’attore premio Oscar Colin Firth (Il giardino segreto, Il discorso del re) interpreta Sam accanto al candidato all’Oscar Stanley Tucci (The King’s Man – Le origini, Amabili resti) nei panni di Tusker. Il resto del cast comprende Pippa Haywood (dalla serie televisiva “Green Wing”) che interpreta Lilly, Peter Macqueen nei panni di Clive e James Dreyfus (Notting Hill) in quelli di Tim.
Supernova è una sceneggiatura originale di Harry Macqueen, che firma anche la regia. Il film è prodotto da Emily Morgan di Quiddity Films (I Am Not a Witch, Make Up) e Tristan Goligher di The Bureau (45 anni, Only You, Weekend). Lo sviluppo del progetto è stato inizialmente curato da Morgan con il sostegno per le ricerche e la sceneggiatura del Wellcome Trust e del BFI Vision Award conseguito da Quiddity Films, prima della partnership con The Bureau. I finanziatori sono BBC Films e il British Film Institute, con il National Lottery Fund. I produttori esecutivi sono Mary Burke, Eva Yates e Vincent Gadelle. The Bureau Sales si occupa delle vendite internazionali del film e ha già finalizzato numerosi accordi.
Della squadra creativa di Macqueen fanno anche parte il direttore della fotografia candidato agli Oscar Dick Pope (Motherless Brooklyn – I segreti di una città, Turner), la scenografa Sarah Finlay (Ammonite), la direttrice del casting Shaheen Baig (Everybody’s Talking About Jamie), il montatore Chris Wyatt (La terra di Dio), e il compositore Keaton Henson (X+Y).
a cura di Ilaria Guidantoni