di Stefania Peveraro
direttore di BeBeez
founder di EdiBeez srl
Cari lettori,
chiudiamo questo numero di BeBeez Magazine in un momento in cui ci sono davvero tanti temi caldi sui quali gli operatori di private capital si stanno confrontando.
Il primo, che ovviamente riguarda non solo il private capital, è la guerra tra Israele e Hamas, che tutti noi speriamo possa rientrare nel più breve tempo possibile ed evitare spaventose escalation. Nel frattempo, gli investitori con focus sul tech vivono sui carboni ardenti, perché come noto Israele è per definizione il Paese delle startup e scaleup tech, dove hanno investito miliardi i venture capital di tutto il mondo, italiani compresi, e dove hanno sede alcuni dei più noti venture capital tech del mondo. Dopo il crollo delle valutazioni globali del tech dai picchi del 2021, ora questo proprio non ci voleva. Sul tema BeBeez ha prodotto una Insight View di recap che vi proponiamo in pubblicazione a partire da lunedì 23 ottobre (disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).
Se non ci saranno catastrofi geopolitiche, poi, nei prossimi giorni è atteso l’annuncio dell ipo di CVC Capital Partners, uno dei più grandi operatori di private equity e private credit nel mondo, che peraltro proprio in questi giorni sta studiando il lancio di un’opa su Nexi, la paytech quotata a Piazza Affari, che ha ancora come azionisti di riferimento un nutrito gruppo di fondi di private equity internazionali, frutto dei precedenti buyout non solo della stessa Nexi, ma anche dell’italiana SIA e della danese Nets, successivamente integrate in Nexi. Ovviamente CVC non è l’unico interessato al gruppo italiano paytech, che macina utili ma quota a prezzi di saldo, sempre conseguenza del crollo più generale delle valutazioni del tech a livello globale. Nelle ultime ore è emerso anche il nome del fondo canadese Bookfield, ma c’è da scommettere che l’elenco potrebbe allungarsi. Il che significa che su questo fronte potremmo avere un fine anno interessante.
L’altro grande tema caldo resta sempre quello del caro tassi, che crea problemi sia sul fronte diretto dei finanziamenti, che costano più cari, sia indirettamente sul fronte dellla raccolta da parte dei fondi di private capital, perché tassi più alti provocano discese di valore sugli asset quotati, bond e azioni, e quindi riallocazioni delle risorse da parte degli investitori a svantaggio del private capital per rispettare le percentuali di asset allocation fissate. Di quest’ultimo tema abbiamo parlato con Luigi Tommasini, head of funds of funds di Fondo Italiano d’Investimento sgr, che però ha rassicurato il mercato. In sostanza, dice Tommasini, i gestori bravi sanno lavorare anche in periodi difficili e visto che l’sgr investe nei fondi gestiti da gestori in gamba, questi non devono temere, perché il gap di raccolta sarà colmato da FII sgr. Meno male, perché, come emerge da un’analisi condotta sul nostro database del private capital BeBeez Private Data, che proponiamo in questo numero, a partire dal 2021 l’attività di exit dei fondi di private equity è aumentata e quindi saranno parecchi i fondi ad avere presto necessità di nuova raccolta.
Altra cosa è la conseguenza del caro tassi sul settore del real estate. Lì non ci piove, l’impatto negativo si vede tutto nei numeri. Anche in quelli , anch’essi in calo, della logistica, che però nel panorama di gelata è praticamente l’unico settore a resistere con numeri importanti e ad attrarre investitori. Al tema abbiamo dedicato l’inchiesta di copertina per capire perché la logistica piace e continuerà a piacere e perché gli investitori italiani sinora sono però stati in disparte.
In tema di caro tassi è poi interessante la chiacchierata che abbiamo fatto con Giuseppe Gentile, dg di Kruso Kapital (gruppo Banca Sistema), che ha sdoganato in italia il credito su pegno e l’art lending. Con tassi che confrontati a quelli di mercato sono assolutamente interessanti.
Infine un focus tecnico sul tema della sostenibilità a cui avevamo dedicato un’inchiesta di copertina di BeBeez Magazine n. 12 del 9 settembre 2023 A parte le dichiarazioni di principio, infatti, poi gli obiettivi ESG vanno declinati a livello di bilancio con l’applicazione dei vari standard internazionali, il che non è né una banalità né una questione meramente contabile, perché gli impatti pratici possono essere enormi. BeBeez ha parlato in questo numero con gli esperti di Assonime e di OIC che stanno partecipato al dibattito internazionale che si sta svolgendo tra gli addetti ai lavori in questi mesi.
Buona lettura!
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