18.7 €
Autore: V. Ferrante
Casa editrice: Vita e Pensiero
Anno di pubblicazione: 2018
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Economia informale. Una quota di lavoratori, sicuramente rilevante ma difficile da stimare nella sua esatta consistenza, non compare mai nelle statistiche ufficiali, perché dedita ad attività non dichiarata agli organi di Vigilanza del lavoro. Seppure non si può dire che l'economia sommersa (o 'informale') sia un fenomeno solo italiano, è chiaro come la mancata rilevazione di una percentuale di lavoratori, che in certi settori si stima sino al trenta per cento, viene ad alterare il corretto funzionamento del sistema dell'incontro fra la domanda e l'offerta di lavoro, dell'apparato fiscale e previdenziale, delle politiche di promozione dell'occupazione, impedendo altresì all'Italia di porre in essere una seria politica di contrasto alla povertà. Il volume si prefigge di indagare questi aspetti dal punto di vista del quadro normativo, in relazione ai settori più a rischio (appalti, immigrati, lavoro in agricoltura) e alle iniziative legislative più recenti, anche europee, che hanno avuto di mira il contrasto all'economia 'informale' attraverso un'articolata serie di misure (creazione dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, contrasto agli appalti di servizi transnazionali, normative per la legalità e la trasparenza degli appalti).
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Vincenzo Ferrante: Insegna presso l’Università Cattolica di Milano Diritto del lavoro e Diritto della previdenza sociale, curando dal 2003 il Master universitario in Consulenza del lavoro e dirige dal 2015 il Centro europeo di diritto del lavoro e relazioni industriali. Procuratore legale dal 1994, è Avvocato cassazionista dal 2010. Si occupa, oltre ai consueti temi in materia sindacale e del lavoro, di contenzioso nel settore del lavoro pubblico, di appalti di servizi, anche transnazionali, e di previdenza integrativa e dei liberi professionisti. Dal 2006 è partner dello Studio legale associato “Daverio & Florio”. I suoi ultimi libri sono dedicati ai poteri dell’imprenditore, alla tutela della famiglia e alla ricostruzione del sistema della previdenza sociale e alla riforma del Jobs Act.