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Descrizione prodotto
Alba Zari, fluida come il mare, è protagonista del quarto volume di LUMINOUS PHENOMENA, la nuova collana NFC Edizioni dedicata alla fotografia internazionale con il testo in catalogo di Chiara Bardelli Nonino e uno stralcio di un'intervista all'artista condotta da Sara Benaglia e Mauro Zanchi. Protagonista è Alba Zari, finalista al Foam Talent 2020, una delle più importanti piattaforme internazionali per il lancio di giovani fotografi di tutto il mondo, e vincitrice del Premio Graziadei per la Fotografia 2019, con opere esposte fino all'11 aprile 2021 al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. Il colore scelto da Alba Zari per la copertina è il blu, potremmo aggiungere blu oltremare, appena stemperato dalla carta che ne assorbe gli eccessi: è una fotografica immersa nelle profondità del mare eppure leggera, fluida. Il testo raccoglie una selezione di immagini tratte dalla serie How Deep Is The Sea, pubblicata per la prima volta. Un lavoro che, ispirandosi a Crystal dei Fleetwood Mac e How Deep is The Ocean di Chet Baker, «parla di amore e relazioni come se fossero mareggiate».
«Le foto sott'acqua – spiega Chiara Bardelli Nonino - sono un topos ricorrente nel canone fotografico contemporaneo, e per un fatto molto semplice: l'acqua, coi suoi rimandi immediati all'idea di vita e rinascita, il suo richiamo al grembo materno, ha una simbologia così radicata, nella nostra cultura, che agisce senza sforzo sull'inconscio visuale di ogni spettatore. Ma non c'è nulla di semplice o calcolato, nelle foto di Alba. Non nascono da una ricerca di banale soddisfazione estetica: sono parte di un progetto molto personale, spontaneo, l'espressione naturale di un'artista che divide la propria identità culturale tra Trieste e la Thailandia, ed è quindi abituata alle zone di confine e alle transizioni. Guardando le sue immagini mi è venuto in mente il concetto che si usa in astronomia per trovare un pianeta abitabile: la cosiddetta "Goldilocks Zone", quell'area né troppo lontana né troppo vicina a una stella dove è possibile trovare acqua allo stato liquido e quindi, potenzialmente, vita. How Deep Is The Sea è una specie di Goldilocks Zone delle relazioni, uno spazio astratto e ipotetico entro il quale i rapporti - dal più turbolento al più sereno, dalla mareggiata alla calma piatta, se vogliamo conservare le metafore dell'acqua - possono sopravvivere. Oltre quest'area, c'è il buio, il vuoto, il ricordo».
In linea con la collana "Luminous phenomena", ispirata a The Pencil of Nature di William Henry Fox Talbot - il primo libro illustrato da fotografie che sia mai stato commercializzato – è un volume di piccolo formato, prodotto in basse tirature con materiali e lavorazioni di pregio; in tre lingue, italiano, francese, inglese di cui ne sono disponibili le versioni Light e Deluxe: la prima in tiratura di 200 copie numerate; la seconda in tiratura di 100 copie firmate e numerate con una fotografia in edizione limitata.
Sfogliando le pagine si riceve la sensazione di grande leggerezza. Abbiamo raggiunto Alba Zari per porgerle qualche domanda.
Come nasce la voglia di fotografare sott'acqua e quali difficoltà presenta?
“Nasce dalla voglia e dall'esigenza di perdere il controllo sulle cose ed entrare in contatto con il subconscio. Con la profondità dei nostri sentimenti e dei nostri pensieri che diventano cristallini e puri. Un bisogno di purezza e di lavare via il passato. La mancanza di controllo diventa anche la difficoltà nel gestire gli scatti, le immagini non sono prevedibili.”
Si tratta di acqua genericamente o di mare e perché in caso questa distinzione?
“Acqua genericamente, può essere un fiume, un lago o il mare. è quello che l'acqua rappresenta, il suo significato simbolico.”
I suoi scatti sono spesso femminili: cosa raccontano e qual è se c'è a suo parere il legame del femminile all'acqua rispetto al maschile?
“Questi scatti parlano di legami, di relazioni che sembrano mareggiate, ci sono più figure femminili perché l'acqua rappresenta il femminile per eccellenza in quanto è un elemento adattabile e ricettivo. Si adatta a tutte le circostanze, aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino. Dalla sorgente in cui nasce diventa parte di un processo di trasformazione continua che è la vera forza e natura delle relazioni e del femminile.”
Esprimere il proprio sguardo attraverso le parole, il dialogo con la scrittura in un libro cosa rappresenta?
“Trovo molto importante il testo critico nei libri fotografici perché contestualizza le immagini.”
Chi è Alba Zari
Fin da piccola conduce una vita nomade che la porta a vivere in città e nazioni differenti. Nasce in Thailandia dove vive fino all'età di 8 anni. In Italia abita prima a Trieste, poi a Bologna, dove si laurea al DAMS in cinematografia per poi specializzarsi in fotografia e visual design alla NABA di Milano, proseguendo gli studi in fotografia documentaria all'International Center of Photography di New York. L'esperienza di viaggiatrice influenza e si riflette nella sua pratica fotografica, volta ad indagare temi di contenuto sociale, come le ricerche visive sui centri d'igiene mentale dopo la legge Basaglia, i disordini alimentari diffusi nella società americana. Nel 2020 fa parte dei FOAM Talent con il progetto "The Y e Occult", viene esposta nelle maggiori mostre di fotografia e arte contemporanea tra i quali il FOAM (Amsterdam), Maxxi (Roma), London Art Fair, Festival Circulation (Parigi), Athens Photo Festival e molti altri. Attualmente Alba sta lavorando ad una ricerca sulla propaganda della Setta dei Bambini di Dio in India, Nepal e Thailandia e alla realizzazione del cortometraggio "FreiKörperKultur e White Lies", primo lungometraggio documentario.
a cura di Ilaria Guidantoni